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In seguito a somministrazione orale, solo il 5% circa del farmaco è assorbito, in seguito a dopo lenta idrolisi del legame ammidico a dare sulfatiazolo. Il restante 95% rimane nell'intestino e viene escreto con le feci immodificato.
Uso clinico
Il suo uso, oggi molto limitato, può essere indicato nel trattamento della dissenteria, delle coliti, delle gastroenteriti e nell'ambito di operazioni chirurgiche intestinali.
In particolare lo ftalilsulfatiazolo è stato studiato in associazioni con neomicina come antisettico per la prevenzione delle infezioni secondarie a interventi chirurgici al colon.[1]
È stato inoltre valutato senza ottenere risultati positivi nel trattamento dell'artrite reumatoide.[2]
In questo caso la distribuzione principalmente a livello gastrointestinale del farmaco è stata proposta come ragione della scarsa efficacia del trattamento.
^ Vargish T, Crawford LC, Stallings RA, Wasilauskas BL, Myers RT, A randomized prospective evaluation of orally administered antibiotics in operations on the colon, in Surgery, Gynecology & Obstetrics, vol. 146, n. 2, febbraio 1978, pp. 193–8, PMID341376.