La Cappadocia venne provincializzata da Tiberio nell'anno 17/18 d.C., quando Roma decise di eliminare il regno ellenistico ivi presente governato da Archelao di Cappadocia. Tiberio affidò la nuova provincia ad un prefetto di rango equestre (da Claudio nominato Procurator Augusti), al comando di truppe ausiliarie.
Dal 69/70 d.C. al 98 d.C., la Cappadocia venne unita alla Galazia sotto il comando di un legatus Augusti pro praetore di rango pretorio. Con il principato di Traiano, la Cappadocia divenne nuovamente una provincia a sé stante, governata da legatus Augusti pro praetore di rango pretorio.
Con la riforma tetrarchica di Diocleziano dell'organizzazione provinciale alla fine del III secolo d.C., la Cappadocia venne divisa nelle province di Cappadocia, Pontus Polemoniacus e Armenia Minor ed inserita nel Diocesi Pontica, più tardi inserita nella Prefettura del pretorio d'Oriente; nel 395 d.C., la provincia di Cappadocia venne nuovamente divisa in Cappadocia I, Cappadocia II.
EVOLUZIONE DELLE PROVINCE ORIENTALI-SETTENTRIONALI (FUTURA DIOCESI DEL PONTO)
Il regno di Cappadocia vide un periodo di piena fioritura dal 300 al 100 a.C., dopo il 100 a.C. con la fine del regno di Pergamo e l'intromissione dell'impero romano nel mondo orientale il regno di Cappadocia perse gran parte del suo vecchio potere e nel 17/18 d.C. venne conquistata da Tiberio non senza aspre lotte, il regno di Cappadocia pur essendo indebolito e ormai soggiogato dal punto di vista politico (infatti si poteva quasi considerare uno stato vassallo dell'impero romano) utilizzò gli ampi deserti e la poderosa cavalleria per combattere i romani che solo dopo lunghe e aspre lotte vinsero.
Dopo aver annesso la regione come nuova provincia, l'Impero fece in modo che la pressione fiscale fosse inferiore a quella esercitata del vecchio Regno di Cappadocia, affinché la popolazione locale considerasse il governo romano come migliore rispetto a quello precedente. [1]
Sappiamo che all'abdicazione di Diocleziano (305) c'erano almeno 53/56 legioni in tutto l'impero, quattro delle quali si trovavano nell'antica provincia di Cappadocia-Armenia Prima.[7]
Nel V secolo la legio XV Apollinaris era ancora in Cappadocia, secondo la Notitia dignitatum, con base a Satala ed Ancyra, sotto il comando del Dux Armeniae.
Inizialmente la provincia fu difesa esclusivamente da reparti di ausiliari che rimasero nel corso dei secoli successivi in numero sufficientemente costante. In totale si conoscono, da quanto ci racconta Arriano e dalle iscrizioni provinciali scoperte, 4 alae e 15/16 cohortes. Tacito ci informa, inoltre, che a partire da Vespasiano il numero di ausiliari e legionari risultasse approssimativamente paritetico.[8]
per le ali: Thracum Herculana, I Gemina colonorum e I Augusta Germaniciana;
per le coorti: I Augusta civium Romanorum e I Italica milliaria voluntariorum civium Romanorum.
Durante il regno di Adriano (nel 134), vi erano secondo quanto ci racconta Arriano nel suo Schieramento contro gli Alani: 4 alae di cavalleria e 10 cohortes di fanteria (o miste), tra cui ricordiamo:
per le ali: I Augusta Colonorum, I Ulpia Dacorum, II Gallorum e II Ulpia Auriana;
per le coorti: I Raetorum equitata, I Ituraeorum sagittariorum equitata, I Italica voluntariorum civium Romanorum, I Germanorum milliaria equitata, I Bosporanorum milliaria equitata, I Apuleia civium Romanorum, I Numidarum equitata, III Augusta Cyrenaica sagittaria equitata, III Ulpia Patraeorum sagittaria milliaria equitata e IV Raetorum equitata.
Al tempo infine della Notitia Dignitatum (400 circa), le forze ausiliarie ammontavano a 5 alae e 7 cohortes, poste sotto il comando del dux Armeniae.[10]
Geografia economica e politica
La provincia confinava a nord con la provincia di Galazia e della Bitinia e Ponto ad occidente con la provincia d'Asia e sud con le province di Cilicia e la Siria. La Cappadocia era una provincia limitanea, cioè posta sui confini dell'impero, lungo il limes orientale, ai margini del Regno d'Armenia. A causa della conformazione geologica della regione e dell'assenza di una tessuto urbano importante, la provincia di Cappadocia fu fra le meno ricche e fra le meno abitate dell'intero Oriente romano.
In Cappadocia i romani allevavano i migliori cavalli per i loro eserciti.
Maggiori centri provinciali
La capitale provinciale era Caesarea (l'odierna Kayseri). Altro centro importante fu Melitene.
Principali vie di comunicazione
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^J. R. González, Historia de las legiones Romanas, pp. 709-710; G. Cascarino, L'esercito romano. Armamento e organizzazione, Vol. III - Dal III secolo alla fine dell'Impero d'Occidente, Rimini 2009, p. 44.