Satala è il nome dell'antica fortezza legionaria della provincia romana della Cappadocia, che corrisponde all'odierna località turca di Sadak, dove è stato individuato l'omonimo sito archeologico. [2]
Storia
Da Tiberio a Nerone
In seguito all'annessione della provincia di Cappadocia, avvenuta sotto l'imperatore Tiberio nel 17 furono posti lungo il fiume Eufrate alcuni forti militari a presidio del settore settentrionale del limes settentrionale orientale, a guardia dei confini con il regno d'Armenia. E qui come in altre località potrebbe essere sorto un primo sito di milizie ausiliarie.
Da Vespasiano alla Notitia Dignitatum
Una volta terminata la guerra civile e volgendo ormai verso la conclusione la prima guerra giudaica, la legio XII Fulminata e la XVI Flavia Firma furono destinate alla provincia di Cappadocia dal 72/73, la prima con destinazione Melitene, la seconda fu posizionata a Satala, a protezione del confine dell'Eufrate.[3]
La legione XVI Flavia rimase fino alla fine principato di Traiano, quando al termine delle campagne militari contro la Partia, fu rimpiazzata dalla legio XV Apollinaris (dal 117),[4] che rimase a presidio di questo tratto di limes fino alla fine del IV secolo come è testimoniato dalla Notitia Dignitatum (databile al 387 circa).[5]
Sito archeologico
Nel sito è stata scoperta, per la prima volta in Anatolia, anche una necropoli militare, dove oltre agli scheletri dei defunti, è stata ritrovata una Diplomata in bronzo, che attestava l'avvenuto congedo del soldato dal servizio nell'esercito romano. [2]
Gli scavi, inoltre, hanno riportato alla luce la porta principale originale del Castrum, le mura datate all'epoca medievale, e diversi oggetti come ceramiche lavorate a mano e reperti di epoca ellenistica, armature militari, numerose punte di freccia, maschere teatrali, lucerne e monete romane.[2]
Di particolare valore il ritrovamento di una Cintura di bronzo appartenuta ad un guerriero del regno di Urartu, un antico regno dell'antica Armenia tra il IX e il VI secolo a.C., che potrebbe far pensare all'allargamento della sua area di influenza a questa regione.[6]
Note
- ^ J.Bennett, The Cappadocian frontier: from the Julio-Claudians to Hadrian, p.312.
- ^ a b c The first time in Anatolia, a legionnaires’ cemetery belonging to the Roman Empire unearthed [Riportato alla luce per la prima volta in Anatolia un cimitero di legionari appartenenti all'impero romano], su Arkeonews. URL consultato il 14 gennaio 2013.
- ^ Julian Bennett, The cappadocian frontier: from the Julio-Claudians to Hadrian, p.301-312.
- ^ Julian Bennett, op.cit., pp.305-306.
- ^ Not.Dign., Armenia e Ponto, 38; Julian Bennett, op.cit., pp.307-308.
- ^ TBronze belt of Urartian warrior found in the ancient city Satala [Cintura in bronzo di un guerriero urartiano trovata nell'antica città di Satala], su Arkeonews. URL consultato il 14 gennaio 2013.
Bibliografia
Fonti primarie
Fonti secondarie
- AAVV., Atlante Storico De Agostini, Novara 1979.
- Julian Bennett, The cappadocian frontier: from the Julio-Claudians to Hadrian, in 18th International Congress of Roman Frontier Studies, a cura di P.Freeman, J.Bennett, Z.T.Fiema e B.Hoffmann, Oxford 2002.
- D.B.Campbell, Roman legionary fortresses 27 BC - AD 378, Oxford 2006.
- T. Cornell e J. Matthews, Atlante del Mondo romano, Novara 1984.
- Y. Le Bohec, L'esercito romano da Augusto a Caracalla, Roma 1992.
- E. Luttwak, La grande strategia dell'Impero romano, Milano 1991.
- H. Parker, The roman legions, New York 1958.
- G. Webster, The roman imperial army, Londra-Oklahoma 1998.
Voci correlate
Personaggi
Località geografiche/altro
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