TT1 (Theban Tomb 1) è la sigla che identifica una delle Tombe dei Nobili[N 1][2] ubicate nell’area della cosiddetta Necropoli Tebana, sulla sponda occidentale[N 2] del Nilo dinanzi alla città di Luxor[N 3][3], in Egitto. Destinata a sepolture di nobili e funzionari connessi alle case regnanti, specie del Nuovo Regno, l'area venne sfruttata, come necropoli, fin dall'Antico Regno e, successivamente, sino al periodo Saitico (con la XXVI dinastia) e Tolemaico.
TT1 Era la tomba di:
Sennedjem[N 7][6] viveva a Deir el-Medina, nel villaggio, fondato da Thutmosi I, riservato alle maestranze che erano impiegate nella costruzione e successiva manutenzione delle sepolture, sia reali che dell'ampia area nota come Tombe dei Nobili. Figlio di Kabekhnet, Servo di Amon nella Città del sud (Tebe), e Tahennu; Iynferti[N 8] fu sua moglie, Khonsu e Khabekhnet (titolare della TT2) due dei suoi figli[N 9]. Moglie di Khonsu fu Takemet[N 10], mentre di Khabekhnet è noto che avesse due mogli (di cui forse una di nome Rosu e l'altra, come la madre, Tahennu) e che due dei suoi numerosi figli si chiamavano Sakh e Isis[6][7][8].
Scoperta intatta, nel 1886, da abitanti del luogo, venne presa in consegna il giorno successivo, 1 febbraio 1886, da Gaston Maspero evitando così danni ulteriori oltre quelli già causati alla porta di accesso, che risultava ancora imbullonata, e ad architravi e ritti. La tomba ed il suo corredo si presentavano ancora intatti e le operazioni di svuotamento si svolsero nel corso di due campagne pluriennali, la prima dal 1917 al 1924 e la seconda dal 1928 al 1930. All'atto della scoperta TT1 conteneva oltre 20 sepolture (9 in sarcofagi[N 11] e le altre semplicemente avvolte in bende) molte delle quali sicuramente ascrivibili alla famiglia del titolare Sennedjem.
La tomba di Sennedjem, con la sua sovrastruttura costituita da una piramide e dall'appartamento funebre sotterraneo, si trova all'interno di un cortile sopraelevato rispetto al piano di campagna, cui si accedeva per il tramite di una scala, ed è affiancata da altre due cappelle dette del "nord" e del "sud", tutte sovrastate, in origine, da piramidi alte circa 7 m[N 12]; la cappella nord era dedicata al figlio Khonsu, mentre la cappella sud a un non meglio identificato Tjaro verosimilmente padre della moglie, e quindi suocero, del titolare di TT1. Il cortile antistante le tre cappelle[N 13], in cui si aprono due pozzi contrassegnati dai progressivi 1182 e 1183[N 14] era originariamente diviso in due da un muro che separava le due cappelle relative a Sennedjem da quella di Tjaro[N 15].
Della parte esterna, costituita da due piloni, dal cortile e da una cappella con piramide, non è rimasto nulla tranne i pyramidion: uno rinvenuto in frammenti tra le rovine e ricostruito, l'altro oggi al Museo di Torino. L'ingresso della tomba era protetta da una porta in legno di sicomoro, dipinta di giallo, con scene tratte dal capitolo 17 del Libro dei Morti ed oggi conservata al Museo egizio del Cairo. L'intero ipogeo presentava colorazione ocra, sia ad imitazione del colore del papiro, sia per ricordare quello dell'oro intesa come carne degli dei. Un pozzo nel cortile, a breve distanza dalla cappella centrale, dà accesso all'appartamento funerario sotterraneo.
La tomba presenta pitture parietali particolarmente ricche di decorazioni con complicate scene tratte dal Libro dei morti e, per la qualità, è stata ipotizzata la stessa mano di artista che aveva decorato la tomba di Nefertari. Sono anche raffigurati il padre di Sennedjem, Khabenkenet, il figlio Bunakhtef, sacerdote vestito con una pelle di leopardo; il figlio Rahotep figura rappresentato su una barca, mentre il figlio Khonsu, in quanto erede del padre e come prete sem[N 16], officia il rito della Apertura della bocca sulla mummia del genitore.
Molto nota è anche la rappresentazione di Sennedjem, al cui fianco siede la moglie Inyferti, che gioca al senet spostando una pedina; in luogo dell'avversario, una tavola delle offerte. Questo perché la partita giocata è il simbolismo della faticosa strada verso la rinascita e che finirà solo quando il defunto sarà dichiarato giustificato.
Tra le varie suppellettili, tipiche dei corredi funebri, sono stati rinvenuti due ostrakon contenenti parti delle avventure di Sinuhe.
Il corpo del titolare di TT1 era sepolto in un doppio sarcofago di cui il più interno, antropoide, recava una maschera funeraria; la moglie Iyneferti era deposta in un sarcofago antropoide ed analogamente era dotata di maschera funeraria, così come il figlio Khonsu che riposava in un duplice sarcofago di cui il più interno antropoide. Nella stessa sepoltura venne rinvenuto anche un sarcofago contenente la mummia della moglie di Khonsu, Takemet. Di altri quattro corpi non è stato possibile risalire con certezza alla parentela con il titolare Sennedjem essendo più probabile si tratti di figli di Khonsu e, quindi, nipoti del titolare di TT1. Le suppellettili funerarie, disseminate in varie collezioni nel mondo, comprendevano vasi canopi, ushabti e parti di mobilio[9]. I pezzi più importanti si trovano al Museo egizio del Cairo, al British Museum di Londra, a New York e Berlino[10].
La cappella a nord all'interno della tomba è dedicata al figlio di Sennedjem, Khonsu; qui è rappresentato anche un altro figlio di Sennedjem, Khabekhnet, la cui tomba, TT2, si trova a poca distanza.
Gran parte del corredo funebre costituito da vasi, mobilia e alimenti è oggi distribuito in numerosi musei mentre molti dei reperti non risultano ancora esposti[11].:
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