Attraverso le decorazioni delle sue tombe, è possibile analizzare l'evoluzione dell'arte funeraria privata durante tutto il Nuovo Regno. Nelle vicinanze del sito si trova anche il tempio funerario di Seti I (noto anche come Tempio di Qurna), risalente al XIV secolo a.C., celebre per gli schemi di un gioco da tavolo ricavati nelle mattonelle di ceramica.
Storia
Il primo sito della necropoli è noto come el-Tarif, dove sono state identificate alcune sepolture risalente ai periodi Naqada II e alla I dinastia. Durante la VI dinastia le sepolture vennero prevalentemente eseguite nell'area di el-Khokha, sia pur preferendo le vicinanze dei templi regali per tumulare i funzionari di alto rango e i membri della corte. Le sepolture diminuiscono durante il Medio Regno, mentre tornano ad aumentare nell'area durante il Nuovo Regno. La zona funeraria si sposta ancora durante la XXV e XXVI dinastia nel sito di el-Assasif, davanti al tempio di Deir el-Bahri: in questa nuova zona si trovano le tombe imponenti di Montuemhe (TT34), lunga 228 metri e comprensiva di 40 ambienti, e di Pabasa (TT279), sovrintendente del Tempio di Amon.
XVIII dinastia
Nel Nuovo Regno i nobili preferiscono costruire le proprie sepolture in questa necropoli. Queste tombe hanno una planimetria simile, a forma di "T" rovesciata, composte da un cortile scavato nella roccia, una stanza trasversale, un corridoio e una sala conclusiva, dove erano poste alcune statue che accompagnavano il defunto; spesso erano previsti anche un pozzo sotterraneo, chiuso dopo la sepoltura; coni funerari erano utilizzati per decorare le facciate esterne delle tombe e per indicare il titolare della tomba, talvolta con una piccola piramide a incorniciare la struttura. Durante il regno di Thutmosi III (XVIII dinastia), le figure decorative appaiono molto formali, spesso con carattere arcaicizzante e con motivi simmetrici ripetuti.
Alla metà della dinastia, nell'epoca di Thutmosi IV, i temi rappresentati si evolvono verso immagini informali della vita quotidiana, molto colorate e con numerosi particolari. All'interno delle tombe gli artisti decoravano le pareti con affreschi di pregevole fattura, rappresentando scene della vita nell'aldilà e racconti della vita quotidiana dell'inumato, molto spesso un funzionario reale. Altre scene tipiche di queste tombe sono le processioni funerarie, il viaggio cerimoniale verso Abido e il banchetto per il funerale. Le tombe più celebri della necropoli, quella di Nakht (TT52), con dipinti murali di straordinaria produzione artistica, e di Mena (TT69), che si concentra sul tema del lavoro agricolo.
Con la fine del Nuovo Regno, gli ipogei spesso scavati in luoghi non idonei, ritornavano ad essere di piccole dimensioni mentre le decorazioni di carattere teologico e funerario erano eseguite da artisti che con vivace talento rendevano, sempre però in modo discontinuo, meno monotono lo stile severo delle raffigurazioni tornate a proporre antichi temi.
XIX e XX dinastia
Nel periodo ramesside, in particolare durante la XIX e XX dinastia, le tombe private mostrano una planimetria simile alle precedenti, ma si diversificano i temi rappresentanti sulle pareti: diminuiscono le rappresentazioni della vita agricola, mentre aumentano i temi religiosi, come le raffigurazioni del Libro delle Porte e del Libro dei Morti. Al periodo ramesside risale la tomba di Userhat (TT51), che ospita anche la moglie e la madre del funzionario, decorata con colori vivaci e scene dettagliate. Nella TT311, attribuita a Khonsu, si presenta una scena molto rara: la processione della barca sacra fino al tempio di Armant. Infine la tomba di Irinufer (TT290) rappresenta per la prima volta le parrucche colorate come elemento simbolico della maturità.
Tombe della necropoli
La necropoli ospita 143 tombe specialmente della XVIII, XIX e XX dinastia; sono inoltre presenti tombe più antiche, risalenti alla XI e XII dinastia[2]:
TT21 User Scriba e amministratore del re Thutmose I
TT22 Wah parzialmente usurpata da Meryamon Portatore della coppa del re / Figlio maggiore del re
TT23 Tjiay detto anche To Segretario del re per la corrispondenza reale
È noto inoltre che la necropoli ospiti altre 13 tombe, risalenti alle stesse dinastie (una al Periodo Tardo), ma di queste si sono perse le tracce poiché non idoneamente identificate topograficamente. Le stesse, perciò, sono prive di specifica numerazione e contrassegnate dalla lettera "C" iniziale[3]:
^La planimetria non è in scala ed ha valore esclusivamente di visione d'insieme; l'ubicazione delle singole sepolture non è topograficamente esatta, ma vuole visualizzare la concentrazione delle tombe in alcune aree, nonché il "disordine" con cui le stesse sono state classificate.
Mario Tosi. Dizionario Enciclopedico delle Divinità dell'Antico Egitto. Vol. II: Luoghi di culto e necropoli dal delta alla Bassa Nubia. Torino: Ananke, 2006.
(EN) Bertha Porter e Rosalind L.B. Moss, Topographical Bibliography of Ancient Egyptian hierogliphic texts, reliefs, and paintings. Vol. 1, Oxford, Oxford at the Clarendon Press, 1927.