TT233 (Theban Tomb 233) è la sigla che identifica una delle Tombe dei Nobili[N 2][1] ubicate nell'area della cosiddetta Necropoli Tebana, sulla sponda occidentale[N 3] del Nilo dinanzi alla città di Luxor[N 4][2], in Egitto. Destinata a sepolture di nobili e funzionari connessi alle case regnanti, specie del Nuovo Regno, l'area venne sfruttata, come necropoli, fin dall'Antico Regno e, successivamente, sino al periodo Saitico (con la XXVI dinastia) e Tolemaico.
TT233 era la tomba di:
Nessuna notizia biografica è ricavabile secondo il testo di Porter e Moss nell'aggiornamento del 1970[7]. Recenti scavi, tuttavia[8], hanno consentito di appurare che la tomba venne predisposta per Saroy e per il suo assistente Amenhotep-Huy che, in una scena parietale, viene indicato come "suo figlio" e che vanta lo stesso titolo del titolare principale[N 7][N 8] A Saroy, tuttavia, sono ascrivibili ulteriori e importanti titoli:
TT233 era ridotta alla sola sala trasversale[7], si riteneva, perciò, che seguisse lo sviluppo planimetrico a "T" rovesciata tipica delle sepolture del periodo. Dal 1988 è stato attivato il Macquarie Theban Tombs project[10], con l'intento di procedere all'attività di studio, rilevazione epigrafica, svuotamento, catalogazione, conservazione e restauro di alcune Tombe dei Nobili, tra cui la TT147, la TT148[N 10][8][10][11].
Si è così potuto appurare che TT233 ha uno sviluppo ben più complesso di quanto previsto e segnalato da Porter e Moss[7]: da un cortile (A in planimetria) si accede infatti alla sala trasversale (B), in cui sono presenti alcune scene parietali: su tre registri sovrapposti (1 in planimetria secondo la numerazione di Porter e Moss) scene della processione funebre con il defunto e parenti; dolenti dinanzi alla mummia nei pressi della piramide tombale e il defunto e la moglie ricevuti da Hathor e dalla dea dell'occidente (Mertseger); uomini con buoi che trainano il sarcofago e resti di partecipanti alla processione. Poco oltre (2) su tre registri, brani dal Libro delle Porte con Horus in colloquio con Osiride. Un lungo testo (3) circonda preti che offrono incenso e cibo; sull'entrata a una sala più interna (C), resti di scena non leggibile. È noto, poiché citate da Ernesto Schiaparelli, che nella tomba si trovassero scene del Cerimoniale di apertura della bocca, nonché di adorazione di statue di divinità[7].
Nell'angolo sud-est della sala trasversale (B), là ove si trovava l'accesso alla TT233, è stata in realtà rinvenuta una seconda tomba, nota come "Kampp 183"[N 11][13] che, da frammenti testuali rinvenuti all'ingresso, si suppone fosse la sepoltura di Amenhotep-Huy; questa presenta la struttura tipica a "T" rovesciata delle sepolture della XVIII dinastia tanto da far ritenere che si sia trattato di un riuso[14]. Di riuso, risalenti al Terzo Periodo Intermedio, sono inoltre due pozzi funerari (5-6 in planimetria) rispettivamente nell'angolo nord-est del cortile (A) e nell'angolo sud-ovest della sala trasversale (B)[15]. Un'anticamera (D), nell'angolo nord-ovest della sala trasversale immette, attraverso una scala, nell'appartamento funerario sotterraneo, che termina (E) con la camera funeraria in cui vennero rinvenuti frammenti di un sarcofago in arenaria intestato a Saroy; altri frammenti del sarcofago vennero rinvenuti tra i detriti che ostruivano i locali, nonché in altre aree della tomba, ivi compreso il cortile esterno. Benché pochi siano stati i reperti rinvenuti, la fattura stessa del sarcofago nonché una base di statuetta in steatite blu con iscrizioni geroglifiche, hanno consentito di ipotizzare un corredo funerario particolarmente ricco data l'importanza del personaggio[N 12][16]. Altri frammenti di statuette e suppellettili sono state rinvenute in altre aree della TT233, nonché nel cortile, ivi compreso un portatore di stele con inno al sole, amuleti in amazzonite e, in cera, la raffigurazione dei Figli di Horo. Le tracce di un fuoco nel cortile, risalente alla fine del Nuovo Regno, indicano molto verosimilmente il luogo in cui vennero fusi oggetti o foglie d'oro da parte dei primi razziatori della tomba[17]; tra i detriti, infatti, sono state rinvenute tracce di oro, nonché pezzi in legno di ebano pertinenti a nacchere con rappresentazioni della dea Hathor, ushabti in faience intestati a Saroy, frammenti di uno scarabeo in cristallo di rocca e tracce di decorazione di un coperchio di sarcofago con la rappresentazione del dio Thot[18].
Anche sotto il profilo testuale TT233 si è rivelata essere la sepoltura di un alto funzionario di Corte: sono infatti attestate selezioni estese di brani dal Libro dei Morti[N 13], nonché testi inusuali per una tomba privata[N 14]. La tomba, infine, venne impiegata come ricovero per una comunità copta tra il VII e il IX secolo, come peraltro attestato dai numerosi ostraka e frammenti di papiro rinvenuti all'interno e nel cortile antistante l'accesso.
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