Il cùbito (in latinocubitum, cioè gomito) era la misura di lunghezza più comune dell'antichità definita dalla distanza dal gomito alla punta delle dita.
In alcuni paesi rimase in uso fino all'epoca medievale, poi venne usualmente sostituito dal "braccio" che arrivava dalle dita fino alla spalla. In Toscana, prima del 1860 quando con l'annessione al Regno d'Italia fu adottato anche il sistema metrico decimale, aveva una misura pari a 58,4 cm.
Cubito è anche il sinonimo dell'osso dell'avambraccio, l'ulna.
Definizioni
La misura del cubito era di circa mezzo metro e corrispondeva idealmente alla lunghezza dell'avambraccio, a partire dal gomito fino alla punta del dito medio.[1]
Misure dei cubiti nel mondo antico
Il cubito variava secondo il sistema metrico usato dalle singole città: ad Atene misurava circa 0,525 m (era detto in greco antico: πῆχυς? (pêchys) o in grecoπήχης? (pī́chīs), che significa avambraccio; secondo la mitologia si riferiva all'avambraccio di Eracle).
La misura precisa variava a seconda dei paesi:
Cubito ebraico = 44,45 cm.
suddiviso in 6 tefachim (palmi)
del cubito ebraico esistono altre due versioni, una più grande di un palmo (51,8 cm) ed una misurata dal gomito fino alle nocche della mano chiusa (38 cm).