Il clima della zona è quello tipico delle aree montane dell'appennino abruzzese. L'inverno è generalmente rigido con il manto nevoso che a volte permane da novembre ad aprile/inizio maggio, a seconda anche dell'esposizione dei luoghi rispetto alla radiazione solare. La chiusura montuosa ad ovest dell'altopiano e l'apertura verso est lo rende particolarmente soggetto alle irruzioni di masse d'aria gelida dai Balcani e dalla Russia. Tuttavia la neve compare più facilmente e più copiosa con le perturbazioni provenienti da ovest. L'autunno è la stagione più piovosa seguita dalla primavera. L'estate è la stagione più secca anche se la notevole altitudine mitiga le ondate di calore[5].
Origini del nome
Sull'origine del nome alcuni studiosi favoriscono l'ipotesi che derivi da Obinolum ("Obinolo"), con derivazione da Ovis ("ovini") per via dell'attività pastorale che qui si è sempre svolta, sin dall'antichità. Stando ad una supposizione il toponimo sarebbe legato al termine latinoOvatio, inteso come trionfo dei Marsi e ovazione per coloro che vennero ritenuti capaci e meritevoli. Lo studioso Walter Cianciusi lo fa derivare dall'espressione Pascua ob hinnulos, ovvero "pascoli per muleni"[6][7].
Durante il Medioevo, il suo antico castello-recinto edificato a cominciare dal X-XI secolo, ebbe una funzione di avvistamento e di difesa, grazie alla sua dominante posizione geografica, unitamente a quelli limitrofi di Rocca di Mezzo e Rovere nell'altopiano delle Rocche[8][9][10].
Nella bolla di Papa Clemente III del 1188, in cui venivano elencate le chiese poste sotto la giurisdizione della diocesi dei Marsi, risulta citata tra le altre la chiesa scomparsa di Sant'Angelo in val d'Arano (Sancti Angeli in Arano)[11]. Nella stessa località si trovano le tracce di un castello-recinto duecentesco, noto come "Rocca de Àrano", situato in località Rocchetta[12].
Venuto meno lo scopo militare dell'incastellamento medievale lo sviluppo economico si ebbe soprattutto grazie all'attività pastorale, alla transumanza verticale e, durante la dominazione degli Aragonesi, a quella legata al tratturo Celano-Foggia in particolare nel corso del XV secolo[8].
Il terremoto della Marsica del 1915 causò gravi danni al patrimonio architettonico di Ovindoli; il centro storico venne gradualmente recuperato nel corso del XX secolo[7].
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa di San Sebastiano, in cui è conservata una Vergine in terracotta policroma ed un San Sebastiano alto più di 2 metri del XVII secolo[15].
Chiesetta dell'Alpino, posta nel parco pubblico "La Pinetina"[16].
Architetture civili
Casale delle Rocche
Struttura riedificata nel corso degli anni ottanta situata in un'area montana impervia e isolata. Il casale originario venne fatto edificare dai Torlonia nel 1939 e fu utilizzato come avamposto dai nazisti nel corso della seconda guerra mondiale, prendendo il nome di "Nido d'Aquila". Nel 1967 venne acquisto dall'Opus Dei che lo amministrò per diversi anni[17].
Architetture militari
Ruderi del castello di Ovindoli
I ruderi dell'antico castello ovindolese sono situati nella parte alta del paese. La struttura militare edificata dai conti dei Marsi svolgeva ruoli di difesa e controllo della via di passaggio tra la Marsicafucense e la conca aquilana. Nel centro storico si è conservata la porta Mutiati caratterizzata dall'arco ogivale. La porta medievale di accesso al centro storico è risalente tra il X e l'XI secolo[8][18]. In via Fucino si trova invece la restaurata porta Urbica con doppio accesso al centro del paese.
La torre circolare di Santa Jona fu costruita a cominciare dal XIII secolo dai conti Berardi, signori di Celano, per rafforzare il sistema difensivo della Marsica. Era posta in allineamento visivo con le altre strutture simili situate sulle montagne circostanti il lago Fucino, in particolare con le torri di Venere e Sperone, con il castello di Celano e verso l'altopiano delle Rocche con le strutture militari di San Potito, Ovindoli e Rovere. Intorno ad essa dal Basso Medioevo si sviluppò il nucleo urbano contemporaneo di Santa Jona[19].
Nella frazione posta tra Celano ed Ovindoli sono presenti a strapiombo sulla roccia i resti del castello risalente all'XI secolo. Edificato con una fora a nido d'aquila sul colle Antonino è dominato dal Pizzo di Ovindoli (1181 ms.l.m.) In decadenza almeno dal periodo dell'eversione feudale venne gravemente danneggiato dal terremoto della Marsica del 1915[20].
Il monumento, risalente al 1929, fu realizzato in posizione dominante rispetto al nucleo abitato dallo scultore Domenico Umberto Diano e inaugurato lo stesso anno dall'onorevole Angelo Manaresi[21][22].
Siti archeologici
Villa imperiale di San Potito
In località Piana dei Santi sono emersi i resti della villa di epoca imperiale attribuita a Lucio Vero[23]. Gli scavi, effettuati a partire dal 1983, hanno riportato alla luce i resti di quella che fu una grande villa, edificata nel I secolo d.C. e dotata di preziosi pavimenti a mosaico[24][25]. In località Pago e Colle Bernardo sono tornati alla luce altri reperti archeologici e i resti della domus[26].
In località Casalmartino, al confine del territorio comunale con quello di Celano, si trovano a circa 875 ms.l.m. i resti del castrum Oretino ("castello di Auritino")[27].
La stazione, progettata alla fine degli anni cinquanta[29], dispone di 21 piste da sci per un totale di oltre 30 chilometri, ampie e di varia difficoltà adatte alla pratica degli sport alpini invernali come sci, telemark e snowboard e di diversi impianti di risalita[30].
In quota, a 1980 ms.l.m., è presente il "Magnola Snowpark" lungo la pista "Anfiteatro". È composto da quattro linee, tre dedicate allo slopestyle e una al jibbing.
Ovindoli è una delle principali stazioni sciistiche del centro-sud Italia e una località turistica per la frequentazione estiva della montagna, è infatti possibile la pratica di diversi sport all'aperto come l'escursionismo, l'arrampicata sportiva e il mountain biking, data anche la presenza delle principali vette dell'Appennino abruzzese e di numerosi sentieri e rifugi[35].
Ovindoli fa parte delle associazioni nazionali Borghi autentici d'Italia[36] e Borghi del respiro italiani[37].
Ad Ovindoli sono presenti 6 diverse scuole di sci e snowboard che operano nel comprensorio sciistico Monte Magnola e in parte del comprensorio sciistico denominato Tre Nevi.
È possibile inoltre la pratica dello sci di fondo ai Piani di Pezza[43].
Sul monte Magnola (2222 ms.l.m.) ci sono piste per la pratica dello sci alpino di ogni grado di difficoltà. Sull'altopiano delle Rocche si trovano le piste da sci di fondo, tra le più lunghe dell'Italia centro-meridionale[44].
Nel febbraio 2016 le piste da sci di Ovindoli e di Campo Felice hanno ospitato i campionati mondiali studenteschi di sci alpino e sci nordico organizzati dall'ISF[45].
Calcio
La formazione dell'Asd Ovindoli milita nei tornei dilettantistici abruzzesi disputando le gare casalinghe nel centro polisportivo di val Ceraso e, generalmente, ad Avezzano durante il periodo invernale[46].
Altri sport
Nel territorio comunale è possibile la pratica dell'escursionismo e dell'equiturismo.
^Storia di Ovindoli, su ovindoli.terremarsicane.it, Terre Marsicane (archiviato dall'url originale il 6 aprile 2015).
^Bolla Clemente III, su pereto.org, Pereto Info. URL consultato il 15 dicembre 2024.
^Giuseppe Grossi, Marsica: guida storico-archeologica, Luco dei Marsi, Aleph, 2002, p. 153.
^Fulvio D'Amore, La Marsica: tra il viceregno e l'avvento dei borboni (1504-1793). Vita pubblica, conflitti e rivolte, Cerchio, Adelmo Polla, 1998, pp. 141-151.
^ Diocleziano Giardini, Il brigantaggio nella Marsica (PDF), su brigantaggio.net, Brigantaggio - Fioravante Bosco. URL consultato il 15 dicembre 2024.
^Cenni artistici, su comunediovindoli.it, Comune di Ovindoli (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2015).
^Gemellata con Tarxien (Malta), su comunediovindoli.it, Comune di Ovindoli. URL consultato il 26 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2016).
^Gemellaggio Ushuaia-Argentina, su comune.ovindoli.aq.it, Comune di Ovindoli. URL consultato il 21 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2016).
^ Admin, Ovindoli Valle D'Arano, su ABRUZZOVERTICALE, 29 novembre 2020. URL consultato il 29 agosto 2023.
Bibliografia
Walter Cianciusi, Profilo di storia linguistica della Marsica, Avezzano, BPM, 1988.
Denes Gabler e Ferenc Redo, Ricerche archeologiche a San Potito di Ovindoli e le aree limitrofe nell'antichità e nell'alto medioevo, L'Aquila, Rea Ricerche Etno Antropologiche, 2008.