Castelvecchio Subequo è un comune italiano di 823 abitanti[2] della provincia dell'Aquila in Abruzzo.
Sorge ai piedi del monte Sirente, adagiato su uno sperone di roccia del monte Putano. Il paese è situato anche nel Parco naturale regionale Sirente-Velino, dunque sorge in una zona protetta. È un centro di piccole dimensioni che, purtuttavia, può vantare un cospicuo patrimonio di monumenti e lasciti medievali, rinascimentali e barocchi nonché una serie di siti archeologici di vivo interesse storico/culturale.
Di antichissima origine, Castelvecchio conserva il patrimonio archeologico che fu della antica Superaequum, una delle tre capitali dei Peligni, con le attuali Corfinio e Sulmona. Numerose sono le testimonianze archeologiche relative alle epoche peligna, romana e paleocristiana, come pavimenti musivi, resti di un tempio dedicato ad Ercole Vincitore, resti di terme, acquedotti e fortificazioni, innumerevoli reperti scultorei, monete, anfore e gioielli, oltre al pregevole cimitero catacombale del IV secolo, tra le più antiche testimonianze di religiosità cristiana in Abruzzo.
Proprio la presenza del complesso ipogeo in località Colle Moro, al confine dell'area denominata Macrano, avvalora l'ipotesi che i ritrovamenti quivi effettuati siano da ricondursi alla civitas di Superaequum.
In età longobarda il borgo assunse il nome di Onuffolo o Nuffoli per riprendere il proprio appellativo in età normanna.
La tradizione vuole che in territorio subequano si mosse san Francesco (1216) e che vi sostasse anche papa Celestino V nel 1294.
Fu feudo dei conti di Celano, poi assunto il definitivo nome di Castelvecchio (1484) fu dei Piccolomini, dei Colonna (1633), dei Baroni Pietropaoli (1712), dei Colabattista e del principe Urbano Barberini (1789).
Lo stemma e il gonfalone del comune sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 22 dicembre 2010.[5]
«D'azzurro, alla banda d'oro, accompagnata in capo dalla torre dello stesso, merlata alla guelfa di quattro, murata e chiusa di nero, in punta da tre stelle di cinque raggi, ordinate in banda, d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo di giallo con la bordatura di azzurro.
Campeggia sull'intero abitato il complesso monumentale Francescano costituito da chiesa, convento e chiostro. All'interno della chiesa si possono osservare rari e pregevoli affreschi trecenteschi di scuola giottesca che illustrano, con una sequenza di riquadri, gli episodi salienti della vita di san Francesco. Nella parte centrale del paese si evidenzia il palazzo medioevale con bifore, detto Palazzo Giorgi, mentre nella parte più alta si trova la porta del Castello Medioevale appartenuto ai conti di Celano.
Danneggiato dal sisma del 2009, il commissario delegato per la Ricostruzione, Gianni Chiodi, ex presidente dell'Abruzzo, ha firmato nel 2011 il decreto n. 64 con realizzazione di 36 interventi localizzati nei comuni del cratere, tra cui quello di Castelvecchio. Per il recupero del palazzo sono stati stanziati 1.695.662 euro.
Gemellato con il comune di Dorgali in Sardegna Abitanti censiti[10]
Il territorio comunale è attraversato dalla Strada statale 5 Tiburtina, che lo collega ad Avezzano, L'Aquila e Sulmona, e da diverse strade provinciali della provincia dell'Aquila, tra cui la n. 11 "Sirentina".
La parte bassa del territorio comunale è attraversata dalla ferrovia Sulmona-L'Aquila, linea secondaria a binario unico e trazione diesel, che serve il comune con la piccola stazione di Molina-Castelvecchio Subequo, posta a circa 2,2 km dal paese.
Altri progetti
Lokasi Pengunjung: 3.138.178.191