Intorno a 2,4 milioni di anni fa - Africa: comparsa di Homo habilis nella gola di Olduvai in Tanzania (fino a 1,6 milioni di anni fa)
Intorno a 2 milioni di anni fa - Africa: comparsa di Homo ergaster, probabilmente capace di linguaggio, in Africa Orientale (fino a 1 milione di anni fa)
Inizio della diversificazione della strumentazione litica, con asce, trancianti, raschiatoi e tritatoi (industrie acheuleane e olduvaiane evolute).
Primo accertato controllo del fuoco da parte dei primi uomini (Homo erectus): a Koobi Fora in Kenya i siti FxJjzoE e FxJj50 mostrano prove di controllo del fuoco da parte dell'Homo erectus di 1,5 milioni di anni fa, sulla base di arrossamento del sedimento che può derivare solo da riscaldamento a 200-400 °C.[1] Presso un sito a Olorgesailie, Kenya, esiste una depressione dall'aspetto simile ad un focolare.[1]
Africa: Comparsa di Homo antecessor (da 1,2 milioni a 700 000 anni fa), discendente di Homo ergaster e antenato di Homo rhodesiensis (e quindi di Homo sapiens).[2]
Intorno a 800 000 anni fa - Italia: prima presenza accertata di ominidi (Homo erectus) in Italia (Monte Poggiolo (FC)), eccetto i non confermati ritrovamenti (datati a 1 milione di anni fa) a San Lazzaro di Savena (BO) e Pirro Nord (FG).
Africa: tecnica litica acheuleana - (fino a circa 120 000 anni fa) - manufatti litici a forma di mandorla e lavorati su due lati in modo simmetrico ("bifacciali" o "amigdale") associati a diversi strumenti ricavati da schegge (raschiatoi e punte)
Intorno a 700 000 anni fa
Africa: comparsa di Homo rhodesiensis (fino a 160 000 anni fa), ritrovato a Broken Hill nell'allora Rhodesia del Nord. La località attualmente viene chiamata Kabwe e si trova nello Zambia. È attualmente considerato un discendente dell'Homo antecessor e antenato dell'Homo sapiens.[3]
Europa: prima adozione della tecnica Albevilliana, una tecnica di fabbricazione degli utensili conosciuta anche come del cultura con i bordi intagliati senza bifacciali.[7][8]
Prima adozione della tecnica clactoniana, una tecnica di fabbricazione degli utensili conosciuta anche come del tecnica del nucleo predisposto.[9]
Prima adozione della tecnica tayaziana, una tecnica di fabbricazione degli utensili simile a quella acheuleana (o prima), ma privo di bifacciali.[10][11]
Africa: invenzione della lancia; industrie litiche che producono lame e punte di forma triangolare da fissare su aste di legno: prima adozione di Tecnica Levallois o pre-musteriana.[12][13]
Intorno a 164 000 anni fa - Africa: una campagna di scavi iniziata nel 1999 nella caverna «PP13B» di Pinnacle Point (Sudafrica) ha fatto rinvenire numerosi piccoli strumenti di silcrete risalenti anche a 164 000 anni fa; poiché la lavorazione della silcrete richiede il suo riscaldamento per lungo tempo alla temperatura di 350 °C, queste scoperte hanno fatto anticipare una tecnica che fino a poco tempo fa si riteneva avesse avuto origine in Francia in epoca molto più recente[14].
Europa: controllo del fuoco da parte dei primi uomini in Europa, sito dell'accampamento invernale di un gruppo di cacciatori-raccoglitori nella grotta du Lazaret, presso Nizza, con l'esistenza di una capanna di 11m × 3.5m addossata alla parete della grotta e con la presenza di strumenti litici e di due focolari posti in due cavità naturali
Tecnica litica musteriana - (fino a circa 33 000 a.C.) - manufatti caratterizzati da un perfezionamento delle tecniche di lavorazione (scheggiatura con la tecnica Levallois, dal sito di Levallois, differenziazione degli strumenti su scheggia, aumento degli strumenti derivati da lama)
Mesopotamia: primi Homo neanderthalensis in Medio Oriente. Nel sito di Mugharet el-Zuttiyeh, Medio Oriente, fossile di un possibile antenato dei protocromagnoidi - Occupazione umana dei Monti Zagros
Intorno all'anno 90 000 a.C. - Europa: sito Bañolas, presso Gerona, Spagna: scoperta di una mandibola attribuita a un Homo erectus, probabilmente un esemplare derelitto.
Africa: separazione gruppo Khoisan con gruppo protoustraloide (individui australoidi e pigmei). Avviene la prima differenziazione fra etnie della specie Homo sapiens.
Indonesia: teoria della catastrofe di Toba del supervulcanoToba; fu una delle più catastrofiche eruzioni degli ultimi 500 000 anni. Nella Scala (VEI) viene classificata con una magnitudo di 8 il massimo della scala. Probabile estinzione di massa di varie specie di ominidi, fra cui probabilmente Homo erectus, forse dovuta alla catastrofe di Toba. Fu a causa di questa eruzione che la popolazione di ominidi si ridusse a poche migliaia di individui. Questo spiega anche la scarsa variabilità genetica della specie umana.[16].
intorno all'anno 70 000 a.C.:
Europa: prime forme di abbigliamento da parte di Homo neandertalensis.
America del nord: si forma l'istmo terrestre di Beringia, dove oggi vi è lo stretto di Bering; questo permette il passaggio di animali terrestri, e al seguito, di popolazioni paleoamericane dal continente asiatico a quello americano.
Presenza dell'Uomo di Combe-Capelle, trovato nel 1909 presso Monferrand (Perigord), la più antica varietà di Homo sapiens in Europa, di gruppo etnico ipotetico mediterraneo, diffuso dall'Atlantico al Pacifico, di caratteri simili agli Ainu giapponesi e alle popolazioni austronesiane.[23][24][25].
America del nord: probabile prima presenza di Ominidi in America del nord (Alaska). Prime popolazioni paleoamericane, antenate degli Inuit, passano dal continente asiatico a quello americano attraverso il ponte di terra della Beringia.
Paleolitico superiore
Würmiano temperato
Aurignaziano
Intorno all'anno 39 000 a.C. - Europa: tecnica litica aurignaziana - (fino a circa 21 000 a.C.) - con manufatti litici ricavati soprattutto da lame e microlamine e la diffusione dei manufatti in osso. Dal punto di vista geografico è suddiviso in "occidentale", "centro-europeo e balcanico", "italiano" e "orientale". Il nome deriva dal sito di Aurignac in Francia. Cronologicamente suddiviso in aurignaziano arcaico" (o "pre-aurignaziano o "proto-aurignaziano") "aurignaziano classico" ("antico", I e II, ed "evoluto", III e IV,) "aurignaziano tardivo" (V).
Circa 38 000 a.C. - Italia: Balzi Rossi, riparo Mochi, rinvenute tracce di focolare attribuibile all'Homo sapiens.
Fine dello stadio musteriano e inizio della civilizzazione del Paleolitico superiore, caratterizzato da strutture sociali evolute e da progressi tecnologici nella strumentazione litica.
Germania: realizzazione della Venere di Hohle Fels (ritrovata nei pressi di Schelklingen in Germania), Si tratta della più antica rappresentazione del corpo umano di età paleolitica (Aurignaziano basale) oggi conosciuta, più antica di circa 10000 anni rispetto alle altre "veneri" conosciute di età gravettiana[29].
Intorno all'anno 34 000 a.C. - Sri Lanka: primi insediamenti stabili mesolitici umani nella Storia (popolo Balangoda) (fino al 1000 a.C.); sembra si trattasse di una popolazione dedita alla caccia che viveva nelle caverne.
Intorno all'anno 31 000 a.C. - Sri Lanka: - datazione di Microliti geometrici appartenenti alla cultura Balangoda, tradizionalmente considerati il segno distintivo del Mesolitico. Alcune scoperte fatte nei siti di Oats e Barley sembrano indicare che questa popolazione fosse anche dedita all'agricoltura. Questa scoperta, se confermata, retrodaterebbe l'inizio del Neolitico proprio a questo periodo.[34][35]
Probabile scomparsa (ipotesi più retrodatante) dell'uomo di Neanderthal; l'Homo sapiens resta il solo rappresentante del genere Homo sulla Terra.
Prime manifestazioni di arte figurativa parietale in Francia (rifugio Cellier a Tursac, rifugio Blanchard a Sergeac, rifugio della renna a Belcayre in Dordogna) e in Spagna
Arte aurignaziana: graffiti, figure vulvari, teste o avantreni di animali (blocchi di la Farrassie, ricovero Castenet, ricovero Cellier); periodo dal 30000 a.C. al 23 000 a.C.
Giappone: prima presenza accertata di lavorazioni di pietra levigata e ground stone, da parte di popolazioni proto-Ainu (gruppo mediterraneo): in Occidente saranno presenti solo presso la cultura mesolitica natufiana[15][24][30].
intorno all'anno 29 000 a.C. - Europa: occupazione delle Grotte Chauvet in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche (regione del Rodano-Alpi). La grotta presenta pitture e incisioni rupestri di diversi animali quali bisonti, mammut rossi, gufi, rinoceronti, leoni, orsi, cervi, cavalli, iene, renne ed enormi felini scuri. Soli o ritratti in branco, nei colori resi disponibili dagli elementi naturali, gli animali ritratti assommano ad oltre 500 opere databili di circa 31 000 anni fa. Possiamo ipotizzare che questo luogo fosse un importante centro di culto dell'epoca.[36] ·[37] ·[38].[39].
Tecnica litica Gravettiana (fino a circa 18 000 a.C.) caratterizzata da bulini, punte ritoccate (punte gravettiane) e armi da lancio in osso. A questa cultura appartengono molte delle più note veneri paleolitiche. Dal sito di La Gravette, presso Bayac, in Dordogna, Francia. Viene suddiviso in: "protogravettiano", "gravettiano antico", "gravettiano evoluto", "gravettiano finale".
Fabbricazione delle statuette femminili, in particolare quelle di Lespugue e Brassempouy (Francia), Savignano (Italia), Avdeeno (Russia).
Realizzazione della Venere di Lespugue (scoperta nel 1922 in una cava vicino a Lespugue, ai piedi dei Pirenei). Secondo alcuni esperti tessili come Elizabeth Wayland Barber, la statua ci offre la prima rappresentazione di un tessuto, infatti al di sotto dei fianchi si può notare una gonna fatta di fibre elicoidali, sfilacciate alla fine.
Intorno all'anno 26 000 a.C. - Europa: Fase antica del Gravettiano (Perigordiano IV), datata tra 26 000 e 24 000 a.C., è caratterizzata, soprattutto nella sua parte inferiore, dalle flechettes. Con questo termine si intendono le punte a forma di foglia, con simmetria bilaterale, ottenute mediante un ritocco erto marginale, il cui orientamento e la cui localizzazione variano considerevolmente. In questa fase i bulini sono prevalentemente su supporto laminare, a stacchi laterali multipli su troncatura; sono anche presenti grattatoi frontali piatti su grandi schegge.
Europa: probabile scomparsa (ipotesi di scomparsa più recente) dell'uomo di Neanderthal; l'Homo sapiens resta il solo rappresentante della genere Homo sulla Terra.
Australia: la colonizzazione umana si diffonde rapidamente in Australia, incluse la costa sud-orientale, la Tasmania e le terre alte della Nuova Guinea.
Fase intermedia del gravettiano (Perigordiano V o Gravettiano medio), datato tra 24000 a.C. e 21 000 a.C., è caratterizzata da alcuni tipi altamente specializzati.
Russia: tre sepolture di Sounghir, presso Mosca contenenti centinaia di oggetti funerari (canini perforati, 20 braccialetti, ornamenti d'avorio, figurine di animali, pendenti, spiedi in avorio di mammut, 35000 perle d'avorio)
Fine delle forme d'arte aurignaziane: graffiti, figure vulvari, teste o avantreni di animali (blocchi di la Farrassie, ricovero Castenet, ricovero Cellier); periodo dal 30000 a.C. al 23000 a.C.
Realizzazione della Venere di Mal'ta, scoperta in una cava a Mal'ta, vicino al Lago Bajkal, Siberia. Il reperto è vecchio di almeno 23.000 anni ed è stato scolpito in avorio di mammut. È una tipica "Venere paleolitica", con alcuni attributi sessuali messi in risalto, come i grandi seni o i fianchi.
Realizzazione della Venere di Brassempouy, scoperto vicino a Brassempouy, Francia nel 1892. Con un'età stimata di 25 000 anni, è la più antica rappresentazione realistica di un volto umano mai trovata.
Fase finale del gravettiano (Perigordiano V o Gravettiano finale), datato tra 21000 a.C. e 18 000 a.C. (Perigordiano VI e VII), che si chiude con industrie di tradizione gravettiana, prive dei tipi “speciali” della fase evoluta. Nell'area occidentale-atlantica, al Gravettiano seguono complessi postgravettiani differenziati (Solutreano e Magdaleniano).
Pleniglaciale Würmiano (Mesolitico in Medio Oriente)
Giordania: probabile nascita del commercio, testimoniato dalle numerose conchiglie marine rinvenute in luoghi di insediamenti umani pressoché sedentari.[44].
Spagna, Francia: tecnica litica Solutreana (fino a circa 16000 a.C.), caratterizzata dalla tecnica di scheggiatura a pressione, che consente di ottenere manufatti di grande raffinatezza. Viene utilizzato anche l'osso (aghi) e il corno. Compaiono i primi esempi di arte rupestre (pitture nelle caverne).
Inizio della cultura mesoliticakebariana nel Levante. Le comunità sono relativamente piccole (dai 40 ai 50 individui) e vivono in caverne. La loro vita nomade diventa limitata al seguito degli spostamenti delle greggi caprine e ovine, all'interno delle quali l'uomo ha imparato a selezionare gli animali da abbattere. La selezione riguarda anche la raccolta intensificata delle leguminose e delle graminacee. A vantaggio di ciò, i primi attrezzi di pietra permettono di frantumare la dura gluma che ricopre i chicchi dei cereali ma l'industria litica si specializza anche sotto altri aspetti: gli attrezzi divengono più piccoli, geometrici e precisi. Ciò permette la caccia verso specie animali di minori dimensioni (gazzelle, ovini e caprini). Le culture di maggior rilevanza si trovano in Palestina (Kebariano) e in Iraq (Zarzi).
Sviluppo delle industrie leptolitiche e disponibilità di strumenti in pietra relativamente leggeri.
Francia: realizzazione della Venere di Laussel, scolpita in un bassorilievo e dipinta di ocra rossa, e scoperta da G. Lalanne, un medico, nel 1911. È conservata nel Museo d'Aquitania, a Bordeaux, Francia. La figura tiene in mano un corno, o una cornucopia, nella quale sono incise 13 tacche. Secondo alcuni ricercatori questo può simboleggiare il numero di lune o il numero di cicli mestruali in un anno.[46] Ha la mano sull'addome (o grembo), con grandi seni e vulva. Vi è una "Y" sulla sua coscia e il suo volto è rivolto verso il corno.
Europa: occupazione della grotta di Altamira in Spagna (fino al 12000 a.C.), che si trovano nei pressi di Santillana del Mar in Cantabria, 30 chilometri ad ovest di Santander, una delle massime e più tipiche espressioni di Arte paleolitica, Pitture rupestri e Incisioni rupestri. Gli artisti usarono carbone e ocra o ematite per dipingere, spesso diluendo i colori per produrre tonalità diverse e creare così effetti di chiaroscuro; sfruttarono anche i contorni naturali dei muri per dare un'impressione di tridimensionalità ai soggetti. Il Soffitto Multicolore è l'opera più appariscente e mostra un branco di bisonti in differenti posizioni, due cavalli, un grande cervo e quello che sembra essere un cinghiale.
Giappone: le ceramiche ritrovate in alcuni siti archeologici, in particolare Odayamamaoto n1 Iseki, datate con la tecnica AMS (Spettrometria di massa con acceleratore) risalgono a questa epoca. Questa datazione sposta il periodo Jōmon ben più indietro nel tempo. Se la scoperta venisse confermata, si tratterebbe della lavorazione ceramica più antica mai conosciuta, tale da retrodatare anche la prima cultura neolitico-ceramica esistente.
Tecnica litica magdalieniana in Europa Occidentale - (fino a circa 10000 a.C., verrà seguita poi dal Valorguiano in Francia meridionale); la tecnica magdaleniana è caratterizzata dalla lavorazione di lame e nelle fasi intermedie di manufatti di piccole dimensioni (microliti); si diffonde la lavorazione dell'avorio e dell'osso, con raffinata decorazione e vengono realizzate collane con denti di carnivori. A questo periodo appartiene la fioritura dell'arte rupestre (pitture nelle caverne).
Francia, Spagna: sviluppo delle civiltà magdaleniane (sviluppo dell'artigianato basato su materiali ossei e qualità delle realizzazioni di mobili e di opere parietali)
Intorno all'anno 13500 a.C. - Germania: cultura di Amburgo, di tipo epigravettiano (circa 13500 a.C.– circa 11200 a.C.), caratterizzata da punte e utensili zinken (in tedesco, "tracciare"), usati come ceselli nella lavorazione delle corna. Venne ad espandersi dalla Francia settentrionale, alla Scandinavia meridionale nel nord e nella Polonia ad est.[54]
Periodo Magdaleniano Superiore (12500 a.C.-8500 a.C.) in Francia e penisola iberica, che coincide con la Piena fioritura della civiltà magdaleniana. Sviluppo della manifattura di strumenti di materiali rigidi di origine animale (zagaglie, arpioni, fiocine).
Nei Pirenei compare la più evoluta cultura Aziliana, per alcuni già nel Mesolitico, caratterizzato dall'uso di raschiatoi molto corti, punte aziliane (punte o bipunte allungate, ottenute mediante ritocco erto diretto con andamento curvo), segmenti e triangoli ottenuti con la tecnica dei microbulino.
Il clima nel vicino oriente migliora (si fa mediamente più caldo e più umido) e le precipitazioni sono sufficienti a sostenere una costante copertura erbacea e l'infittirsi della foresta (querce e pistacchi). L'uomo inizia ad abbandonare gradualmente il nomadismo e possiamo ipotizzare almeno insediamenti mobili prolungati. Questi erano situati, quasi totalmente, in zone di bassa montagna, così da avere a disposizione, a corto raggio, una certa gamma di unità ecologiche diverse che garantissero varietà di cibo (per mezzo di un loro sfruttamento in successione o contemporaneo), nonché averne disponibilità in diversi periodi dell'anno. L'economia si basa essenzialmente su caccia, pesca e raccolta (frutti e piante). La caccia e la pesca continuano a migliorare grazie ai progressi litici, che ora permettono di avere punte di freccia, ami e arpioncini, ma anche falcetti per la raccolta del cibo. Comincia a diffondersi l'ereditarietà e la proprietà privata. Le sepolture riguardano sia singoli che famiglie.
Giappone: datazione classica di inizio del periodo Jomon. Prima della fine della Seconda guerra mondiale, si riteneva che il Giappone non fosse abitato prima del suddetto periodo e perciò gli scavi si fermavano al livello di tale periodo, e non venivano proseguiti.
Asia Minore: fondazione del Tempio di Karahan Tepe (fino all'10700 a.C.), forse primo esempio di tempio dedicato a un culto forse sciamanico. Gli scavi preliminari hanno permesso di scoprire oltre 250 obelischi raffiguranti figure animali.
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