Nel 1054, suo padre, Garcia III invase la Castiglia[10], ma fu sconfitto in battaglia ad Atapuerca, morendo di fronte al fratello, Ferdinando il 1º settembre 1054[11]. Secondo la Historia Silense[12] e il Chronicon regum Legionensium[13] Garcia fu ucciso in battaglia dal fratello, Ferdinando, che occupò il regno di Pamplona[14]; anche il Chronicon Burgense riporta che Garcia fu ucciso dal fratello (occisus est Garsea rei à fratre suo Ferdinando in Ataporca)[15].
All'età di quattordici anni, sul campo di battaglia di Atapuerca, secondo il codice di Roda[16] e la Cronaca piniatense[17], Sancho succedette al padre[18][19], e sino al raggiungimento della maggiore età Sancho regnò sotto la reggenza della madre Stefania[20].
Secondo il The Kingdom of León-Castilla under King Alfonso VI, Ferdinando I non volle annettersi la Navarra, si accontentò di riannettersi la Bureba e parte della Rioja, portando il confine orientale della Castiglia al fiume Ebro[21], e, nel 1055, Sancho IV fece una donazione (restituzione di terreni sottratti al monastero dal padre) al monastero di San Millán de la Cogolla[22].
Si alleò con lo zio, il re di AragonaRamiro I, e attaccarono e assediarono la taifa di Saragozza, obbligando il re di Saragozza al-Muqtadir a pagare loro un tributo[20].
Quando nel 1063 a Ramiro I successe sul trono di Aragona il figlio Sancho I Ramírezal-Muqtadir tentò di mettere i cugini uno contro l'altro[23].
Dopo che Sancho II il Forte era succeduto al padre Ferdinando I, nel 1065, erano iniziati conflitti con il regno di Castiglia, che sfociarono nel 1067 in quella che fu denominata la guerra dei tre Sanchi, che vide contrapposti al re di Castiglia Sancho II il Forte i re di Navarra Sancho IV e di Aragona Sancho I[23].
I castigliani, guidati da El Cid, riportarono un'iniziale vittoria che permise a Sancho il Forte di recuperare una parte dei territori che suo padre Ferdinando I aveva concesso, nel 1037, al padre di Sancho él de Peñalén (quello di Peñalén), García Sánchez III: Bureba, l'alta Rioja e Álava. La guerra terminò nel 1068 con la sconfitta della Castiglia, che dovette rinunciare ad altre pretese territoriali sulla Navarra, ma Sancho IV mantenne sempre ben agguerrito il confine con la Castiglia.
In quegli anni era morta la madre, Stefania, che si presume sia morta nel 1066, in quanto ha lasciato un testamento nel giugno di quell'anno[24][25], in cui Sancho viene ricordato, come riportato nel cartulario del Monastero di Santa Maria la Real de Nájera[26] e nella Collecion diplomatica Monastero di Santa Maria la Real de Nájera[27].
Nel 1068, Sancho aveva sposato una nobile di origine francese, Placenza (Ṫ dopo il 1088, anno in cui compare citata come Placencia regina nel documento n° 170 del cartulario del monastero di San Millán de la Cogolla[28]), che viene confermata come moglie in diversi documenti:
n° 377 del cartulario del monastero di San Millán de la Cogolla, inerente una donazione del 1070[29]
n° 391 del cartulario del monastero di San Millán de la Cogolla, inerente una donazione del 1071[30]
n° 16 della Collection diplomatica de la cathedral de Pamplona, inerente una donazione del 1071[31]
n° 27 della Collection diplomatica de la cathedral de Pamplona, inerente una donazione del 1071[32]
n° 60 del cartulario del monastero di Albelda, inerente a diverse donazioni del 1074[33]
n° 30 della Collection diplomatica de la cathedral de Pamplona, inerente una donazione del 1075[34]
n° 61 del cartulario del monastero di Albelda, inerente a diverse donazioni del 1075[35].
Fu assassinato il 4 giugno 1076 a Peñalén, víttima di una congiura politica ordita dai suoi fratelli; fu ucciso dal fratello Raimondo[18][19]; anche il Chronicon Burgense riporta che Sancho fu ucciso a Peñalén (occisus fuit Sancius Rex Garsea in Pennalem)[15] Secondo il The Kingdom of León-Castilla under King Alfonso VI, durante una partita di caccia fu fatto precipitare da una roccia dal fratello Raimondo, che da quel giorno fu soprannominato il Fratricida, aiutato dalla sorella Ermessinda[36].
La sua morte provocò l'invasione del regno di Navarra da parte dei cugini:
Alfonso VI, succeduto, nel 1072 al fratello, Sancho il Forte, sul trono di Castiglia, che portò a termine l'occupazione della Rioja, rientrando quindi in possesso dei territori ceduti dal padre Ferdinando I al fratello e re di Navarra, García Sánchez III, come conferma il documento n° 1 del cartulario del monastero di San Millán de la Cogolla[37]
Sancho Ramírez, re d'Aragona, che occupò la Navarra e si fece proclamare re di Navarra assumendo il nome di Sancho V di Navarra, come riporta la Cronaca piniatense[19].
García di Navarra (? - 1091), re titolare di Navarra
Sancho ebbe anche figli illegittimi, dalla sua amante, Jimena, a cui donò la cittadina di Esquíroz, come ci viene confermato dal documento n° 25 della Collection diplomatica de la cathedral de Pamplona, nel 1071[40]:
^La Chronica latina regum Castellae è la storia, scritta in latino, durante il regno di Ferdinando III di Castiglia (1199-1252), verso la metà del secolo XIII (dal vescovo di Osma e poi anche di Burgos, Juan de Soria, cancelliere di Ferdinando III dal 1217 al 1239) dei regnanti castigliani dal 970, morte del conte Fernan Gonzales, al 1236, conquista di Cordova.
^Il Chronicon regum Legionensium è la storia dei re di León, dall'inizio del regno di Bermudo II (982), sino alla morte di Alfonso VI (1109), scritta verso il 1120, dal vescovo e storico, Pelagio da Oviedo, detto il favolista, per le molte invenzioni.
^Il codice di Roda, compilato nel X secolo con qualche aggiunta dell'XI secolo, si occupa della storia e delle genealogie del periodo alto-medioevale della zona a cavallo dei Pirenei, quindi soprattutto regno di Navarra e Marca di Spagna.