Secondo le "Corónicas" Navarras[9], suo padre, Sancho VI morì a Pamplona il 27 giugno 1194 (Anno Domini MCXCIIII obiit Santius illustris rex Navarre....quinto Kalendas Iulii)[16], mentre gli Annales Compostellani erroneamente riportano il 1195 (Era MMXXXIII. Sancius Rex Navarræ)[17] e fu tumulato nella stessa Pamplona nella cattedrale di Santa Maria, come riporta il Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia[18].
Gli succedette il figlio primogenito, Sancho, come riportano le "Corónicas" Navarras[19], come Sancho VII, che fu incoronato a Pamplona il 15 agosto dello stesso anno.
Nel 1196, arrivò in ritardo ad Alarcos, dopo che la battaglia contro gli Almohadi si era risolta in un disastro per i castigliani di Alfonso VIII ed i rapporti tra i due re si guastarono, come riporta lo storicoRafael Altamira, si affrettò a dichiararsi vassallo di Alfonso VII di Castiglia[20].
Nella guerra che ne seguì Sancho devastò Soria e Almazán e Alfonso VIII chiese la pace di Tarazona.
Alfonso VIII approfittò del fatto che Sancho stava combattendo in Murcia, Andalusia e Nordafrica, alleato degli Almohadi, per togliere alla Navarra, tra il 1198 e il 1200, l'Álava e la Gipuzkoa[15].
La cessione venne confermata dal trattato di Guadalajara del 1207[15].
La sua presenza alla battaglia di Las Navas de Tolosa fu determinante per la coalizione di Castiglia, Navarra, Aragona e Portogallo, che, nel 1212, sconfisse duramente il califfoalmohadeMuhammad al-Nasir[21].
La tradizione vuole che le sue truppe navarresi fossero arrivate sino alla tenda del califfo (conosciuto anche come Miramamolin) dopo aver tagliato le catene dorate che la proteggevano, e che ne trattenevano la guardia del corpo personale, formata da schiavi; sarebbe questa l'origine dell'adozione delle catene d'oro come emblema personale del re, in seguito divenuto distintivo della stessa monarchia di Navarra[22] Sebbene alcuni studi abbiano mostrato come la questa tradizione possa in realtà essere stata elaborata successivamente, per la precisione intorno al XVI secolo, è certo come Sancho VII fu il primo ad adottare il simbolo divenuto caratteristico della Navarra per primo[23].
Con l'avanzare degli anni e sofferente per una malattia, Sancho VII si ritirò a Tudela[15], e, negli ultimi anni, aveva lasciato la reggenza alla sorella, Bianca di Navarra, contessa di Champagne e dopo la morte della sorella, nel 1229, la reggenza passò all'altra sorella, la sorella maggiore, Berengaria, la vedova di Riccardo Cuor di Leone, che nel dicembre del 1230 morì anche lei.
Nel febbraio 1231, dopo la morte delle due sorelle, firmò il trattato di Tudela col re d'Aragona, Giacomo il Conquistatore che prevedeva che colui che fosse sopravvissuto avrebbe occupato il regno dell'altro re[15]. Ma il trattato, alla morte di Sancho non venne rispettato.
Secondo gli Annales Compostellani, Sancho VII morì nel 1234 (Era MCCLXXII. Sancius Rex Navarræ)[24], mentre Alberico delle Tre Fontane, riporta che Sancho morì senza eredi legittimi (Sanctio sine erede mortuo)[25], e infine le "Corónicas" Navarras[9] riporta che Sancho VII morì il 7 aprile 1234, nei pressi di Tudela e fu tumulato nella Collegiata Reale di Roncisvalle[26].
Alla sua morte, non avendo discendenti maschi legittimi, il regno venne assunto da Tebaldo I di Navarra, che era figlio di Bianca di Navarra, sorella di Sancho VII e di Tebaldo, conte di Champagne e Brie[27].
Fu un sovrano avventuroso dai modi eleganti, mantenne l'amicizia con i Mori e oltraggiò i cristiani con i suoi rapporti con la dinastia musulmana degli Almohadi, ma mantenne buoni rapporti con i re di Castiglia, Aragona ed anche con il re d'Inghilterra e duca d'Aquitania, Giovanni senza Terra.
Con Sancho VII, sulla Navarra, finì il dominio della dinastia spagnola Jimena e gli subentrò la dinastia francese di Champagne, che si occupò maggiormente della politica francese[27].
Ramiro Sánchez (?) - (22 febbraio 1228), vescovo di Pamplona[2].
Solo secondo le genealogie mittelalter[28], Sancho VII si sposò altre due volte:[28]
Sancha (?-1211), forse una delle sorelle dell'emiro Mohammed el Nasr di Siviglia, da cui non ebbe figli
Clemenza, forse parente di Federico Barbarossa, nel 1228. Dato che Sancho si era ritirato in convento, questo matrimonio appare dubbio; comunque non ebbe discendenza.
^abcLe Cronache di Navarra sono un insieme di narrazioni storiche, scritte in parte in latino e in parte in una lingua romanza, aragonese, inerente alla regione navarro-aragonese, a partire dal primo secolo, sino al 1186; la cronaca è divisa in 6 parti, la prima riguarda i re di Aragona dal regno di Ramiro I di Aragona a quello di Alfonso II il Casto o il Trovatore, mentre la seconda è dedicata alla dinastia di Rodrigo Diaz de Bivar (il Cid), la terza alla Storia Antica, dal secolo I al secolo VIII, la quarta agli Annali vecchi, la quinta agli Annali moderni e la sesta agli Annali latini