Più o meno nell'anno della nascita di Gonzalo, suo padre, approfittando delle difficoltà in cui si trovava la contea di Sobrarbe, fece valere i suoi diritti di successione e riuscì ad impadronirsi della contea tra il 1016 ed il 1019.
Nel 1017, il Conte di Ribagorza, Guglielmo, venne assassinato dagli abitanti della Val d'Aran[9] e siccome Guglielmo non aveva discendenza la contea passò alla cugina di Guglielmo, Mayor, che già la governava in parte, assieme al marito, Raimondo III di Pallars-Jussà, ma suo padre Sancho III il Grande reclamò la contea, a nome della moglie (madre di Gonzalo, la cui nonna paterna era, secondo il Codice di Roda, Ava di Ribagorza[10]), innescando una disputa, che portò, nel 1018, all'occupazione e all'annessione al regno di Pamplona della contea di Ribagorza, secondo il Codice di Roda,
Sempre nel 1017, alla morte del nonno, Sancho Garcés, era divenuto conte di Castiglia, lo zio, García Sánchez, che era ancora minorenne, sotto la tutela di suo padre, Sancho III il Grande.
Gonzalo lo troviamo citato in due documenti, nel 1022 e nel 1024, assieme ai genitori ed ai fratelli[11]
Nel 1029, però quando il conte di Castiglia, García Sánchez, si recò a León per il matrimonio, fu ucciso all'uscita dal palazzo reale di León, dove si era recato per conoscere la sua promessa sposa, l'infanta Sancha, sembra dai figli dei nobili castigliani della famiglia Vela che, da tempo, erano stati esiliati con la famiglia; Gli Annales Complutense riportano questo omicidio nel 1026 (Obiit Comes Garsia)[12].
Allora sua madre, Munia, succedette al fratello come contessa di Castiglia[13] e governò la contea assieme a suo padre, Sancho III, sino al 1032, quando Munia si ritirò e Sancho fu coronato conte di Castiglia, a patto che, la Castiglia sarebbe ritornata ad essere indipendente dal regno di Navarra; nel documento n° 2891 del Recueil des chartes de l'abbaye de Cluny. Tome 4. Sancho si cita come re di Spagna (Sancius Hispaniarum rex) e Munia regina (Domna Major regina)[14].
Nel 1035, poco prima di morire, come conferma la Historia de la Corona de Aragón: Crónica de San Juan de la Peña: Part aragonesa, suo padre divise l'«impero» tra i quattro figli maschi che gli erano sopravvissuti[15]:
Gonzalo assunse il titolo di re, ma tra il 1043 e il 1044, il suo fratellastro, il re d'AragonaRamiro, sconfisse Gonzalo e si appropriò dei suoi diritti sulle due contee, e, sempre secondo la Historia de la Corona de Aragón: Crónica de San Juan de la Peña: Part aragonesa, Gonzalo fu assassinato a tradimento da Raimondo di Guascogna, il 26 giugno del 1045, al ponte di Monclus ed i suoi diritti sulle due contee passarono definitivamente al suo fratellastro, Ramiro I di Aragona[16]; la morte di Gonzalo fu violenta, ma un'altra versione dice che morì combattendo contro i Saraceni[17].
Gonzalo fu tumulato al Monastero Reale di San Victorián a El Pueyo de Araguás[16].
Il supposto sarcofago di Gonzalo si può vedere al (https://i2.wp.com/www.condadodecastilla.es/wp-content/uploads/2017/11/sepulcro-gonzalo-san-victorian.jpg?ssl=1)
Discendenza
Di Gonzalo non si conoscono mogli, né si hanno notizie di alcuna discendenza[11][18].
^La Chronica latina regum Castellae è la storia, scritta in latino, durante il regno di Ferdinando III di Castiglia (1199-1252), verso la metà del secolo XIII (dal vescovo di Osma e poi anche di Burgos, Juan de Soria, cancelliere di Ferdinando III dal 1217 al 1239) dei regnanti castigliani dal 970, morte del conte Fernan Gonzales, al 1236, conquista di Cordova.