Il repertorio delle incisioni audio e video[1] dell'Orfeo ed Euridice di Christoph Willibald Gluck, che è riprodotto di seguito, si basa essenzialmente sulla ricerca condotta da Giuseppe Rossi e pubblicata nel programma di sala per le rappresentazioni dell'opera al 70º Maggio Musicale Fiorentino, nel 2007, sotto il titolo: "Discografia - Cristoph Willibald Gluck - Orfeo ed Euridice (Orphée et Eurydice)". Come momento di confronto e di integrazione, sono stati utilizzati soprattutto i dati collazionati da Matteo Marazzi e pubblicati sul sito on-lineOpera Disc ("Backstage: La discografia di Orfeo e Euridice").
Il repertorio, che riporta, come sezione conclusiva, soltanto le più significative tra le registrazioni non complete, dovrebbe invece comprendere tutte le edizioni complete registrate in studio e gran parte di quelle riprese dal vivo, e comunque, tra queste ultime, quelle ritenute dalla critica di più rilevante interesse. Per ciascuna voce è riportata, oltre alla lingua utilizzata, la versione (o edizione) storica di riferimento, anche se molto spesso tale versione di riferimento non è stata in effetti eseguita integralmente o è stata contaminata con soluzioni tratte da edizioni diverse (o addirittura ricostruite ex novo per l'occasione). Nei casi più significativi, tali commistioni sono state specificamente descritte in nota. Per le registrazioni in cui la commistione delle varie edizioni raggiunge i livelli più elevati, tanto da divenire quasi "inestricabile", per usare la definizione riferita da Elvio Giudici alla registrazione diretta da Georg Solti[2], si è preferito non fare riferimento (che sarebbe improprio) a questa o a quell'edizione, e si è utilizzato, convenzionalmente, il termine descrittivo di «pasticcio», che si rifà ad un genere operistico molto praticato in epoca barocca e per tutto il '700, e che non sottintende quindi, nel modo più assoluto, alcun giudizio di valore.
^comprese ovviamente quelle in VHS e quindi non propriamente discografiche
^Giudici, pag. 254. Questa versione dell'opera fu peraltro preparata da Sir Charles Mackerras, il quale non ne appariva, dieci anni dopo, minimamente pentito, anche se aveva tentato nel frattempo strade ulteriori per mescolare al meglio le varie edizioni (Mackerras, pag. 101)
^Secondo Stanley Sadie, nella sua recensione su «Gramophone» (febbraio 1995, p. 93), «questa esecuzione segue una mistura delle edizioni italiana e francese, includendo un certo numero dei pezzi favoriti tratti da quest'ultima ..., ma solo una parte molto modesta dei movimenti di balletto (e nessuno di quelli del finale)». Per parte sua Rossi omette di pronunciarsi, in questo caso, su quale sia la versione eseguita
^con tagli pesantissimi (Rossi, pag. 67). Secondo Matteo Marazzi, si tratta invece dell'edizione Ricordi, tesi sostenuta anche dal recensore della rivista «Gramophone» (novembre 1993, p. 152).
^abccon tagli o aggiunte dell'edizione parigina (Rossi, pag. 65)
^secondo Matteo Marazzi, si tratta invece dell'edizione Dörffel, in tedesco, ma è un errore in quanto, in effetti, la registrazione è in italiano
^Giudici rileva che questa edizione, a suo parere "la più bella tra quante seguano una qualunque delle versioni non di Gluck", adotta, in un certo senso, filologicamente (per quanto ciò possa valere), la versione Ricordi, «senza includere brani ripescati o riarrangiati dalle altre ...»: l'unica eccezione è l'omissione "[del]l'aria «Addio o miei sospiri» in chiusura del prim'atto,[sostituita] con la coda orchestrale presente nella versione di Vienna" (p. 254)
^con aggiunte tratte dall'edizione parigina ed abbellimenti vocali inseriti da Mackerras (Rossi, pag. 65) e tendenti alla "ricreazione di uno stile vocale credibilmente settecentesco" (id., pag. 68)
^la registrazione diretta in studio da Neumann è "la prima a seguire senza tagli e aggiunte la stesura viennese sulla base dell'edizione critica di Anna Amalia Abert e Ludwig Finscher" (Rossi, pag. 68)
^l'inestricabilità del patchwork tra le varie edizioni realizzato in questa registrazione, viene così descritta, in modo molto colorato, da Elvio Giudici: "Orfeo sta con Vienna in «Chiamo il mio ben così» e con Berlioz rivisto da Ricordi per i recitativi in genere del prim'atto ...; alle Furie che parlano l'eloquio di Vienna, risponde con quello desunto da Berlioz tranne che in «Men tiranno [sic]», dove parla viennese; l'aria del terz'atto segue Ricordi, ma è conclusa dalla coda orchestrale viennese" (pag. 254). "Doveroso comunque ricordare - aggiunge però Giuseppe Rossi - il taglio fastoso e animato della sua [di Solti] esecuzione di gusto ottocentesco e il rilievo assunto dall'Orfeo della Horne, inattaccabile sul piano della statura tecnica e iperbolisticamente virtuosistico nelle agilità dell'aria di Bertoni", Addio, addio, o miei sospiri (pag. 68)
^Secondo Carlo Marinelli (ODE - Opera Discography Encyclopaedia) si tratterebbe della versione di Parma del 1769: niente però è indicato, in copertina, sul CD e l'opera viene invece dichiarata "in tre atti", mentre la versione di Parma era condensata in uno solo.
^si tratta in effetti di due incisioni diverse, praticamente contemporanee alla registrazione video illustrata sotto nella relativa "Sezione": quella della Erato fu incisa in studio alla Brent Town Hall, quella Music&Arts fu registrata dal vivo alla Royal Albert Hall, Londra
^la parte di Orfeo, trasposta per baritono, viene qui eseguita da un heldentenor wagneriano, mentre Amore è interpretato da una voce bianca, con un esito complessivo per il quale Giuseppe Rossi ha parlato di "uno dei capitoli più infelici nella storia discografica dell'opera" (pag. 69)
^registrazione tratta probabilmente dalle rappresentazioni del 2002 (Clarice Smith Performing Arts Center) presso l'Università del Maryland
^registrazione, dal vivo, delle esecuzione tenutesi al Teatro Real di Madrid, tra maggio e giugno 2008
^Si tratta di un'edizione in tre cd: il primo contiene un pasticcio basato sulla versione di Vienna con aggiunta di brani di quella di Parigi, in italiano; gli altri due contengono invece la registrazione integrale della versione originale di Vienna (cfr.: Deutsche Grammophon Website).
^Si tratta di un'edizione conforme a quella eseguita dal castrato Giusto Fernando Tenducci a Napoli, nel 1774, e «con un terzo atto notevolmente differente dall'originale» [Max Loppert, Gluck: Orfeo ed Euridice, «Classicalmusic.com» (BBC Music Magazine), 2 luglio 2020].
^edizione repertoriata in (ES) TodOpera, pag. 295 e pag. 647 (consultata in data 1º agosto 2010); edizione non censita da Giuseppe Rossi (op. cit.); secondo operadis-opera-discography.org (consultato il 14 maggio 2011) si tratta di "highlights"
^videoregistrazione effettuata al Festival di Glyndebourne contemporaneamente alle due incisioni audio di cui si dà conto nella sezione dedicata alle "Registrazioni audio complete".
^Ripresa dal vivo della Televisione ungherese (Magyar Televízió) del 3 marzo 1991. Fonte: HungarotonArchiviato il 21 aprile 2012 in Internet Archive.
^Si tratta della registrazione effettuata del 1988 di un programma prodotto da Films de la Balance, France 3 e Radio France (cfr. Gallica - B.N.F.).
^adattamento curato da David Alagna, regista, e Frédérico Alagna, scenografo - della versione parigina del 1774: esso viene definito «Assurdo» da Paolo Gallarati nella recensione dello spettacolo pubblicata su La Stampa di Torino, il 10 gennaio 2008, e «una parodia da evitare con precauzione» ("a travesty to be gingerly avoided") da Robert Croan su Opera News (giugno 2010 - vol. 74, n. 12)
^il ruolo di Amore, in questa bislacca edizione ribattezzato "Le guide" (la guida), è interpretato da un baritono (sic!)
^Castell de Peralada Festival (recensioni di Kirk McElhearn [1] e di Robert J Farr [2] in «MusicWeb International»).
^Registrazione effettuata all'Opéra-Comique di Parigi il 16 e 18 ottobre 2018.
^L'overture è sostituita dal larghetto che precede la danza delle Furie nel balletto Don Juan di Gluck, e il finale è interamente modificato: oltre al taglio del terzetto, già praticato da Berlioz, qui l'opera si conclude con il secondo lamento corale del primo atto e viene integralmente tagliato il divertissement danzante (Richard Lawrence, Gluck. Orphée et Eurydice (Pichon. Bicket), «Gramophone», Gennaio 2020).
(EN) Jeremy Hayes, Gluck: Orphée et Eurydice - The 1774 Paris version, pubblicato nel 2010 dalla Decca come saggio di accompagnamento alla registrazione (CD) di Jesús Lópes-Cobos del 2008
(EN) Patricia Howard (a cura di), C.W. von Gluck: Orfeo, Cambridge/New York/Melbourne, Cambridge University Press, 1981 (edizione consultata: collana Cambridge Opera Handbooks, paperback, 2010, ISBN 0-521-29664-1)
(EN) Arthur Hutchings, Gluck and Reform Opera, pubblicato nel 1970 dalla Decca come saggio di accompagnamento alla registrazione (LP) di Georg Solti del 1969.
(EN) Sir Charles Mackerras, Berlioz: the best of both worlds, in P. Howard (a cura di), C.W. von Gluck: Orfeo (op. cit., pp. 99–105)
Carlo Manfriani (a cura di), con la collaborazione di Sara Bertelli, Programma di sala per le rappresentazioni di Orfeo ed Euridice, 70º Maggio Musicale Fiorentino, 2007, Bologna, Edizioni Pendragon, ISBN 978-88-8342-551-6
Matteo Marazzi, Backstage: La discografia di Orfeo e Euridice, «Opera Disc» (consultato il 17 giugno 2010)
Roberto Rossi, Discografia - Christoph Willibald Gluck - Orfeo ed Euridice (Orphée et Eurydice), saggio inserito nel programma di sala per le rappresentazioni di Orfeo ed Euridice al 70º Maggio Musicale Fiorentino, 2007 (cfr. supra, C. Manfriani, pp. 60 e segg.)