L'area ha origini glaciali ed è caratterizzata da un fondovalle dove scorre il torrente Avisio (al quale arrivano i suoi affluenti) e dalla corona, in alto, formata da cime importanti come il gruppo della Marmolada, il gruppo del Sella, il Sassolungo e il gruppo del Catinaccio.
Come in altri centri della valle anche in questo caso l'abitato è sorto su un conoide alluvionale (quello del Ruf de Duron) in posizione elevata rispetto al livello di scorrimento del suo principale corso d'acqua, l'Avisio. Nato sulla destra orografica della valle è attraversato nella sua parte orientale dal ricordato rio Duron, che scende dalla omonima valle. L'altezza è di 1448 m s.l.m.[5].
Nel territorio comunale ricade una parte del centro di Fontanazzo di sopra, condiviso con Mazzin e posto a valle del capoluogo, e Cercenà, piccola borgata situata sulla sinistra orografica dell'Avisio e contingua a Canazei. Le frazioni di Pian e Fossel sorgono invece nella bassa Val Duron.
La temperatura media rilevata durante il mese più caldo (che è solitamente quello di luglio) è di 13,6 °C, mentre nel mese di gennaio, che è il più rigido, la temperatura media scende a circa −4,6 °C.
La piovosità è abbastanza costante, e le precipitazioni non sono mai assenti, né in inverno né in estate. La media sull'arco dell'anno è di 824 mm[6].
In località Pian dei Crepèi, nel 1970, sono venuti alla luce resti di ceramiche risalenti alla tarda età del ferro e studi recenti confermano i primi insediamenti umani nella zona, anche a carattere permanente, in epoca preistorica. Si trattava di uomini dediti inizialmente alla pastorizia e in seguito all'agricoltura.
In epoca romana tutto il territorio subì l'influenza della nuova colonizzazione e durante l'Alto Medioevo venne controllato dai principi-vescovi di Bressanone, favoriti in questo anche dalla presenza dell'abbazia di Novacella non troppo lontana. La situazione che si è creata a Campitello, così come nell'intera val di Fassa e nella vicina val di Fiemme, è stata quella di una struttura sociale storicamente legata alle sue origini alpine, fatta di consuetudini e tradizioni locali, e di un'influenza residuale del dominio longobardo, con organizzazione civile, religiosa e militare tipica di quelle popolazioni[8].
Il territorio di Campitello (insieme con diverse altre aree del Nord, ma in particolare dell'Italia nord-orientale) è stato duramente colpito dal disastro, in seguito chiamato tempesta Vaia, che negli ultimi giorni del mese di ottobre del 2018 ha prodotto incalcolabili danni al patrimonio naturale. Sono state colpite quasi tutte le zone boschive[9]. Si stima che siano andato perduto il taglio di circa 12 anni. Per fare un esempio sulla casualità di questi fenomeni il vicino e più esteso comune di Canazei ha perso solo poco più di un anno[senza fonte].
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati approvati con D.G.P. del 15 giugno 1984, n. 4975.[10][11]
«Drappo rettangolare d'azzurro chiaro ricadente perpendicolarmente con il lato inferiore ritagliato con tre strisce terminanti ad angolo e frangiate al color argento. Nel centro lo stemma comunale con scritta superiore "Comune di Campitello" e decorazioni al color oro.[10]»
Lungo la strada statale 48 sorge la frazione di Cercenà al confine con il paese di Canazei mentre a monte sorgono le due piccole frazioni di Pian e Fossel.
Economia
Commercio
Campitello si trova storicamente in posizione privilegiata sia per quanto riguarda i traffici commerciali che uniscono il Trentino al vicino Veneto sia per la presenza della via che attraversa la val Duron, che ha permesso da secoli contatti col mondo altoatesino[16].
Artigianato
Sono importanti la produzione di sculture e l'attività di intagli[17]. Storicamente sono presenti attività legate alla lavorazione artistica del ferro.
Turismo
Attorno alla fine del XIX secolo aveva raggiunto una consolidata fama ed era una delle principali stazioni alpine non solo del Trentino ma di tutte le Alpi e questo primato era legato sia ai pionieri dell'esplorazione alpina sia ai ricercatori impegnati nello studio geologico delle cime presenti nel territorio[18].
Campitello è unito al Col Rodella con una funivia ed è rimasta un'importante stazione sciistica anche se in tempi più recenti è stato superato dal vicino centro di Canazei[19].
^abApprovazione dello stemma e del gonfalone del Comune di Campitello di Fassa, in Bollettino ufficiale della Regione Autonoma Trentino - Alto Adige n. 32 del 10/07/1984, p. 1432.
Società degli alpinisti tridentini e Commissione per la tutela dell'ambiente montano, Naturalmente Trentino: i paesaggi, la natura, i luoghi, a cura di Alessio Bertolli, Trento, Curcu & Genovese, 2012, ISBN9788896737552, OCLC898546419.
Editrice Tabacco, Val di Fassa - Alta Badia, Val Gardena/Gröden: Catinaccio/Rosengarten - Latemar - Stella - Marmolada - Sassolungo/Langkofel - Puez - Civetta - Tofane, Tavagnacco, Casa editrice Tabacco, 1977, ISBN9788883150418, OCLC781158791.
Alberto Carton e Mauro Varotto (a cura di), Marmolada, Sommacampagna - Padova, Cierre - Dipartimento di geografia Università di Padova, 2011, ISBN9788883146138, OCLC876628738.