Il nome Dambel deriva dal latinoambulum ("luogo di passaggio"), o dal celtico amb "acqua", "fiume", il paese si trova infatti su un'antica via commerciale tra Lombardia e Germania, che attraversava il torrente Novella sul ponte di Pozzena.
Storia
Simboli
Lo stemma e il gonfalone del Comune di Dambel sono stati adottati con delibera del consiglio comunale n. 23 del 26 aprile 1991 e approvati con delibera della Giunta provinciale del 7 giugno 1991 n. 7089.[4]
«Troncato: nel 1º d'azzurro, a 12 stelle (5) d'oro, centrate a semicerchio convesso; nel 2º di verde, al ponte di pietra di una sola arcata, d'argento, murato di nero, posto sopra una riviera scorrente in banda, fluttuosa d'argento e d'azzurro, balaustrato sulla troncatura. Corona: Murale di Comune. Ornamenti: A destra una fronda d'alloro fogliata al naturale fruttifera di rosso: a sinistra una fronda di quercia fogliata e ghiandifera al naturale legate da un nodo d'oro.»
Il ponte sul fiume ricorda la posizione del paese all'incrocio di importanti antiche vie di commercio.
Gonfalone
«Drappo rettangolare bianco del rapporto di 1 a 2, bordato e frangiato d'argento, caricato dello stemma comunale munito dei suoi ornamenti, sovrastante l'argentea scritta Comune di Dambel concavemente disposta, appeso ad un bilico unito all'asta mediante un cordone a nappe dello stesso. L'asta sarà ricoperta da una guaina in velluto dai colori giallo e azzurro disposti a spirale.»
Monumenti e luoghi d'interesse
Il paese è nominato la prima volta quale Amble in un documento relativo ai possedimenti del monastero dei canonici regolari di San Michele all'Adige, databile al 1174.[5]
La chiesa di Santa Maria Assunta è la parrocchiale del comune ed è ricordata a partire dal 1242 sebbene sia stata completamente ricostruita nel 1537. Sorge sulla cima di Doss de' Sardori, in posizione sopraelevata rispetto all'abitato e gode di un bel panorama sulla Terza Sponda della Val di Non. La chiesa è dedicata a Santa Maria Assunta, patrona del comune.
L'esterno è ornato da un timpano molto acuto e da un bel portale in pietra bianca tipicamente rinascimentale.
All’interno è custodito, in stato di perfetta conservazione, un bellissimo esempio di altare a portelle in legno policromo datato 1520.
Questi spettacolari portali le cui portelle rimanevano chiuse durante la settimana e venivano aperte solamente durante le solennità, erano tipici delle chiese di tutta la valle; tuttavia, nel corso del Settecento, vennero gradualmente sostituiti da più moderni altari in marmo. L’altare di Dambel è uno dei pochi esemplari ancora conservati in Val di Non e l’unico rimasto completamente integro.
A portelle aperte è possibile ammirare la Madonna in trono che porge un grappolo d'uva al Bambino, San Vigilio e San Nicola da Bari; nello scrigno della predella sono posti i bassorilievi del Cristo benedicente e degli Apostoli. Esternamente invece le ante sono dipinte con Storie di Maria.[6]