La Borgata di Mezzolombardo si trova ai piedi delle balze rocciose del monte Fausior, che lo chiude nella parte occidentale; a oriente è invece abbracciato dal corso del fiume Noce. L'insediamento vecchio del paese, in posizione leggermente rialzata, è chiamato Piaz ed è attraversato da pittoreschi vicoli che lo rendono la parte più caratteristica della vecchia borgata.
Da questo momento prese il nome di Mezzolombardo (Welschmetz in tedesco, da welsch, utilizzato per le popolazioni di lingua neolatina), mentre la vicina veniva detta Mezzotedesco.
In passato fu in uso anche il toponimo Mezzo di San Pietro (Meçi de Sancto Petro), dal nome del castello[6].
Simboli
Stemma
Lo stemma è stato riconosciuto con D.C.G. del 6 marzo 1930.[7]
«D'azzurro, a due chiavi decussate d'oro, sormontate da una corona all'antica dello stesso ed accompagnate nell'angolo destro, in capo e nell'angolo sinistro dalle iniziali M.S.P. d'argento.[8]»
Gonfalone
Il gonfalone è stato adottato con deliberazione del Consiglio comunale del 23 maggio 1996.
«Drappo cadente rettangolare, partito di bianco e di azzurro; al centro lo stemma comunale munito dei suoi ornamenti sopra la dicitura d'argento "Comune di Mezzolombardo".»
A nord-ovest dell'abitato di Mezzolombardo si trova la località Rocchetta dove si trovano i resti dell'omonimo Forte Rocchetta, una fortificazione austro-ungarica, di cui, per far spazio ai lavori di ristrutturazione della strada, non rimangono che poche tracce. La località Rocchetta è anche il punto in cui termina la Piana Rotaliana ed inizia la Val di Non.
Altre architetture e luoghi di interesse
A sud di Mezzolombardo invece si trova la località Rupe. Essa è la parte industriale del paese, dove risiedono varie fabbriche e imprese.
Nella stessa località è presente il biotopo La Rupe che si estende, sempre in direzione sud, verso l'abitato di Zambana Vecchia.
Dalla Rocchetta parte una delle gallerie più lunghe del Trentino, in due canne: quella sud è lunga 3740 metri, mentre quella nord è lunga 3695 metri.
Tale linea fu inaugurata nel 1964 in sostituzione della preesistente tranvia la cui stazione era ubicata nei pressi di via Fiorini ed era comune rispetto alla ferrovia Mezzocorona-Mezzolombardo, caratterizzata dalla presenza del ponte sul Noce, che risultava comune con la tranvia: a tale scopo l'ultimo tratto fino alla stazione di Mezzolombardo era armato col sistema a doppio scartamento a tre rotaie. La stazione occupava l'area delimitata da quelle che in seguito divennero le vie Fiorini e Milano.
^ Carla Marcato, Mezzolombardo, in Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 1990, p. 393.
^Mezzolombardo, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato l'11/07/2024.
^Luigi Rangoni Machiavelli, Stemmi delle colonie, delle provincie e dei comuni del Regno d'Italia riconosciuti o concessi dalla Consulta Araldica del Regno al 1º novembre 1932, in Rivista del Collegio Araldico, 1933, p. 518.