Il territorio comunale si trova all'inizio della Valsugana, circa 20 km a sud-est di Trento. A ovest di Caldonazzo si erge la cima della Vigolana, mentre a sud si trovano gli altipiani di Folgaria, di Lavarone, di Luserna e l'alta Val d'Astico (in territorio vicentino).
Il capoluogo comunale sorge a un'altitudine di 480 m s.l.m. e si trova nella zona sismica 3 (bassa).[5]
Comprende le frazioni di Brenta e Lochere oltre alla località Monte Rovere.
A nord del capoluogo, in corrispondenza della riva orientale del lago, nasce il fiume Brenta.
Storia
Caldonazzo venne menzionato per la prima volta in un documento nel 1116 e si trova in una posizione pittoresca a due chilometri dall'omonimo lago di Caldonazzo, ai piedi della montagna di Monte Rovere e della ripida Valle del Centa.
Si trovano primissimi insediamenti romani sul “Colle di Tenna”, dove delle mulattiere romane conducevano ad un’antica “Statio Militaris”. Oggi in questo sito c'è una cappella del XII secolo.
La famiglia nobiliare tirolese dei Trapp
Tra la chiesa e il cimitero si trova il vecchio e maestoso Castel Trapp. Sulle vecchie mura si può ancora vedere chiaramente l'affresco dello stemma familiare: lo scudo rosso-bianco-rosso.
Per oltre 300 anni, fino al 1794, anno in cui morì l'ultimo rampollo della famiglia Trapp, Caldonazzo fu un tutt'uno con la famiglia, già proprietaria anche dell'altipiano cimbro
Ora la Corte Trapp è visitabile e ospita delle manifestazioni anche celebrazioni solenni.
Chiesa Parrocchiale di San Sisto
Oltre all'antico borgo con le sue storiche e pittoresche case lontane, è da menzionare anche la chiesa dedicata a Santa Barbara, la cui parte vecchia porta il nome di Papa Sisto. Costruita nel XIII secolo, è stata ristrutturata e ricostruita nel corso degli anni.
La facciata attuale è stata realizzata nel 1836 ed il suo stile si differenzia nettamente da quello del campanile romanico. All'interno, un antico dipinto raffigurante Papa Sisto circondato dai Santi Borromeo, Francesco e Sebastiano ricorda la peste che imperversò nel 1630, dalla quale Caldonazzo non fu risparmiato. Il dipinto risale al 1632.
Simboli
Stemma
Lo stemma del comune è stato concesso con regio decreto del 18 luglio 1930.[6]
«Di rosso, alla torre scalare d'oro, merlata alla guelfa di otto pezzi (4, 4), chiusa dello stesso, finestrata e murata di nero, accompagnata in punta da quattro fasce ondate d'argento e d'azzurro. Corona: Murale di Comune. Ornamenti: A destra una fronda d'alloro fogliata al naturale fruttifera di rosso; a sinistra una fronda di quercia fogliata e ghiandifera al naturale, legate da un nodo di rosso e d'oro.»
Gonfalone
«Drappo giallo bordato e frangiato d'argento, terminante in punta con tre pendoni e al bilico con quattro merli guelfi, con al centro lo stemma comunale munito dei suoi ornamenti, in capo la dicitura in argento "Comune" e, in punta, la dicitura "di Caldonazzo".[7]»
Chiesa di San Valentino, ricordata già dal XII secolo. Pare sia stata edificata prima del 1259, come testimonia un documento del vescovo della diocesi di Trento Egnone. Sotto un gradino si legge la data del 1289. Venne restaurata diverse volte nel tempo ed era custodita da un eremita che abitava nella casa attigua. Tra questi la storia ricorda nel 1743 fra Iacopo da Torcegno e un Giuseppe Marchi da Modena. Il suo piccolo campanile è inserito all'interno nel timpano, mentre la campana è protetta da inferriate del 1700. Al di sotto del portale maggiore e delle facciate sono stati messi in luce gli archi, in cotto, del portico risalente al 1544. L'abside venne costruita sulla roccia affiorante, ed ha una struttura a tre lunette. Gli affreschi del soffitto rappresentano la Madonna con Gesù Bambino, San Valentino e San Rocco. Nel presbiterio si trovano gli stemmi della famiglia Trapp-Matsch del 1528, della dinastia dei conti di Caldonazzo. L'altare in legno è opera di Minati da Pergine. La pala, che rappresenta San Valentino e San Carlo Borromeo, venne dipinta da Gioacchino Antonio Mayr nel 1759.[9][10]
Siti archeologici
Nel 1872, in un vigneto del Colle di Brenta, a circa 100 metri dalla chiesa di San Valentino, fu trovato un consistente frammento di lastra tombale, che doveva appartenere al coperchio di un sarcofago o di una sepoltura a cassa. Esso risulta decorato da una grossa croce in rilievo, e da un'iscrizione su tre righe che riporta il nome del defunto.[11]
Le caratteristiche epigrafiche permettono di datare il reperto tra il VII e l'VIII secolo d.C. Ora questo importante resto viene conservato presso la chiesa parrocchiale di San Sisto a Caldonazzo.[11]
Dal 2011 ogni anno nel mese di giugno si svolge un festival dedicato alla lettura, il "TrentinoBookFestival".[13]
Geografia antropica
La circoscrizione territoriale ha subito le seguenti modifiche: nel 1928 aggregazione di territori dei soppressi comuni di Calceranica e Centa San Nicolò; nel 1947 distacco di territori per la ricostituzione del comune di Calceranica, ora Calceranica al Lago (Censimento 1936: pop. res. 732), e Centa San Nicolò (Censimento 1936: pop. res. 777); nel 1988 distacco di territori aggregati al comune di Centa San Nicolò (Censimento 1981: pop. res. 17)[14].
Nel corso del 2016 Caldonazzo sta procedendo assieme a Calceranica e Tenna all'unione dei servizi comunali[15].
Infrastrutture e trasporti
La parte nord del territorio di Caldonazzo è attraversata dalla SS47 della Valsugana, principale arteria dell'omonima valle.