L'attentato a piazza Zion o bomba a piazza Zion fu un attacco terroristicopalestinese nel centro di Gerusalemme avvenuto il 4 luglio 1975, in cui 15 civili vennero uccisi e 62 (o secondo altre fonti 77) feriti.[1][2]
L'attacco
Un terrorista palestinese fece esplodere un frigorifero che conteneva cinque chilogrammi di esplosivo in piazza Zion, nel centro di Gerusalemme, uccidendo 15 persone e ferendone 77. Un passante ebreo, Shabtai Levi, aiutò il terrorista a sollevare il frigorifero sul marciapiede. Il frigorifero destò i sospetti di Esther Landner e Yehuda Warshovsky, che lavoravano vicino a piazza Zion. Landner chiamò la polizia ma mentre rispondeva alle loro domande, il frigorifero esplose.[3]
Vittime
Tra i morti vi furono Rivka (nata Soifer) Ben-Yitzhak, 35 anni, cittadina americana, e suo marito, Michael, che lasciò due bambini piccoli.[4] Il Ben-Yitzhak Award, assegnato ogni anno a un illustratore di libri per bambini dal Museo d'Israele, venne istituito nella loro memoria.[5] Anche Daoud Khoury, un contabile arabo del King David Hotel, rimase ucciso nell'attacco.[6]
Gli autori
L'OLP rivendicò la responsabilità per l'attacco. Successivamente venne rivelato che l'attacco era stato eseguito dall'arabo-americano Ahmed Jabara, alias Abu Sukar, originario di Turmus Ayya. Jabara fu assistito da Bassem Tabila di Nablus, che fuggì in Giordania prima di poter essere arrestato.[7]
Nel 2003, Ahmed Jabara è stato rilasciato dalla prigione dopo aver scontato 27 anni, come gesto del governo israeliano nei confronti di Yasser Arafat.[senza fonte] Poco dopo il suo rilascio, Jabara chiese il rapimento di soldati israeliani in una manifestazione a Betlemme ampiamente coperta dai media palestinesi.[senza fonte] Arafat lo nominò successivamente consigliere per gli affari dei prigionieri. Jabara morì a Ramallah il 17 luglio 2013, all'età di 78 anni.[9]