Gilad Shalit

Gilad Shalit
Gilad Shalit al telefono con i suoi genitori dopo il suo ritorno in Israele il 18 ottobre 2011
NascitaNahariya, 28 agosto 1986
Dati militari
Paese servitoIsraele (bandiera) Israele
Forza armata Forze terrestri
Corpo Corpo corazzato
Specialitàcarrista cannoniere
Unità71º Btg. corazzato "Reshef"
Reparto 36ª Divisione "Gaash"
188ª Brigata "Barak"
Anni di servizio2005 - 2012
Grado Rav samal (sgt. 1º cl.)
GuerreConflitto arabo-israeliano
Altre caricheGiornalista sportivo
NoteAl momento della cattura aveva il grado di Rav turai (caporale), venne promosso a Rav samal (sergente di prima classe) durante la prigionia.
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Gilad Shalit (in ebraico גלעד שליט?; Nahariya, 28 agosto 1986) è un giornalista sportivo ed ex-militare israeliano. Originario della Galilea Occidentale, ha due cittadinanze, israeliana e francese.

Il 25 giugno 2006, mentre svolgeva il servizio militare di leva obbligatorio come carrista nelle Forze di difesa israeliane (IDF), Shalit fu rapito nella località israeliana di Kerem Shalom da un commando palestinese infiltratosi oltre il confine della striscia di Gaza. Fu il secondo soldato israeliano preso in ostaggio dai palestinesi dopo Nachson Wachsman, fatto prigioniero nel 1994[2] e caduto in un tentativo di liberazione. La cattura di Shalit e quella di Ehud Goldwasser ed Eldad Regev furono gli eventi principali che portarono ai conflitti nella Striscia di Gaza e in Libano durante l'estate del 2006.

Il 18 ottobre 2011, a seguito di un accordo tra Hamas ed il governo israeliano con la mediazione dell'Egitto, Shalit venne liberato, dietro la contropartita della liberazione di un migliaio di palestinesi detenuti nelle carceri israeliane[3][4], una parte dei quali è stata successivamente di nuovo arrestata e riportata nelle carceri israeliane.

L'attacco palestinese e la cattura

Verso l'alba del 25 giugno 2006, Shalit venne fatto prigioniero da un commando di militanti palestinesi che condussero un attacco contro una postazione militare in territorio Israeliano, raggiunta attraverso il confine meridionale della striscia di Gaza tramite una galleria sotterranea lunga circa tre chilometri, scavata tra i sobborghi di Rafah e la zona di Kerem Shalom. Durante l'assalto rimasero uccisi due soldati Israeliani ed altri quattro feriti, non contando Shalit, che pare abbia riportato una frattura alla mano sinistra ed una leggera ferita a una spalla[5]. Il 26 giugno 2006 gli autori della cattura di Shalit emisero un comunicato offrendosi di fornire informazioni sul soldato prigioniero qualora Israele avesse acconsentito a liberare tutti i prigionieri minori di diciotto anni e quelli di sesso femminile[6].

Il comunicato era firmato dalle Brigate Ezzedin al-Qassam (braccio militare del partito Hamas), dai Comitati di Resistenza Popolare (che includono membri di Fatah, del Movimento per il Jihad Islamico in Palestina e di Hamas) e da un gruppo sconosciuto in precedenza, l'Armata Palestinese dell'Islam. Il 1º luglio 2006 i palestinesi avanzarono nuove richieste agli israeliani, domandando la liberazione di mille prigionieri palestinesi in aggiunta ai precedenti e la fine dei raid contro la striscia di Gaza[7]. Due giorni dopo, alle richieste si aggiunse un ultimatum di ventiquattro ore, accompagnato da minacce non meglio specificate in caso esso fosse stato respinto da Israele[8]. Poche ore più tardi, tuttavia, Israele rigettò ufficialmente l'ultimatum, dichiarando: «Non ci saranno negoziati per il rilascio di prigionieri»[9].

La cattura di Shalit venne comunemente descritta dai media occidentali come l'episodio scatenante dell'operazione Piogge estive. Fonti palestinesi fecero però notare come ventiquattro ore prima della cattura di Shalit, il 24 giugno 2006, due civili palestinesi, i fratelli Osama e Mustafa Muamar, sospettati di essere membri di Hamas e di progettare attentati,[10] vennero arrestati prima dell'alba presso Rafah e tradotti in Israele in quella che fu la prima incursione da parte delle forze armate israeliane nella striscia di Gaza dopo che queste si erano ritirate unilateralmente l'estate precedente.[11] Immediatamente dopo la cattura di Shalit, il nunzio apostolico presso Israele, l'arcivescovo Antonio Franco, avviò un tentativo di mediazione allo scopo di ottenere il rilascio di Shalit mettendosi in contatto con la parrocchia della chiesa cattolica nella striscia di Gaza, ma senza successo[12].

Tentativi di liberazione

Lo stesso argomento in dettaglio: Operazione Piogge estive.

Allo scopo dichiarato di rintracciare e liberare Shalit, le forze armate israeliane lanciarono una prima invasione massiccia della striscia di Gaza il 28 giugno 2006, concentrandosi nella zona del campo profughi di Khan Yunis. Secondo quanto dichiarato da David Siegel, un portavoce dell'ambasciata israeliana a Washington, «Israele ha fatto tutto quel poteva sino ad esaurire tutte le opzioni diplomatiche dando a Mahmūd Abbās l'opportunità di restituire l'israeliano rapito... Questa operazione può essere interrotta immediatamente a condizione che venga rilasciato Gilad Shalit»[13]. Il 29 giugno il comandante israeliano del settore meridionale, generale Yoav Galant, confermò che Shalit si trovava ancora a Gaza. Il ministro della giustizia israeliano, Haim Ramon, aggiunse che Shalit era trattenuto nella parte meridionale della striscia di Gaza.

Il corrispondente militare della Radiotelevisione statale israeliana sostenne che Shalit fosse trattenuto a Rafah e che c'erano indicazioni fosse vivo. Il portavoce dell'IDF, il brigadier generale Miri Regev affermò che «non siamo convinti che egli sia tenuto a Gaza sud... [solo] che sia trattenuto a Gaza»[14]. Il 1º luglio la BBC riferì che Shalit potrebbe aver ricevuto cure mediche, forse per ferite al ventre e alle spalle. Tale informazione venne successivamente smentita da fonti palestinesi[15]. Le autorità governative israeliane minacciarono anche «di far cadere il cielo» nel caso in cui Shalit fosse stato ferito[16].

Dal 6 settembre 2006 si diffusero notizie secondo le quali l'Egitto aveva avviato negoziati per conto di Israele con Hamas allo scopo di ottenere il rilascio di Shalit[17]. Una settimana più tardi i mediatori egiziani ricevettero una lettera autografa di Gilad Shalit, nella quale egli assicurava di essere vivo e di stare bene. Un esame grafologico confermò che lo scritto era autentico[18]. Nel corso del 2007, durante la breve guerra civile fra Hamas ed Fatah che insanguinò la striscia di Gaza venne diffuso un messaggio audio di Gilad, probabilmente autentico, nel quale il ragazzo chiedeva aiuto al governo israeliano ed il rilascio di alcuni prigionieri palestinesi.

In seguito il padre, tramite complesse trattative compiute dalla diplomazia egiziana, riuscì a far arrivare al ragazzo un paio di occhiali nuovi dato che i suoi si erano rotti durante l'agguato. Hamas accettò di consegnaglierli, dopo un netto rifiuto iniziale dovuto al sospetto che vi fosse nascosta una microspia. Nel 2008 Hamas tornò a fornire notizie su Gilad, sostenendo che il ragazzo fosse in buone condizioni di salute e chiese di riaprire le trattative, ponendo come base per il rilascio il pagamento di un riscatto miliardario ed il rilascio di duecentocinquanta prigionieri. Il governo israeliano respinse quelle condizioni. Lo stallo delle trattative e le reciproche pregiudiziali vennero superate nel corso del 2011: il 12 ottobre c'è stato l'annuncio del raggiungimento di un accordo per la liberazione del soldato, in cambio della quale il governo israeliano diede il suo assenso alla scarcerazione di un migliaio di palestinesi reclusi nelle carceri israeliane[3]. L'effettiva liberazione del soldato Shalit avvenne sei giorni dopo.

La liberazione

Il 18 ottobre 2011, a seguito dell'accordo raggiunto con Hamas, il caporale Shalit venne liberato in cambio del rilascio di 1.027 prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. Il caporale venne condotto dalla città palestinese di Rafah ad una località egiziana posta a poca distanza dal confine[4]. Da qui il caporale venne trasferito in elicottero alla base aerea israeliana di Tel Nof, dove venne accolto dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Intervistato da una rete televisiva egiziana, Shalit dichiarò di essere stato trattato bene durante gli anni di prigionia e di essere stato informato della liberazione una settimana prima. Manifestò inoltre il suo auspicio di come l'accordo per la sua liberazione possa essere un primo passo verso la pace[19].

Riconoscimenti

L'associazione "Gilad Libero" aveva come scopo il mantenimento dell'attenzione dell'opinione pubblica riguardo alla prigionia di Shalit ed al raggiungimento della sua liberazione. Fondata da Noam Shalit, padre di Gilad, ha anche curato la pubblicazione di un racconto, intitolato "Quando lo squalo e il pesciolino s'incontrarono per la prima volta", scritto da Gilad all'età di undici anni e che allude metaforicamente al conflitto israelo-palestinese[20]. Shalit nel 2008 ricevette inoltre la cittadinanza onoraria di Parigi[21], nel 2009 di Roma[22][23] e successivamente quella di diverse località statunitensi[24][25][26].

Note

  1. ^ (HE) Parents of Gilad Shalit received their son's ranks of Staff Sergeant, Ynet.co.il, 20 giugno 1995. URL consultato il 29 agosto 2011.
  2. ^ (EN) Israeli forces enter north Gaza, BBC, 29 giugno 2006.
  3. ^ a b Alberto Stabile, La lezione del caso Shalit, su stabile.blogautore.repubblica.it, 12 ottobre 2011. URL consultato il 19 ottobre 2011.
  4. ^ a b Il caporale Shalit è libero, La Repubblica, 18 ottobre 2011. URL consultato il 19 ottobre 2011.
  5. ^ (EN) Gil, et al. Hoffman, Shalit's health better than first feared, The Jerusalem Post, 29 giugno 2006. URL consultato il 19 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2012).
  6. ^ (EN) Militants issue Israel hostage demands, CNN, 26 giugno 2006.
  7. ^ (EN) FACTBOX—The crisis over Israel's captured soldier, Reuters, 2 luglio 2006.
  8. ^ (EN) Palestinian militants issue ultimatum to Israel, Reuters, 3 luglio 2006.
  9. ^ (EN) Minister Ramon: IDF operations in Gaza will be 'far far worse' if Shalit harmed, Haaretz, 3 luglio 2006. URL consultato il 19 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2006).
  10. ^ (EN) Israel captures pair in Gaza raid, in BBC, 24 giugno 2006. URL consultato il 18 ottobre 2024 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2011).
  11. ^ (EN) World in brief: Gaza Strip arrests, The Observer, 25 giugno 2006.
  12. ^ (EN) Pope's rep tried for Shalit's release, The Jerusalem Post, 19 luglio 2006. URL consultato il 19 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2013).
  13. ^ (EN) David Rosenberg, Israel Ready to Use 'Extreme' Tactics to Free Soldier (Update1), Bloomberg.com, 28 giugno 2006. URL consultato il 19 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2009).
  14. ^ (EN) Today in the News, Israel Broadcasting Authority, 29 giugno 2006.
  15. ^ (EN) Israel soldier medic claim denied, BBC News, 1º luglio 2006. URL consultato il 19 ottobre 2011.
  16. ^ (EN) Israel: ‘Sky will fall’ if soldier is harmed, Times of Oman, 5 luglio 2006.
  17. ^ (EN) Egypt still trying to mediate prisoner swap for Israeli soldier held by Palestinians, foreign minister says, International Herald Tribune, 6 settembre 2006.
  18. ^ (EN) Proof of life letter from captive Israeli soldier, News Interactive, 15 settembre 2006.
  19. ^ Israele Gilad Shalit torna libero, La Stampa, 18 ottobre 2011. URL consultato il 19 ottobre 2011.
  20. ^ (EN) When the Shark and The Fish First Met, su habanim.org. URL consultato il 19 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2011).
  21. ^ Shalit named citizen of Paris, JTA, 17 dicembre 2008. URL consultato il 19 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2012).
  22. ^ (EN) Yoav, et al. Appel, Shalit's dad: 'Hope is all we have left'[collegamento interrotto], The Jerusalem Post, 25 giugno 2006. URL consultato il 19 ottobre 2011.
  23. ^ Luca Meneghel, Da tre anni il soldato Shalit è nelle mani di Hamas, L'Occidentale, 25 giugno 2009. URL consultato il 19 ottobre 2011.
  24. ^ (EN) Yitzhak Benhorin, Miami names Shalit honorary citizen, ynetnews.com, 23 aprile 2009. URL consultato il 19 ottobre 2011.
  25. ^ Gilad Shalit is made Honorary Citizen of Baltimore, su archive.constantcontact.com. URL consultato il 19 ottobre 2011.
  26. ^ Joe Smydo, Israeli prisoner of war named honorary citizen of Pittsburgh, 30 agosto 2011. URL consultato il 19 ottobre 2011.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

  • (EN) Gaza Kidnapping of Israeli Soldier — Ynet News (Israele): Notizie e aggiornamenti sullo sviluppo degli eventi relativi a Gilad Shalit.
  • (EN) BBC News Editors Blog: Gaza Stories — Ampio dibattito suscitato dalle scelte semantiche effettuate dalla BBC nel trattare le notizie sulla crisi riguardante Gaza, includendo il caso di Gilad Shalit.
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