La canzone è caratterizzata da strofe recitate in stile pop rap inframmezzate da un ritornello cantato. Il testo consiste in una lunga lettera che Antonio, un uomo con problemi psichiatrici (dice di credere di parlare con il Diavolo), scrive alla sua amata Margherita dalle buie celle del manicomio dove è chiuso, del quale anche lei è stata ospite per qualche tempo. Da tale lettera si apprende che anche in quell'ambiente tetro e disperato è riuscito a sbocciare un amore e che Antonio, nonostante il trattamento disumano che da sempre, per il fatto di essere malati mentali, viene riservato a lui e a chi è nella sua stessa condizione, non ha mai dimenticato quei pochi momenti nei quali il provare un sentimento d'amore era l'unica cosa che gli consentiva di sentirsi vivo, umano. Per liberarsi di tanto dolore e ritrovare l'illusione di una libertà inesistente, ad Antonio non resta che stupire ancora una volta la sua Margherita, con un ultimo volo.
La genesi della canzone ha avuto inizio nella cittadina di Girifalco, in Calabria, dove sorge un imponente manicomio, dal quale Cristicchi rimase molto colpito, decidendo di realizzare un viaggio per visitare gli ospedali psichiatrici italiani,[2] durante il quale sono state realizzate le riprese del documentario Dall'altra parte del cancello. Il cantautore ha quindi tratto l'ispirazione per il testo di Ti regalerò una rosa proprio dalle sconvolgenti vicende che gli sono state riferite dai pazienti degli istituti di salute mentale da lui visitati in tale occasione.
Il brano è stato presentato nella sezione Campioni del 57º Festival di Sanremo ed ha avuto un grande successo, classificandosi al primo posto della competizione musicale e vincendo anche il Premio della Critica "Mia Martini" ed il Premio Sala Stampa Radio-Tv; è stato poi incluso nell'album di Cristicchi uscito sempre nel 2007, intitolato anch'esso Dall'altra parte del cancello.
Video musicale
Il video è stato diretto da Alberto Puliafito, con la fotografia di Gianni Giannelli e il montaggio di Fulvio Nebbia e Michela Sessa. Nel video Cristicchi si aggira tra le fatiscenti mura di alcuni istituti neurologici in disuso realmente esistenti, fra cui quello di Cogoleto, in provincia di Genova, e quello di Quarto dei Mille nella stessa Genova.[3]