Ad Alba Parietti, nell'edizione precedente al fianco di Baudo, viene affidata la conduzione del Dopofestival; questo suo declassamento a favore della Cuccarini, che in quell'annata era la sua diretta rivale televisiva (la Cuccarini infatti conduceva in quella stagione, con successo, Buona Domenica, mentre la Parietti era alla guida di una sfortunata edizione di Domenica in), non fu preso per niente bene dalla presentatrice torinese e tra le due ci furono aspri battibecchi e volarono "parole grosse" dietro le quinte, episodi spiacevoli ripresi poi dalle riviste di gossip.
I collegamenti dalle varie sedi Rai nelle quali erano dislocate le giurie Explorer vennero affidati a Paola Perego.
La competizione durò quattro serate (il 24 febbraio lo spettacolo non ebbe luogo per permettere la messa in onda su Rai Uno dell'incontro di calcio Portogallo-Italia, valevole per la qualificazione ai mondiali di calcio USA 94).
Alcune controversie furono causate dal brano dell'esordiente Nek intitolato In te (il figlio che non vuoi), una canzone contro l'aborto che causò molte polemiche tra le femministe, che lo accusarono di essere un reazionario, e al contempo il plauso del mondo cattolico.
L'edizione fu vinta da Enrico Ruggeri con il brano Mistero per la sezione Campioni e da Laura Pausini con il brano La solitudine per la sezione Novità. Il brano di Ruggeri fu la prima canzone rock (e, fino alla vittoria dei Måneskin nel 2021, anche l'unica) a vincere la kermesse, mentre la Pausini, all'epoca diciottenne, sarebbe diventata da lì a poco una star mondiale[1].
Ad arrivare terze tra i Campioni furono Rossana Casale e Grazia Di Michele con Gli amori diversi, testo che secondo la stampa nascondeva un amore omosessuale.
Anche in questa edizione le classifiche finali sia dei Campioni che delle Novità furono determinate dai voti delle giurie demoscopiche selezionate dalla Explorer.
Vince Tempera per Andrea Mingardi, Tullio De Piscopo, Nino Buonocore, Ladri di Biciclette e Tony Esposito, Rosario Di Bella, Marco Conidi, Maria Grazia Impero, Lorenzo Zecchino e Leo Leandro
Maurizio Tirelli per Laura Pausini
Peppe Vessicchio per Biagio Antonacci, Peppino di Capri, Bracco Di Graci e Angela Baraldi
Mario Zannini Quirini per Amedeo Minghi e Schola Cantorum
Fio Zanotti per Loredana Bertè e Mia Martini, Milva e Nek
Esclusi
Alla commissione selezionatrice erano pervenute 60 richieste di partecipazione alla sezione "Campioni" e 146 di ammissione alla sezione "Novità". Il 19 gennaio 1993, ovvero tre giorni prima della comunicazione ufficiale del cast definitivo, la commissione aveva reso noto l'elenco dei 36 "Campioni" e delle 32 "Novità" da cui sarebbero scaturiti i nomi dei prescelti. Questi i 12 artisti che non superarono l'ultima selezione per accedere fra i "Campioni": Gianni Bella e Fiorella Pierobon (I Veri Tesori), Paolo Belli (Una Grande Anima), Alessandro Bono (Si cambia), Maria Carta (Le Memorie Della Musica), Sergio Endrigo (Fare Festa), Irene Fargo (Non Sei Così), Formula 3 (Un Amore Nato Male), Ivan Graziani (Blem Blem Blem Blem), Pietra Montecorvino (Nord E Sud), Alberto Radius (Interludio), Bobby Solo (Mani Pulite), Gianni Togni (Centomila Volte)[2][3]. Fra gli altri cantanti che avevano avanzato domanda di ammissione: Mino Reitano e Gianni Ippoliti (il cui brano Papà fece comunque da sigla al DopoFestival, al quale prendevano parte i due interpreti), Al Bano e Romina Power (Il mondo degli angeli), Marcella Bella e Remo Girone (Io Credo), Fiordaliso e Riccardo Fogli (con un brano scritto da Roby Facchinetti), Renato Carosone e Raoul Casadei, Milly Carlucci, oltre a Fabrizio Frizzi (che aveva ritirato in extremis la sua candidatura). Per quanto riguarda le "Novità", nell'elenco figuravano Tony Blescia e Maria Grazia Impero, che erano comunque ammessi di diritto al Festival in quanto vincitori dell'edizione più recente, rispettivamente, del Festival di Castrocaro e di Sanremo Famosi, al pari di Luca Manca, che il 7 febbraio seguente si impose nel concorso allestito all'interno di Domenica in e chiese di condividere il palco di Sanremo con gli altri tre finalisti. Fra i preselezionati di tale sezione figuravano Sergio Cammariere e Roberto Kunstler, i Baraonna, Carlo Faiello, Dionira (già presente nel 1985 col nome reale Antonella Ruggero)[4][5].
N.B.: Per visualizzare la tabella ordinata secondo la posizione in classifica, cliccare sul simbolo accanto a "Massima posizione raggiunta" o a "Posizione annuale".