Fu la vincitrice del primo Festival di Sanremo nel 1951, con Grazie dei fiori. L'anno seguente si classificò prima, seconda e terza, rispettivamente con Vola colomba, Papaveri e papere e Una donna prega, registrando così un primato imbattuto.[1] Nella sua carriera ha partecipato sette volte al Festival di Sanremo, presentando complessivamente trentuno brani, e partecipando altre tre volte come ospite e una come presentatrice: ha ottenuto due primi posti, quattro secondi posti, due terzi posti - tra cui un intero podio - e tre Premi alla Carriera (2000, 2003, 2010). In totale sono state undici le sue partecipazioni alla rassegna canora.
Era dotata di una voce dal caratteristico timbro caldo e corposo, che la rese a livello nazionale una delle cantanti di maggior successo del suo tempo, tanto da venire soprannominata la regina della canzone italiana.[2][3]
Biografia
Gli inizi
Figlia di Angelo, agricoltore che curava anche la manutenzione stradale per conto del comune, e di Maria, sarta a domicilio, Nilla aveva due sorelle minori, Liliana e Denisa, le quali in seguito diedero vita a un laboratorio di maglieria molto rinomato in paese. Le toccò in sorte un nome di battesimo sbagliato, in seguito ad errore anagrafico, dato che avrebbe dovuto chiamarsi Dionilla, come una ragazza del paese che era stata violentata, uccisa e nascosta in un carro di fieno. Il processo che ne seguì fece grande clamore, e la nonna desiderava che se uno dei suoi figli avesse avuto una bimba onorasse la memoria della povera Dionilla[4]. Il cognome Negrini, da più parti attribuito alla sua effettiva anagrafe[5][6], è stato da lei stessa giudicato un'inspiegabile leggenda metropolitana.
Il 24 settembre 1940 sposò Guido Pizzi, un giovane manovale edile che, nonostante avesse il suo stesso cognome, molto diffuso nella zona, non era un suo parente. Pochi giorni dopo il matrimonio, il marito venne richiamato alle armi e la coppia si separò. Sempre nel 1940, tramite l'appoggio di uno zio ufficiale dell'esercito, iniziò a esibirsi negli spettacoli organizzati per le Forze Armate, facendosi addirittura eleggere mascotte del 35º ReggimentoFanteria di Bologna. Nel 1942 vinse, davanti a diecimila concorrenti, un concorso per Voci Nuove indetto dall'EIAR (la futura Rai), interpretando i brani Tu musica divina, successo di Alberto Rabagliati e Domani non m'aspettar, già cavallo di battaglia di Oscar Carboni. Iniziò ad esibirsi con l'orchestra Zeme, debuttando alla radio nello stesso anno, eseguendo il motivo Casetta fra le rose, composto da Guido Cergoli.
Passata nella formazione di Cinico Angelini, il 20 febbraio 1944 incise il suo primo disco per la Parlophon, duettando con Bruna Rattani in Valzer di primavera e accompagnando Elsa Peyrone in Ronda solitaria. Il 23 febbraio arrivò anche la sua prima canzone solista: Alba della vita (che la Pizzi però ha sempre negato di aver interpretato, sostenendo che si sia trattato di un errore della Parlophon sull'etichetta[8][9]). Allontanata dalla radio dopo un giudizio negativo sentenziato dal maestro Tito Petralia nella primavera del 1944, a causa della sua voce considerata troppo sensuale ed esotica per il regime fascista, nella stagione 1945/1946 girò i teatri e le sale da ballo di tutta Italia, al seguito dell'orchestra del maestro Cinico Angelini, al quale si era nel frattempo legata anche sentimentalmente, ma si esibì anche con l'orchestra Gimelli e con quella della sala Gay di Torino.
Fece ritorno stabilmente alla radio nel 1946, con sé un contratto discografico che la legava alla Cetra; reclamata da La voce del padrone, che rivendicava un precedente contratto, fu costretta ad incidere utilizzando alcuni pseudonimi quali Isa Marletti, Ilda Tulli, Conchita Velez, Carmen Isa; alcuni dischi uscirono senza alcuna dicitura (come anonimi). Tutto questo fino al 1949, anno in cui la Pizzi poté finalmente tornare a incidere usando solo il proprio nome. Nonostante tutto, nel frattempo era diventata popolarissima, raccogliendo ampi consensi lanciando brani come Chico chico, Càe Càe (entrambe in duetto con Tony Stella), Ho lasciato il paese del cuore, Tchiou Tchiou, Oh papà!, Cocoricò (una delle prime composizioni di Renato Carosone, su testo di Giovanni D'Anzi, che si firma Notorius), Maria de Bahia (con Alfredo Clerici e Clara Jaione), Donde vien, donde vas? (con il Duo Fasano), La ultima noche, Dopo di te, O mama mama, Vivere baciandoti, È troppo tardi, Cantando, Ancora, La raspa, Acercate mas, Quizas quizas quizas, Samba del tranvai.
Nel periodo che va dal 1948 al 1950 cambiarono le tendenze e i gusti del pubblico, grazie all'affermazione dello stile latino americano imposto attraverso Hollywood da Xavier Cugat e Carmen Miranda, e quindi si diffusero anche in Italia brani al ritmo di samba, rumba, bayon, calypso e cha cha cha. Nilla Pizzi seppe destreggiarsi anche in brani allegretti grazie ad interpretazioni ironiche. Celebri anche i suoi duetti con il collega Luciano Benevene (con il quale, finito l'amore per Angelini, aveva imbastito una movimentata storia d'amore), che spaziano da canzoni come Bongo Bongo Bongo, Che si fa con le fanciulle? fino alla fortunatissima Avanti e indrè.
Gli anni cinquanta: le vittorie a Sanremo e il grande successo
Il 1950 la vide interprete di numerosi motivi che si rivelarono subito altrettanti successi come Che bel fiulin, Nulla, scritta per lei da Casasco, contrabbasso dell'orchestra Angelini, Italia mia, Quiereme mucho. Nel 1951 vinse il primo Festival di Sanremo con Grazie dei fiori, piazzandosi anche seconda con La luna si veste d'argento, cantata in duetto con Achille Togliani. Grazie dei fiori venderà 36 000 copie a 78 giri, vero record per l'epoca. Nello stesso anno portò al successo la versione italiana della hitCherry Pink (and Apple Blossom White), con il titolo Ciliegi rosa.
L'anno successivo trionfò nuovamente al Festival di Sanremo conquistando l'intero podio (primo, secondo e terzo posto) rispettivamente con Vola colomba, Papaveri e papere e Una donna prega, che rimane un record a tutt'oggi mai eguagliato da nessun altro cantante. Ad un articolo di Luca Goldoni, che però poi smentì, venne attribuita la definizione "la Regina della Canzone Italiana", titolo con cui passerà alla storia. Le sue canzoni segnarono un'epoca: Vola colomba accompagnava il ritorno di Trieste all'Italia mentre Papaveri e papere, con un testo che provocò anche l'intervento della censura a causa delle palesi allusioni politiche presenti al suo interno, vendette 75 000 copie, venne tradotta in oltre quaranta lingue (ne incise una storica versione pure il celebre tenoreBeniamino Gigli), fece il giro del mondo e divenne ben presto un'evergreen della musica italiana, entrando nell'immaginario collettivo a tal punto che ispirerà anche un modo di dire, ovvero la locuzione "alto papavero", con cui ci si riferisce a una persona di grande importanza e potere; la canzone ispirò inoltre anche il titolo di un film del periodo, con protagonista Walter Chiari.
Nel 1952 nacque il Festival di Napoli, che vinse con Desiderio 'e sole in coppia con Franco Ricci, conquistando anche il terzo posto con Margellina, cantata in abbinamento con Sergio Bruni. Al Festival di Sanremo del 1953 si piazzò "solo" seconda con Campanaro presentata in coppia con Teddy Reno. Subito però si rifece con altre incisioni che ne confermarono l'alto successo: Me voy pa'l pueblo, Anema e core, El marinerito, Stelle e lacrime, Inganno, Malasierra (canzone di cui cura anche il testo), Padam padam, Non è la pioggia, Chérie, Mandolino napoletano, Duska, 'O ciucciariello, Mondina, Eternamente, Canzone appassionata, Statte vicino a me.
Nel frattempo riempì le cronache rosa la sua relazione con il cantante Gino Latilla, con il quale duettava in numerosi celebri motivi come Colpa del bajon, Col tricche-ballacche, El bajon, Amico tango, Volevo dir di no. Sostituita da Vittoria Mongardi al Festival di Sanremo del 1954, colpita dal tentato suicidio di Gino Latilla (dopo essere stato lasciato da lei), decise di cambiare casa discografica, rinnovando anche il suo look, dimagrendo e facendosi bionda.
I suoi ammiratori fondarono in suo onore a Torino il primo fan club della storia della canzone italiana, chiamato Il salottino di Nilla. Nacque inoltre la moda delle "cartoNille", facsimile delle cartoline postali che recavano invece la scritta "cartonilla postale", con varie immagini della Pizzi incollate davanti, che i suoi fans si scambiavano per gli auguri natalizi e le comunicazioni sui suoi concerti. Nel 1954 lanciò alla Piedigrotta, sotto le stelle di Anacapri, la celeberrima Luna caprese, ricevendo ben otto richieste di bis; per tutto il mese di maggio inoltre diede il buongiorno ai radioascoltatori con il motivo O mese d'e rrose. L'anno successivo partecipò insieme a Teddy Reno e ad Alberto Talegalli alla rivista radiofonica musicale Rosso e nero di Corrado, ottenendo ampi successi.
Compì poi una fortunata tournée in America, partecipando a trasmissioni radiofoniche e televisive, incidendo dischi e trionfando con la canzone Croce di oro; il Progresso Italo-Americano di New York scrisse che il titolo di "Regina della Canzone Italiana" non era affatto una trovata pubblicitaria, bensì il giusto appellativo per la Pizzi. Nel 1957 vinse il Festival di Velletri con Dicembre m'ha portato una canzone in coppia con Nunzio Gallo; parallelamente trionfò al Festival della Canzone Siciliana con il motivo Sicilia bedda. Intraprese con Paolo Bacilieri una tournée in Russia, da cui portò in Italia i brani Kira e Podmoskovnye večera (che tradotta in italiano diventa Mezzanotte a Mosca), incisi con la Roman New Orleans Jazz Band di Carlo Loffredo. Nello stesso anno sposò segretamente ad Acapulco il chitarristaCarlo Porti, dal quale si separò pochi mesi dopo.
Nel 1957 fu protagonista sul Programma Nazionale della Rai (l'odierna Rai 1), diretta da Antonello Falqui, del varietà televisivo settimanale La regina ed io assieme a Franca Valeri, innovativo programma dove le due protagoniste, alternando numeri comici e musicali, invitavano stiliste, attrici ed altri personaggi femminili di spicco per un ironico salotto, antesignano dei moderni talk show. Nello stesso anno prese parte a due serie della rubrica pubblicitaria televisiva Carosello, pubblicizzando, insieme a vari altri attori e personaggi dello spettacolo, il brandy Grand Senior delle Distillerie Fabbri.
Nel 1960 ritornò al Festival di Sanremo ed entrò in finale con la canzone Colpevole in coppia con Tonina Torrielli che si classificò quarta, mentre venne eliminato dopo il primo ascolto il brano Perdoniamoci, ripetuto da Achille Togliani.
A partire da questo periodo, a seguito dell'avvento in Italia degli urlatori, del rock and roll e del beat, la Pizzi, da sempre legata alla canzone melodica tradizionale, venne di fatto messa da parte dai discografici. Anche se non riuscì più a riscuotere in Italia lo stesso successo avuto nei decenni precedenti, la cantante fu comunque in grado di ritagliarsi ancora un suo posto nel panorama musicale, sia italiano che internazionale, sotto l'egida della sua nuova casa discografica, la RCA Italiana, nel filone "revival-nostalgico" ed in quello "folkloristico" (incidendo brani in diversi dialetti regionali), ed inoltre partecipò molto spesso come ospite in varie trasmissioni televisive e radiofoniche in cui ripercorse la sua carriera, fino a pochi mesi prima del decesso.
Nello stesso anno intraprese la prima di una serie trentennale di fortunate tournée in Australia, dove apparve anche alla TV locale. Nel 1964 fu tra i 42 partecipanti della prima edizione di Un disco per l'estate, con la canzone Abbronziamoci insieme, che però non riuscì ad arrivare alla finale.
Nello stesso anno partecipò, dimostrando grande autoironia, alla parodia televisiva de I tre moschettieri per il varietà Biblioteca di Studio Uno, diretto da Antonello Falqui e allestito dal Quartetto Cetra, interpretando la Regina Anna d'Austria, affiancando Claudio Villa che interpretava Re Luigi XIII.
Dal 1986 al 1990 formò, assieme a Carla Boni, Gino Latilla e Giorgio Consolini, il gruppo Quelli di Sanremo, con il quale si esibì in numerose manifestazioni e incise anche un 33 giri nel 1989.
Nella stagione televisiva 1986-1987 condusse un programma L'allegro giovedì sulla televisione locale milanese Antenna 3 Lombardia, che come sigla aveva la canzone Un giorno all'italiana tratta dall'omonimo LP uscito nello stesso periodo. Dal 1988 al 1992 è stata conduttrice di un altro varietà televisivo locale trasmesso da una emittente televisiva romagnola, intitolato Romagna Mia.
Nel 1989 partecipò a C'era una volta il festival con Grazie dei fiori, in cui, pur non accedendo alla finale, le venne consegnata una targa-premio, assegnatale da una commissione, dove veniva riconosciuta Grazie dei fiori come canzone più bella dei primi 40 anni del Festival di Sanremo.
Gli anni novanta
Nel 1990 partecipò nuovamente a C'era una volta il festival con Papaveri e papere in una nuova versione a swing, ma anche stavolta non riuscì ad accedere alla finale.
Nel 1992 le è stato attribuito il premio Personalità Artistica alla carriera.
In occasione del Festival di Sanremo 1994 fece parte del gruppo Squadra Italia, appositamente costituito per l'occasione, cantando il brano Una vecchia canzone italiana, classificatosi al diciannovesimo posto nella classifica finale.
Approfittando della sua notorietà e del suo carisma, soprattutto sugli anziani, nello stesso anno ha iniziato a comparire sul canale Rete Mia come imbonitrice di una serie di televendite di Piramidi della fortuna[10], ovvero piccole piramidi in rame che promettevano fortuna, amore e soluzione di tutti i problemi di salute. Tale piramide veniva venduta a un prezzo superiore alle 200.000 lire fino al 1995, quando un'indagine della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Genova svelò la truffa che si nascondeva dietro a tale operazione commerciale (truffa a cui la Pizzi era totalmente estranea, in quanto usata solo come "specchietto per le allodole") e mise fine al tutto.
Nella stagione televisiva 1996-1997 fu ospite fissa del contenitore domenicale di Rai 1, Domenica in, presentato da Mara Venier.
Sempre a partire dal 1996, e fino al 2002, è stata inoltre ospite ricorrente (in alcune edizioni fu una presenza fissa) delle trasmissioni pomeridiane revival-nostalgiche di Paolo Limiti come E l'Italia racconta, Ci vediamo in TV, Alle due su Rai 1 e Ci vediamo su Raiuno.
Nell'autunno del 1997 ha partecipato come ospite fissa alla trasmissione del mezzogiorno di Canale 5Ciao Mara, anch'essa condotta da Mara Venier, che però venne cancellata dopo un solo mese a causa dei bassi ascolti[11].
L'anno seguente, nel 2003, durante il Festival di Sanremo le venne assegnato il prestigioso Premio alla Carriera. Nello stesso anno tornò in sala di registrazione, incidendo l'album Insieme si canta meglio, che comprende dodici duetti con celebri nomi dello spettacolo quali Platinette, Valeria Marini, Don Backy, Mino Reitano, Patrizia Rossetti, Maria Teresa Ruta e altri. Nell'estate dello stesso anno, stupendo tutti, decise di partecipare a un tour estivo in tutta Italia accompagnata dalla star televisiva Platinette, un progetto presto interrotto a causa di problemi di salute. Colpita da una patologia vascolare, fu costretta a seguire un lungo periodo di riabilitazione, che la tenne lontano dal mondo dello spettacolo per un intero biennio.
Tornò sui suoi passi tra il 2005 e il 2006 apparendo ospite di altre trasmissioni televisive come Domenica in e Sanremo contro Sanremo. Nel 2006 incise un duetto assieme a Michele Paulicelli intitolato Vicino a chi se non a te, che risultò la sua ultima incisione. Il 2008 e il 2009 l'hanno vista tra i protagonisti dell'estate musicale di Ozzano dell'Emilia, dove si è esibita assieme a Giorgio Consolini, con il quale ha duettato anche nel settembre del 2008 a Capannori durante i festeggiamenti del 40º Anniversario dell'Associazione Lucchesi nel Mondo. Le voci divulgate da Lorena Bianchetti il 22 febbraio 2009 nel corso del programma Domenica in, circa un "peggioramento delle sue condizioni di salute", sono state ampiamente smentite. Nel giorno del suo 90º compleanno le sono arrivati gli auguri personali dell'allora presidente del ConsiglioSilvio Berlusconi, e molti quotidiani e trasmissioni televisivi l'hanno omaggiata; Mina, nella sua rubrica all'interno del quotidiano La Stampa, ha scritto che: "Io ho imparato molto dalla sua voce, ed è giusto ammetterlo, finalmente".
Nel corso dei festeggiamenti annunciò l'uscita di un CD contenente canzoni e poesie, che però non fu mai realizzato, e una crociera tra le isole greche. Nilla Pizzi ha aderito ufficialmente al progetto "Amiche per l'Abruzzo". L'iniziativa è partita da Laura Pausini che ha organizzato insieme ad altre cinquanta cantanti italiane, tra cui la Pizzi, un concerto che si è tenuto il 21 giugno 2009 allo Stadio Giuseppe Meazza di Milano. Il ricavato della serata è andato alla ricostruzione in Abruzzo. Il 4 luglio 2009 Nilla Pizzi ha ritirato personalmente un premio alla carriera conferitole, durante la festa della decennale della squadra azzurra 2000, ad opera di Lele Mora. Il 14 agosto 2009 le è stato conferito un altro premio alla carriera ad Alassio da parte del comune di Sanremo. In settembre è stata nuovamente in tournée in crociera sul Mediterraneo assieme al collega Giorgio Consolini. Nilla Pizzi ha fatto un inatteso ritorno in televisione durante la trasmissione televisiva Domenica Cinque condotta da Barbara D'Urso, il 15 novembre 2009, apparendo in un collegamento in diretta dalla casa di Lele Mora, dove la Pizzi era invitata insieme ad altri colleghi e amici, tra cui Loredana Bertè.
Gli anni 2010-2011: Sanremo e il nuovo album postumo
Nel febbraio 2010 fu ospite durante la terza serata del sessantesimo Festival di Sanremo, dopo l'omaggio tributatole da Carmen Consoli, che sul palco ha interpretato Grazie dei fiori: la Pizzi, accompagnata sul palco da quattro giovani, ha accennato il ritornello di Vola colomba[12] dimostrando di avere ancora un'intonazione perfetta e di aver mantenuto la sua caratteristica voce bruna e ferma[13]. Subito dopo, la cantante è stata insignita del premio Città di Sanremo[13].
Il 28 febbraio 2010 Nilla Pizzi ha partecipato, in qualità di ospite, al Carnevale di Cento, dove è salita sul palco intonando alcune delle sue più famose canzoni. Nel numero di marzo 2010 della rivista musicale Musica leggera venne pubblicata una lunga intervista, rilasciata dalla Pizzi ad Enzo Giannelli, in cui la cantante raccontava le fasi principali della sua carriera; questa risulterà essere l'ultima intervista ufficiale rilasciata dalla cantante. Il 29 marzo 2010 è apparsa come ospite della trasmissione televisiva condotta da Paolo Limiti Minissima 2010, trasmessa in prima serata su Rai 2 per celebrare i settant'anni di Mina. Durante la serata la Pizzi ha cantato dal vivo e ha ricordato il suo duetto a Milleluci con Mina in cui cantarono Papaveri e papere.
Il 9 luglio 2010, accompagnata dal suo agente Lele Mora, ha inaugurato la terza edizione del Padova Pride Village, e, aiutata dalla cantautrice Giovanna Nocetti, ha intonato i ritornelli di Vola colomba e Papaveri e papere. Nell'agosto 2010, insieme al collega Giorgio Consolini, ha partecipato ancora una volta ai festeggiamenti dell'Estate di Ozzano.
Pochi mesi prima della morte aveva iniziato i lavori per un nuovo album.[14]
La morte
Nilla Pizzi morì la mattina del 12 marzo 2011 all'età di 91 anni, alla casa di cura Capitanio di Milano, dove era ricoverata in seguito ad un intervento[15]. Nella stessa clinica il 13 e 14 marzo 2011 è stata allestita la camera ardente, mentre i funerali della cantante si sono tenuti il 15 marzo 2011 a Milano, nella basilica di Santa Eufemia. Negli stessi giorni è stato indetto il lutto cittadino a Sant'Agata Bolognese, suo paese natale. Dopo la cremazione[16][17], il 16 marzo le ceneri di Nilla Pizzi sono state tumulate nella cappella di famiglia nel cimitero di Sant'Agata Bolognese, dove sono sepolti i suoi genitori[16].
Come ospite e le viene consegnato per la seconda volta il premio alla carriera città di Sanremo, inoltre accenna le canzoni con le quali ha vinto i primi due festival: Grazie dei fiori e Vola colomba
1958 – II Sagra della Canzone Nova, Assisi 1958 (RCA Italiana, LPM 10030) - Madonnina di casa mia (A1), I pulcini (A7), Suona l'angelus (B1), Jerusalem (B6)
2011 – Non sono sogni, ultimo singolo inedito. Pubblicato inizialmente nel 2016 come "duetto" postumo con la cantante Kelly Joice. La versione originale, con la sola voce di Nilla Pizzi è stata rilasciata nel febbraio 2024.
Discografia fuori dall'Italia
Album
1955 – La reina de la canción italiana (RCA, 3L10043; pubblicato in Spagna
Lydia Simoneschi in Ci troviamo in galleria, Canzone appassionata (in entrambi i casi è doppiata solo nei dialoghi, mentre nelle scene di canto utilizza la propria voce)
^con la collaborazione di Claudio Avenali e pubblicata con il titolo Tutti i pezzi della Pizzi su Raro! nº 3, maggio-giugno 1988, pag. 22-27 e nº 4, novembre-dicembre 1988, pag. 54-55
^la Pizzi però ha sempre negato di aver interpretato questo brano, sostenendo che si sia trattato di un errore della Parlophon sull'etichetta; cfr. B.G. Lingua, Le canzoni dei ricordi: 1944-1945, Fonit Cetra, LCR 3012, 1979; Enzo Giannelli, Tutti i pezzi della Pizzi, pubblicato su Raro! nº 3, maggio-giugno 1988, pag. 24
Bibliografia
Enzo Giannelli, Nilla ultima regina. La vita e la carriera di Nilla Pizzi, Roma, Sacco, 2019, ISBN 978-8869513671.
Giuliano Musi, Italo Pozzi, Nilla Pizzi. Storia di un sogno., ed. Minerva, 2017.
Antonio Sciotti, Enciclopedia del Festival della Canzone Napoletana 1952-1981, ed. Luca Torre, 2011.
Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), Dizionario della canzone italiana, ed. Curcio, 1990; alla voce Pizzi Nilla, di Enzo Giannelli, pagg. 1359-1366.
Enzo Giannelli, con la collaborazione di Claudio Avenali, Tutti i pezzi della Pizzi, articolo in due parti pubblicato su Raro! nº 3, maggio-giugno 1988, pag. 22-27 e nº 4, novembre-dicembre 1988, pag. 54-55
Uranium trioxide Names IUPAC names Uranium trioxideUranium(VI) oxide Other names Uranyl oxideUranic oxide Identifiers CAS Number 1344-58-7 Y 3D model (JSmol) Interactive image ChemSpider 66635 ECHA InfoCard 100.014.274 EC Number 215-701-9 PubChem CID 74013 UNII Q47SFG7DIQ Y InChI InChI=1S/3O.UKey: JCMLRUNDSXARRW-UHFFFAOYSA-N SMILES O=[U](=O)=O Properties Chemical formula UO3 Molar mass 286.29 g/mol Appearance yellow-orange powder Density 5.5–8.7 g/cm3 Melt...
Bima MarzukiPekerjaanPembawa acara, pembaca berita Bima Marzuki (lahir 6 Mei 1983) adalah pembawa acara berita Indonesia. Ia menjadi anchor dalam program berita Seputar Indonesia. Sejak tahun 2006, dia bekerja di RCTI membawakan berita Seputar Indonesia Pagi. Pada tahun 2011, ia pindah ke Berita Satu News Channel milik First Media. Di Berita Satu, Bima Marzuki membawakan program Money Report dan Dunia Tekno. Pada tahun 2013, Bima pindah ke Kompas Tv dan membawakan berita bisnis dan ekonomi b...
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AwardNational Professorজাতীয় অধ্যাপকTypeNational CivilianCountryBangladeshPresented byGovernment of BangladeshEstablished1975First awarded1975Last awarded2021Total25 National Professor (Bengali: জাতীয় অধ্যাপক) is a prestigious teaching award given by the Government of Bangladesh for outstanding contribution on the field of education. It is awarded by the president of Bangladesh according to Bangladesh National Professor Resolution (appoint...