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Gli storici la ritengono di sicura origine romana come attestano i numerosi reperti archeologici rinvenuti nella zona pedemontana. Il nucleo abitativo presumibilmente risale all'epoca delle incursioni longobarde poiché insiste su una delle dorsali del Monte Somma scelto quale avamposto Ducale a difesa della Città di Napoli. Fu citato come locus Massa nel primo documento in assoluto datato 29 agosto 965.
Successivamente il villaggio entrò nell'orbita del dominio Normanno/Svevo e fu aggregato al Castrum Summae. Invece in epoca Angioina, come vuole la tradizione, fu fondata l'antica chiesa dedicata a Santa Maria Assunta in Cielo.
Il centro storico nato da un'edilizia rurale e spontanea si coagulò intorno a tre imponenti edifici aristocratici: Palazzo Piscicelli/Piromallo duchi di Capracotta (degna di nota lo stemma della casata affrescato sotto la volta del portale d'ingresso), Palazzo Marini e Palazzo Caputo (quest'ultimo abbattuto negli anni '60 del secolo passato).
Dopo l'eruzione vesuviana del 26 aprile 1872 il sindaco Domenico Riccardi, con regio decreto del 1877 ottenne l'autorizzazione di cambiare il nome della cittadina da Massa di Somma in Cercola, ovvero acquisì il toponimo della frazione posta a valle.
Nel 1944 parte del centro storico di Massa, dell'ormai frazione del comune di Cercola, fu interessato dall'eruzione del Vesuvio, e oggi si presenta, a macchia di leopardo, con un aspetto moderno.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa Santa Maria Assunta in Cielo, rifondata nel 1954 (notevole l'altare maggiore in marmi commessi e l'interessante statua di San Gennaro della preesistente chiesa)
Campanile della vecchia chiesa Santa Maria Assunta in Cielo, secolo XVII/XVIII (miracolosamente sfuggito all'eruzione vesuviana del 1944 è stato scelto quale simbolo civico e religioso della cittadina)
Congrega del SS. Rosario, fondata nel 1579
Sacrestia della vecchia chiesa Santa Maria Assunta in Cielo, secolo XVII
Cappella diruta di San Nicola di Bari dei Piscicelli, secolo XVI
Cappella dismessa del Convento Figlie di Sant'Anna, fine secolo XIX (già palazzo Gennaro De Filippo)
Cappella di Santa Maria di Lourdes, anni '50 del secolo scorso (ubicata nell'omonima clinica, presenta un interessante altare ligneo del XVIII secolo)
Cappella Santa Maria del suffragio delle Anime del Purgatorio, metà secolo XIX (ubicata nel Cimitero Monumentale Consortile dei Comuni di San Sebastiano al Vesuvio, Massa di Somma e Cercola)
Edifici d'interesse storico/architettonico
Palazzo Piscicelli-Piromallo duchi di Capracotta, secolo XV/XVI
Palazzo Marini, secolo XVII
Palazzo Scarpato, secolo XVIII
Palazzo De Filippo, secolo XVIII (già convento Figlie di Sant'Anna, proprietà della Fondazione Gennaro De Filippo)
Con la riforma murattiana, i casali di Massa, Pollena e Trocchia andarono a formare un solo comune, donde il detto, ancora diffuso tra la popolazione locale, «Massa, Pollena e Trocchia: tre paesi e una sola parrocchia».
Successivamente venne istituito il comune di Massa di Somma, comprendente Massa di Somma (capoluogo e le frazioni di Caravita e Cercola). All'epoca del Fascismo la sede comunale fu spostata a Cercola e il comune assunse la denominazione del nuovo capoluogo.
Nel 1988[6] Massa di Somma fu ricostituito comune autonomo, comprendente il solo centro abitato omonimo.
Economia
Sono presenti frutteti e coltivazioni di uva e frutta.[7] L'industria è attiva nell'edilizia, nell'alimentazione e nell'abbigliamento.[7]
La presenza del Parco Nazionale del Vesuvio attrae il turismo: dal centro abitato è possibile ascendere sulla montagna vulcanica.
Amministrazione
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