Cardito (Cardítë in napoletano[1]) è un comune italiano di 21 245 abitanti[2] della città metropolitana di Napoli in Campania.
Il comune, oltre al capoluogo, ha una frazione denominata Carditello.
Origini del nome
L'etimo di Cardito è il latino carduus, "cardo", associato al suffisso -ētum tipo dei fitonimi (cfr. carduētum, "carciofaia")[5]. Paretimologico è invece l'associazione col cardellino, rappresentato sullo stemma comunale. Il nome della frazione, Carditello, di dimensioni analoghe al capoluogo, è un diminutivo o un vezzeggiativo di Cardito.
Storia
Cardito era un tempo rinomato per le coltivazioni di fragole e asparagi. Ancor oggi vi è produzione di mozzarella di bufala e grosse attività di import-export di aromi, funghi e spezie nella frazione Carditello.
I primi insediamenti di cui si ha notizia nel territorio risalgono attorno al 350-300 a.C. ad opera di alcuni abitanti della vicina Atella, scampati alle prime invasioni dei Romani.
Nel sottosuolo dell'attuale frazione di Carditello sono state rinvenute alcune tombe, il che fa pensare che il suo territorio fosse adibito a necropoli.
Gran parte della storia di Cardito è stata raccontata in un libro di Gaetano Capasso, uomo religioso e scrittore carditese.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Architetture civili
Il municipio è situato in uno stabile della fine dell'Ottocento nella piazza principale del paese dove si trova anche la chiesa patronale dedicata a San Biagio, vescovo e martire. Nella stessa piazza vi è anche un palazzo nobiliare abitato fino alla metà del Novecento dai marchesi Mastrilli della Schiava. Tale palazzo è sede di eventi culturali e vi è la sala, intitolata alla memoria dell'ex sindaco Francesco Narciso, presso la quale si svolge il consiglio comunale. Adiacente alla chiesa si dirama un vicolo antico, che un tempo costituiva il primo nucleo abitativo, denominato San Giovanni a Nollito. A Cardito trova sede il Parco Taglia (oltre 80.000 metri quadrati), attrezzato per ospitare diversi eventi (sport, divertimento, musica, balli etc.). A via Roma si erge il Palazzo Loffredo, edificio che fu costruito nel 1840 per volere del principe Lodovico Venceslao Loffredo, il quale volle fosse adibito ad orfanotrofio. In un secondo momento ospitò una Scuola Musicale e d’Arte ed una vera e propria Scuola per le Arti ed i Mestieri che divennero polo di attrazione per tutta la Regione Campania e anche oltralpe.[6]
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[7]
Etnie e minoranze straniere
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2018 i cittadini stranieri residenti a Cardito erano 444, corrispondenti al 1,9% della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate erano:[8]
- Ucraina 81 0,3%
- Marocco 68 0,3%
- Pakistan 48 0,2%
- Cina 43 0,1%
- Romania 35 0,1%
- Albania 29 0,1%
- Burkina Faso 27 0,1%
- Costa d'Avorio 24 0,1%
Infrastrutture e trasporti
Il comune era servito dalle autolinee di CTP, ed è attraversato dalla ex Strada statale 87 Sannitica, nel tratto passato in gestione ai comuni e alla città metropolitana.
Amministrazione
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Note
- ^ a b Teresa Cappello e Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron, 1981, p. 103, SBN UMC0979712.
- ^ a b Bilancio demografico anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Dizionario di toponomastica, Torino, UTET, 1990, p. 166, ISBN 88-02-07228-0.
- ^ Comune di Cardito – Ufficio Stampa, COMUNICATO STAMPA N. 69 del 05/10/2009, su comune.cardito.na.it.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ ISTAT 31 dicembre 2018, su demo.istat.it. URL consultato il 4 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah ai http://amministratori.interno.it/
Altri progetti
Collegamenti esterni