Il suo nome è legato all'usanza secondo la quale a partire dal Cinquecento era in vigore nel territorio l'obbligo per gli abitanti del luogo di pagare le imposte fondiarie a tre case religiose, alle quali nel 1337 Roberto d’Angiò fece dono di queste terre.
Simboli
«Di rosso, alla quercia affiancata da altre due più piccole al naturale, sulla campagna di verde, sormontate da una torre d'oro. Motto: Sub Vesevo emineo ("Sotto il Vesuvio cresco con prosperità"). Ornamenti esteriori di Comune.»
Il gonfalone è un drappo di giallo.
Monumenti e luoghi d'interesse
Al 1587 risale la chiesa parrocchiale poi divenuta Santuario diocesano di Santa Maria delle Grazie e San Gennaro anche nota come la chiesa di San Gennaro, patrono della città, la più antica dell'area boschese, che conserva numerose opere d'arte. Nel Settecento e Ottocento fu luogo di villeggiatura per famiglie nobili napoletane, come si evince dalle numerose ville di delizie sparse nel territorio (villa Ducoster, Filippone, Langella, Lebano, Ruta).