Leo Nucci (Castiglione dei Pepoli, 16 aprile 1942) è un baritono italiano.
Studiò con Mario Bigazzi e Giuseppe Marchesi a Bologna e si perfezionò con Ottavio Bizzarri a Milano. Nel 1967 vinse il concorso del Teatro lirico sperimentale Adriano Belli di Spoleto debuttando come Figaro ne Il barbiere di Siviglia,[1] ma interruppe di lì a poco, per motivi personali, l'attività già iniziata, entrando nel coro del Teatro alla Scala e riprendendo lo studio come solista solo alcuni anni dopo.
La carriera riprese rapidamente quota, fino all'importante debutto alla Scala il 30 gennaio 1977, ancora con Figaro. Altri importanti debutti sono stati alla Royal Opera House di Londra nel 1978 con Luisa Miller, Metropolitan di New York con Un ballo in maschera, Liceu di Barcellona con Lucia di Lammermoor nel 1980, Opera di Parigi nel 1981, Salisburgo nel 1989. È apparso regolarmente all'Arena di Verona per quasi trent'anni, tornandovi con regolarità dal 1991 al 2020.[2]. Ha avuto inoltre un'intensa frequentazione con il Festival Verdi e con il Teatro Regio di Parma.
Nel 2011 ha interpretato Nabucco al Teatro dell'Opera di Roma in occasione dei 150 anni dall'Unità d'Italia e nuovamente nel 2013 alla Scala. Ad agosto 2018 è tornato in Arena nel ruolo di Figaro, concedendo il bis del brano Largo al factotum.[3]
Il 20 settembre 2019, al Teatro alla Scala, ha interpretato per l'ultima volta Rigoletto.[4]
Il 10 ottobre 2019, al Teatro Regio di Parma, ha annunciato il ritiro dalle scene, dopo aver onorato gli impegni già presi,[5][6] tuttavia, in seguito alla pandemia di COVID-19, ha deciso di continuare a cantare.[7]
Ha interpretato nuovamente il ruolo di Figaro nell'agosto 2020 all'Arena di Verona, all'età di 78 anni, dando prova di una longevità vocale che ha pochi precedenti.[8]
Si è distinto in particolare nel repertorio verdiano (Rigoletto, Amonasro in Aida, Giorgio Germont ne La traviata, il Conte di Luna ne Il trovatore, Macbeth, Iago in Otello, Nabucco, Carlo V in Ernani, Miller in Luisa Miller, Guido di Monforte ne I vespri siciliani, Rodrigo in Don Carlo, Renato in Un ballo in maschera) e pucciniano (Scarpia in Tosca, Gianni Schicchi). Ha affrontato inoltre opere di Mozart, Donizetti, Giordano e Cilea.
I ruoli più eseguiti, considerati suoi cavalli di battaglia, sono Rigoletto e Figaro, interpretati rispettivamente in 550 e 300 recite.[9]
Jago
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