Dopo gli esordi in Argentina con Estudiantes e Boca Juniors, nel 1996 è approdato in Europa vestendo le maglie di Sampdoria, Parma, Lazio, Manchester Utd, Chelsea e Inter. Nel 2006 è tornato a giocare in patria, chiudendo la carriera tra le file dell'Estudiantes.
Nel suo palmarès vanta la vittoria di 2 campionati italiani (2000 e 2006), 4 Coppe Italia (1999, 2000, 2005 e 2006), 2 Supercoppe italiane (2000 e 2005), 1 campionato inglese (2003), 2 campionati argentini (Apertura 2006 e Apertura 2010), 1 Coppa UEFA (1999), 1 Supercoppa UEFA (1999) e 1 Coppa Libertadores (2009). Con la Nazionale argentina ha disputato 3 Mondiali (1998, 2002 e 2010) e la Coppa America 2007.
A livello individuale è stato nominato 2 volte calciatore argentino dell'anno (2006 e 2009) e 2 volte calciatore sudamericano dell'anno (2008 e 2009). Nel marzo del 2004 è stato inserito da Pelé all'interno del FIFA 100, la speciale classifica che include i più forti calciatori – viventi al momento della stesura della lista – della storia di questo sport.
Biografia
È soprannominato La Brujita (in italiano "la streghetta") in virtù del nomignolo, La Bruja ("la strega"), con cui era noto suo padre, l'ex calciatore Juan Ramón Verón.[1] Anche suo figlio Deian è un calciatore professionista,[2] così come il fratello Iani Martín.[3]
Caratteristiche tecniche
Era un centrocampista che giocava principalmente da trequartista dietro alle punte, ma che veniva spesso impiegato come esterno o come mezzala.[4] La sua visione di gioco gli consentiva di essere un regista che faceva partire l'azione dal basso[4][5][6] e di rompere le linee avversarie,[4] anche tramite passaggi forzati.[4] Dotato di eccellente tecnica,[7] era di piede destro[7] e molto bravo a inventare giocate con l'esterno del piede,[7] nei lanci lunghi[5] e a recuperare palloni.[5] Era pericoloso anche quando batteva le punizioni e i calci d'angolo.[5][6]
Carriera
Giocatore
Club
Esordi
Nel 1993 Verón abbandonò la scuola per firmare con l'Estudiantes de La Plata, la stessa squadra in cui aveva militato suo padre Juan Ramón Verón.[8] Dopo due campionati in Serie A e uno in Serie B, fu acquistato dal Boca Juniors, con cui disputò 17 partite siglando 4 gol.
Sampdoria, Parma e Lazio
Nell'estate del 1996 l'allenatore svedese Sven-Göran Eriksson, allora alla guida della Sampdoria, volle portarlo in Italia;[9] il costo del cartellino ammontò a 6 miliardi di lire.[10]
La sua carriera italiana proseguì nel Parma, con il quale nella stagione 1998-1999 vinse la Coppa Italia e la Coppa UEFA. Nel 1999 fu acquistato dalla Lazio del presidente Cragnotti e del tecnico Eriksson per circa 60 miliardi di lire. In maglia biancoceleste Verón disputò le sue migliori stagioni italiane, riuscendo nel breve spazio di due annate (1999-2000 e 2000-2001) a conquistare una Supercoppa UEFA, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana e soprattutto uno scudetto, al termine di un'avvincente lotta con la Juventus nel campionato 1999-2000.[11] Nel tabellino realizzativo della prima stagione laziale figurarono 8 gol, tra cui quello che consentì alla Lazio di battere la Roma per 2-1 nel derby del 25 marzo 2000.[12]
Manchester Utd, Chelsea e Inter
Nel 2001 passò dalla Lazio al Manchester Utd per una cifra di 80 miliardi di lire.[6] Dopo due anni con i Red Devils complessivamente deludenti,[6] pur impreziositi dalla vittoria di una Premier League nella stagione 2002-2003, fu acquistato dal Chelsea per 26 milioni di euro, su richiesta di Claudio Ranieri;[13] anche con i Blues il suo rendimento non si dimostrò all'altezza delle aspettative,[6][14] nonostante una rete (l'unica della sua esperienza londinese) al debutto nel successo per 1-2 contro il Liverpool.[15]
Nell'estate del 2004 si trasferì all'Inter,[16] dove militò in prestito per due stagioni (2004-2005 e 2005-2006), tornando a giocare ad alti livelli. Con i nerazzurri disputò 74 partite, realizzando quattro reti (di cui 3 in campionato),[17] e conquistò la terza e la quarta Coppa Italia della sua carriera (2004-2005 e 2005-2006), dopo quelle conquistate con Parma (nel 1998-1999) e Lazio (nel 1999-2000). Il 20 agosto 2005, grazie alla sua rete decisiva nei supplementari, l'Inter si aggiudicò la Supercoppa italiana contro la Juventus.[18].
Conclusa l'esperienza con l'Estudiantes, giocando il 16 giugno 2012 la sua ultima partita in maglia biancorossa, venne ingaggiato dal Coronel di Brandsen, club dilettantistico militante nel campionato Amateur platense.[25] Il 19 luglio 2013 firmò un contratto annuale con l'Estudiantes, squadra della quale era già direttore sportivo, tornando per la terza volta nella squadra che lo aveva lanciato nel calcio professionistico.[26]
Nell'agosto del 2016, a distanza di circa due anni dal ritiro, Verón decisedi tornare a calcare i campi da gioco vestendo la maglia della squadra dilettantistica dell'Estrella de Berisso, della quale era anche allenatore. Pochi mesi dopo però scelse di sottoscrivere un nuovo contratto con la squadra di cui era presidente, ossia l'Estudiantes.[27]
Il 28 dicembre 2016, all'età di 41 anni tornò in campo con l'Estudiantes, firmando un contratto di 18 mesi. Il 12 aprile 2017 giocò in Copa Libertadores, nella partita casalinga contro gli ecuadoriani del Barcelona Guayaquil, vinta da quest'ultimi per 2-0.
L'11 dicembre 2012, dopo il primo ritiro dal calcio giocato, venne nominato come nuovo direttore sportivo dell'Estudiantes.[29] Il 5 ottobre 2014 fu eletto presidente del club biancorosso.[30]
Il 27 marzo 2021 Verón lascia l'incarico di presidente, a seguito dell'elezione nell'Assemblea Generale Ordinaria di Martín Gorostegui, ma rimane in società in qualità di vice-presidente.[31]
La sua presidenza è stata segnata da diverse pietre miliari nella storia del club, come l'inaugurazione del nuovo stadio dell'Estudiantes, l'incorporazione delle politiche di genere a livello istituzionale o l'obbligo di proseguire gli studi per i giocatori delle divisioni giovanili del club.
Il 6 aprile 2024 viene eletto presidente del club argentino per la terza volta, portando con sé il presidente uscente Martín Gorostegui nel ruolo di 1º vicepresidente, Pascual Caiella come 2º vicepresidente e Christian Spagnolo come 3º vicepresidente.[32]
^Veron, tributo alla strega, su sportmediaset.mediaset.it, 7 ottobre 2011. URL consultato il 10 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale l'8 ottobre 2011).