Carpignano è situata sulla riva sinistra del fiume Sesia; nel territorio comunale scorrono numerosi corsi d'acqua artificiali, tra i quali si possono menzionare la roggia Biraga e la roggia Busca. Ai confini, invece, scorre la roggia Mora.
Storia
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con regio decreto del 15 ottobre 1936.[5]
«D’argento, al mastio di rosso, merlato e torricellato di un pezzo, accostato dalle lettere romane C. e S. di nero, una per parte. Circondato da due rami di quercia e d’alloro annodati da un nastro dai colori nazionali. Ornamenti esteriori da Comune.»
Nonostante il degrado subito nel tempo, il castello-ricetto, con le sue mura e le sue case costruite con mattoni e con ciottoli di fiume disposti a spina di pesce, mantiene la suggestione del borgo medievale. Accanto alla porta d'ingresso, dov'era il ponte levatoio sul fossato che scorreva tutt'attorno al ricetto-castello, si conserva il rivellino edificato nel XV secolo; più avanti si trovano i resti di una casa torre. Alcune abitazioni hanno conservato finestre con decorazioni in cotto[6].
In una costruzione del castello-ricetto, poco distante dalla porta di ingresso, si trova un imponente torchio in legno costruito nel 1575, il più antico in Piemonte, a lungo utilizzato per la spremitura delle uve, delle noci e del ravizzone.
La chiesa di San Pietro, all'interno del ricetto, esisteva già nell'XI secolo. Fu ceduta dai conti di Biandrate ai monaci benedettini cluniacensi, divenendo così una dipendenza del Priorato di San Pietro di Castelletto.
Dell'antica costruzione, in stile romanico, si sono conservate le mura dell'abside e dalle absidiole laterali, sobriamente decorate con lesene ed archetti pensili in cotto.
L'interno della chiesa (da molto tempo sconsacrata ed oggi di proprietà comunale) si presenta a tre navate, con arcate e robusti pilastri di sostegno. Custodisce importanti affreschi romanici del XII secolo riportati alla luce in tempi recenti. Il catino dell'abside è interamente occupato dalla figura del Cristo Pantocratore, affiancato dalla Madonna e da San Giovanni Battista (la cosiddetta Deesis). Nel registro inferiore è raffigurata la consueta teoria degli Apostoli (che oggi appare mutilata dall'apertura di due finestrelle nel muro dell'abside).
Altri affreschi gotici recuperati all'interno della chiesa risalgono al XV secolo; si tratta di una Annunciazione dipinta al di sopra di un arco della navata centrale, e di figure di santi posti sui pilastri: l'anonimo autore della Santa Caterina da Siena mostra una apprezzabile maestria nella raffigurazione naturalistica del viso della santa e del copricapo che lo cinge.
La chiesa parrocchiale di Carpignano venne costruita nel XVIII secolo su disegno di Carlo Zaninetti e consacrata il 20 giugno 1784. Al suo interno conserva numerose opere di pregio, tra le quali spiccano una tela dipinta da Lorenzo Peracino e una pala eseguita da Francesco Bianchi.