Il terreno è costituito da depositi alluvionali ghiaiosi e ghiaioso-sabbiosi, in associazione a materiale limoso e argilloso[5]. Il territorio ha una morfologia mista.
La sezione settentrionale-occidentale fa parte di un terrazzo alluvionale fluvioglaciale ghiaioso, il Terrazzo Novara-Vespolate. È tendenzialmente pianeggiante, principalmente a seguito degli interventi umani che hanno spianato il terreno a fini agricoli, e degrada dolcemente verso sud. Le uniche interruzioni corrispondono agli alvei degli antichi scaricatori glaciali, oggi identificabili con i percorsi dei torrenti Arbogna e Rì. I lembi del terrazzo risultano contigui nel comune di Garbagna, mentre sono ancora collegati nel territorio comunale di Novara, che ne costituisce il limite settentrionale. Alcuni lembi isolati si rilevano in corrispondenza del centro abitato, ma il dislivello rispetto alla pianura circostante è stato pressoché annullato dagli interventi di urbanizzazione.
La restante parte del territorio è pianeggiante.[6]
Risorse idriche
Corsi d'acqua principali
Nella parte occidentale del comune scorrono il torrente Arbogna, il Cavo della Mensa Vescovile di Novara e il torrente Rì, oltre diversi corsi d'acqua minori.[7]
Il torrente Arbogna ha origine in Novara e raccoglie le acque piovane e di scarico delle aree urbane della parte meridionale del comunale di Novara, convogliando in aggiunta le acque agricole di colatura e il flusso dei fontanili. Ha un marcato carattere torrentizio, con portate estremamente variabili: le piene possono essere improvvise, in quanto legate alle precipitazioni.
Il torrente raggiunge il territorio comunale da nord-ovest, scorrendo tra i lembi del Terrazzo Novara-Vespolate. Il corso è tendenzialmente rettilineo. Nel tratto a monte della Strada della Brusatina l'andamento è nord-ovest/sud-est, mentre a valle vira in direzione nord-sud. È contenuto solo marginalmente da argini in terra, ad esclusione dell'ultimo tratto in corrispondenza del depuratore, dove l'arginatura è più consistente.[7]
Nella zona di "vallata" dell'Arbogna scorre anche il Cavo della Mensa Vescovile, derivato dal torrente Arbogna ancora nel territorio comunale di Novara, poco a monte del confine con Garbagna. Il torrente Arbogna, poco a valle di Cascina Mariina, sottopassa il Cavo della Mensa tramite un sifone, dopodiché i due corsi d'acqua scorrono paralleli e accostati fino a Cascina Brusatina. Il Cavo della Mensa Vescovile raggiunge infine Garbagna, sottopassa la SS 211 ed è tombinato in alcuni tratti in corrispondenza delle aree urbane. Dalle evidenze morfologiche, è probabile si tratti di un antico percorso dell'Arbogna stesso, successivamente abbandonato.[7]
L'altro corso d'acqua del territorio occidentale è il torrente Rì, che ha origine nella parte meridionale del comune di Novara. È utilizzato principalmente per l'irrigazione e come convettore delle acque piovane. Anche il Rì rappresenterebbe un'antica linea di drenaggio, che con l'alternarsi di attività erosiva ed alluvionale ha plasmato l'aspetto del territorio.[7]
Al limite orientale del comune scorre il Rio Senella, ramo del torrente Terdoppio lomellino che ha origine poco a monte nel territorio di Sozzago. Il Terdoppio originariamente si sviluppava dalle alture moreniche di Divignano - Bogogno sino allo sbocco nell'Agogna. Una traversa costruita presso Cerano verso l'anno 1000, per alimentare le attività agricole ed artigianali presenti nella cittadina, portò nel tempo alla deviazione del corso. La zona dell'alveo originario presenta ad oggi numerose risorgive, quasi a sottolinearne l'antico tracciato. Tali risorgive convogliano in due rami principali, il Rio Senella ed il Rio Refreddo, che poco a valle (nei pressi di Cassolnovo, frazione Villanova) ricostituiscono il torrente Terdoppio, che prende il nome di Terdoppio lomellino.[7]
Nella parte orientale del comune transita infine un'importante arteria dell'irrigazione: il canale Quintino Sella. Realizzato nel 1870, ha origine dal Canale Cavour a nord di Novara e convoglia le acque verso sud ed est, fornendole ai comuni di Garbagna, Terdobbiate e Tornaco. All'altezza di Cilavegna si biforca poi in due subdiramatori. Con una portata stimata di circa 12 mc/s, in zona rappresenta l'arteria principale per l'irrigazione, distribuendo l'acqua ai canali e collettori di ordine inferiore.[7]
Corsi d'acqua secondari
Il territorio è percorso da una fitta rete di cavetti e fossi, generalmente artificiali, che consentono la pratica di irrigazione agricola per sommersione. Soprattutto la parte orientale del comune ne è caratterizzata, distinguendosi marcatamente, da un punto di vista idrografico, dalla parte occidentale. Il sopra menzionato Canale Quintino Sella e i numerosi fontanili alimentano la gran parte di questa rete di canali e fossi artificiali.[7]
Tra i canali artificiali di una certa rilevanza occorre menzionare il Cavo dell'Ospedale, del quale è presente un vecchio alveo abbandonato da tempo. Scorre nel tratto a valle della ferrovia, parallelamente alla strada per Terdobbiate, poi parallelamente alla SS 211 sino al sovrappasso con il torrente Arbogna, a valle del quale l'alveo è stato eliminato.[7]
Un altro canale irriguo è il Cavo del Comune di Vespolate, nel settore orientale dell'abitato. Sottopassa la strada per Terdobbiate poco a ovest della stazione ferroviaria e scorre in direzione di Nibbiola, proseguendo successivamente a lato della SS 211 e piegando verso est lungo il confine meridionale del comune.[7]
Tra i canali sfruttati per l'irrigazione si ricordano ancora la Roggia Molinara ed il Cavo di Moncucco.[7]
Fontanili
La parte orientale del comune presenta numerosi fontanili (o risorgive), una peculiarità della pianura novarese. Nel territorio di Garbagna il fenomeno è originato da tagli artificiali del suolo, profondi a tal punto da raggiungere la falda freatica sottostante (prossima comunque al piano livello del suolo) e al suo successivo convogliamento in canali opportunamente predisposti. L'osservazione dei fontanili ha consentito di stimare la profondità della falda a 2-2,5 metri.[7]
Procedendo da ovest verso est i fontanili sono[7]:
fontanino del Borghetto: si origina poco a nord dell'abitato, è caratterizzata da una testata unica e dalla tipica forma "a goccia"; è tombinata per quasi tutto il corso, lungo via Colombo, da via IV Novembre alla strada per Terdobbiate, ad esclusione del primo tratto; la tombinatura si è resa necessaria per rendere la zona edificabile;
fontana dell'Ospedale;
fontana Roggiola: si origina poco a ovest del Canale Quintino Sella ed è a due testate;
fontana Gambalotta;
fontana San Martino.
Origini del nome
È nominata per la prima volta in diversi documenti risalenti tra l'anno 840 e l'anno 1150, come Carpania. Per i fenomeni linguistici della lenizione[8] e dell'anafonesi di primo tipo[9], dal 1150 iniziano ad essere utilizzate anche le denominazioni Garbania e Garbagna, mentre dal 1367 solamente quest'ultima rimane[10][11]. Il 31 maggio 1863 cambia ufficialmente denominazione da Garbagna a Garbagna Novarese[12], per distinguerla dalla corregionale Garbagna d'Alessandria. Curiosamente, in alcuni documenti ufficiali è ripetutamente chiamata Garbagno[13][14].
Riguardo all'origine del nome, si ritiene che Carpania significhi bosco di càrpani (o càrpini), piante della famiglia delle betulle che prediligono i terreni asciutti: nella moltitudine di boschi della zona alla fine del primo millennio, quel bosco doveva avere una posizione estremamente interessante, al punto di meritare una denominazione specifica[10].
Pur non riferendosi direttamente al paese di Garbagna, un'origine alternativa è proposta da alcuni studi linguistici, che hanno evidenziato come la radice indoeuropea*(s)kerb(h)- ("intrecciare") abbia generato molte parole delle lingue europee attuali. In particolare, passando per la base preromana *garb-, si è ottenuta la parola francoprovenzalegarbagna ("cesta")[15][16].
Altre interpretazioni lo vogliono derivante dal basso latinogarbus ("cespuglio"), col significato quindi di "luogo selvaggio e boschivo"[17].
«Drappo d'azzurro riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma sopradescritto con l'iscrizione centrata in argento: "Comune di Garbagna Novarese". L'asta verticale sarà ricoperta di velluto azzurro con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune sul gambo inciso il nome. Cravatta e tricolori dai colori nazionali frangiati d'argento.»
Monumento agli Alpini e ai caduti: voluto dal Gruppo Alpini di Garbagna ed inaugurato il 10 novembre 2001[25];
Oratorio di Santa Maria (Madonna di Campagna): piccolo edificio risalente alla fine dell'XI secolo, con interventi del XII secolo; all'interno sono conservati tredici affreschi risalenti al XV secolo, diversi dei quali opera della bottega dei Cagnola[26];
Palazzo Caroelli: residenza di campagna dei conti Caroelli, feudatari del paese, risalente al XVII o al XVIII secolo; ad oggi versa in avanzato stato di degrado[27];
Il comune di Garbagna Novarese ha visto negli ultimi anni la più consistente espansione demografica relativa di tutto il Piemonte, ritornando ai livelli di un secolo fa; la popolazione è infatti passata da 964 abitanti del 2001 ai 1326 del 2009. In particolare tra il 2007 ed il 2008 si evidenzia una crescita di 176 abitanti, corrispondente a +15,6%.[35] Questo ha comportato anche un notevole sviluppo edilizio con la costruzione di numerose abitazioni, sorte principalmente nella zona est dell'abitato.
Cultura
Al secondo piano del municipio è presente la biblioteca civica[36], e al piano rialzato, accedendo dall'entrata a nord, si trova la scuola primaria pubblica[37].
Sulla via principale del paese, di fronte al municipio, è disponibile la fermata dell'autolinea Novara-Cilavegna[47].
Amministrazione
I periodi delle amministrazioni precedenti il 1932 non sono riportati in modo sistematico dalle fonti consultate, segue la lista degli anni per cui il dato è disponibile.
Il Centro sportivo Mario Costadone è stato costruito agli inizi degli anni '80, intitolato alla memoria del sindaco Mario Costadone, che in prima persona avviò l'opera[104].
Il centro è dotato di:
campi da tennis illuminati, con relativi spogliatoi e servizi;
area verde con panchine e giochi per bambini (tra cui una teleferica, dal 2015[105]);
campo da calcio a 11 illuminato, con relativi spogliatoi;
campetto esterno di pubblico utilizzo.
Note
^Colli, Vespolate - Folklore della Bassa novarese, pp. 75-76.
^ Romano Antonio, Capitolo VI - Fenomeni fonetici e processi evolutivi più comuni (PDF), in Inventarî sonori delle lingue: elementi descrittivi di sistemi e processi di variazione segmentali e sovrasegmentali, Alessandria, Dell'Orso, 2008, p. 101, ISBN978-88-6274-062-3. URL consultato il 21 luglio 2021. Ospitato su Laboratorio di Fonetica Sperimentale 'Arturo Genre' dell'Università di Torino.
^Le chiese di Garbagna, su novartestoria.wordpress.com. URL consultato il 10 dicembre 2020.
^Cassani e Colli, La chiesa parrocchiale attraverso i secoli, pp. 93-94.
^Cassani e Colli, La chiesa parrocchiale attraverso i secoli, p. 96.
^Chi siamo, su Gruppo Alpini di Garbagna Novarese. URL consultato il 21 settembre 2021.
^ Franca Franzosi, L'oratorio di Santa Maria de Agris a Garbagna Novarese, in Gian Piero Colombo (a cura di), Segni e tracce di architettura romanica nel Novarese. Rilievi e immagini, collana I segni, Novara, Interlinea, 2001, p. 177, ISBN8882123197. URL consultato il 3 agosto 2021.
^Bollettino delle leggi del Regno d'Italia, Parte prima - Dal 1º Gennaio al 30 Giugno 1805, Milano, Regia Stamperia Veladini, 1805, p. 161. URL consultato il 18 agosto 2021. Ospitato su Google Libri.
^ Guglielmo Stefani (a cura di), Dizionario corografico degli stati sardi di terraferma, in Dizionario corografico-universale dell'Italia, Volume secondo - Parte prima, Milano, Stabilimento di Civelli Giuseppe e C., 1854, p. 337. URL consultato il 12 agosto 2021. Ospitato su Google Libri.
^ Amato Amati (a cura di), Dizionario corografico dell'Italia, col concorso dei sindaci, delle rappresentanze provinciali e di insigni geografi e storici, Volume 5 - ME-PE, Milano, Francesco Vallardi, tipografo-editore, 1868, p. 239. URL consultato il 27 agosto 2021. Ospitato su Google Libri.
^ Amato Amati (a cura di), Dizionario corografico dell'Italia, col concorso dei sindaci, delle rappresentanze provinciali e di insigni geografi e storici, Volume 1 - A-B, Milano, Francesco Vallardi, tipografo-editore, 1868, p. 1062. URL consultato il 27 agosto 2021. Ospitato su Google Libri.
^ Amato Amati (a cura di), Dizionario corografico dell'Italia, col concorso dei sindaci, delle rappresentanze provinciali e di insigni geografi e storici, Volume 1 - A-B, Milano, Francesco Vallardi, tipografo-editore, 1868, p. 1120. URL consultato il 27 agosto 2021. Ospitato su Google Libri.
^ Amato Amati (a cura di), Dizionario corografico dell'Italia, col concorso dei sindaci, delle rappresentanze provinciali e di insigni geografi e storici, Volume 4 - GA-MA, Milano, Francesco Vallardi, tipografo-editore, 1878, p. 923. URL consultato il 27 agosto 2021. Ospitato su Google Libri.
^ Amato Amati (a cura di), Dizionario corografico dell'Italia, col concorso dei sindaci, delle rappresentanze provinciali e di insigni geografi e storici, Volume 2 - C-CI, Milano, Francesco Vallardi, tipografo-editore, 1868, p. 175. URL consultato il 27 agosto 2021. Ospitato su Google Libri.
^Cassani e Colli, Uomini benemeriti - La famiglia Cassani, p. 134.
^abTrasporti, su Comune di Garbagna Novarese. URL consultato il 26 settembre 2021.
^ Alberto Ventura e Graziella Vallone, Piano Intercomunale di Protezione Civile, su Comune di Terdobbiate, Eco VeMa S.p.A., luglio 2014, p. 91. URL consultato il 13 dicembre 2021.
^Calendario generale pe' Regii Stati, Torino, Stamperia di Giuseppe Pomba, 1834, p. 592. URL consultato il 29 ottobre 2021. Ospitato su Google Libri.
^ Regia segreteria di stato per gli affari interni (a cura di), Sindaci e segretari de' comuni di terraferma, in Calendario generale pe' Regii Stati, Torino, Tipografia di Giuseppe Pomba e C., 1838, p. 457. Ospitato su Google Libri.
^ Regia segreteria di stato per gli affari interni (a cura di), Sindaci e segretari de' comuni di terraferma, in Calendario generale pe' Regii Stati, Torino, Tipografia di Giuseppe Baglione e C., 1840, p. 446. Ospitato su Google Libri.
^ Regia segreteria di stato per gli affari interni (a cura di), Sindaci e segretari de' comuni di terraferma - Divisione di Novara, in Calendario generale pe' regii stati, Torino, Stamperia sociale degli artisti tipografi, 1841, p. 451. URL consultato il 29 dicembre 2021. Ospitato su Google Libri.
^Sindaci e segretari - Provincia di Novara, in Calendario generale pe' Regii Stati, Torino, Stamperia sociale degli artisti tipografi, 1842, p. 464. URL consultato il 2 novembre 2021. Ospitato su Google Libri.
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^Calendario generale pe' Regii Stati, Torino, Stamperia sociale degli artisti tipografi, 1846, p. 509. URL consultato il 3 settembre 2021. Ospitato su Google Libri.
^Calendario generale pe' Regii Stati, Torino, Stamperia sociale degli artisti tipografi, 1847, p. 501. URL consultato il 3 settembre 2021. Ospitato su Google Libri.
^Notizie diverse, in Il Risorgimento, n. 346, Torino, Tipografia Già. Favale, 8 febbraio 1849, p. 1. URL consultato il 29 dicembre 2022.
^ Ministero dell'Interno (a cura di), Calendario generale del Regno, Torino, Tipografia sociale degli artisti A. Pons. e C., 1851, p. 669. URL consultato il 3 settembre 2021. Ospitato su Google Libri.
^ Ministero dell'Interno (a cura di), Sindaci e segretari - Provincia di Novara, in Calendario generale del Regno pel 1853, Torino, Stamperia sociale degli artisti A. Pons. e C., 1853, p. 571. URL consultato il 2 novembre 2021. Ospitato su Google Libri.
^ Ministero dell'Interno (a cura di), Calendario generale del Regno, Torino, Stamperia dell'unione tipografico-editrice, 1857, p. 656. URL consultato il 3 settembre 2021. Ospitato su Google Libri.
^ Ministero dell'Interno (a cura di), Sindaci e segretari - Provincia di Novara, in Calendario generale del Regno pel 1858, Torino, Stamperia dell'Unione Tipografico-editrice, 1858, p. 682. URL consultato il 2 novembre 2021. Ospitato su Google Libri.
^ Ministero dell'Interno (a cura di), Sindaci e segretari - Provincia di Novara, in Calendario generale del regno d'Italia, Torino, Stamperia dell'Unione Tipografico-editrice, 1862, p. 330. URL consultato il 2 novembre 2021. Ospitato su Google Libri.
^ Angelo dell'Acqua, Elenco alfabetico dei comuni del Regno d'Italia, in Annuario statistico del Regno d'Italia, Milano, 1865, p. 80. URL consultato il 27 settembre 2022. Ospitato su Google Libri.
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^Annuario d'Italia amministrativo-commerciale, Parte prima, Genova, Stabilimento Tipo-Litografico dell'Annuario d'Italia, 1889, p. 459. URL consultato il 3 settembre 2021. Ospitato su Google Libri.
^Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, vol. 190, Roma, Tipografia delle Mantellate, 1907, p. 4934. URL consultato il 3 settembre 2021. Ospitato su Google Libri.
^ Ministero dell'Interno (a cura di), Provincia di Novara, in Calendario generale del Regno d'Italia pel 1910, Roma, Tipografia delle Mantellate, 1910, p. 731. URL consultato l'8 febbraio 2022. Ospitato su Google Libri.
^ Ministero dell'Interno (a cura di), Calendario generale del Regno d'Italia, Roma, Tipografia delle Mantellate, 1919, p. 809. URL consultato il 3 settembre 2021. Ospitato su Google Libri.
^Annuario generale d'Italia, Volume primo: amministrazioni centrali del regno, comuni del regno dal n. 1 al n. 3439 (Piemonte - Liguria - Lombardia - Venezia Euganea), 48ª ed., Genova, Società Anonima Editrice, 1933, p. 446. URL consultato il 2 aprile 2022. Ospitato su Google Libri.
^Le fonti non riportano esplicitamente che Giacomo Manzini fosse schierato con la Democrazia Cristiana, tuttavia ne indicano l'incarico di vicesindaco durante l'amministrazione di Mario Costadone, del quale è nota l'appartenenza a quel partito.
Enrico Arrigoni, Gabrio Mambrini e Silvano Ramati, Oltre mezzo secolo di sport e di passione calcistica a Garbagna, illustrazioni di Rosella Marchetti, patrocinio del Comune di Garbagna Novarese, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1989.