Ca' Zoiosa (Casa Gioiosa) era, agli inizi del XV secolo, un edificio di proprietà della famiglia Gonzaga di Mantova.
Storia
Situata a Mantova tra il castello di San Giorgio e la Magna Domus, ma staccata e isolata da essi, era un edificio destinato ai piaceri e alle danze della corte gonzaghesca (la “Casa Giocosa”). Fu commissionata probabilmente da Francesco I Gonzaga, IV capitano del popolo, che agli inizi del Quattrocento effettuò rilevanti interventi architettonici e urbanistici nella zona della corte e del vescovado, in cui vennero abbattute alcune antiche chiese come Santa Maria in Capo di Bove e Santa Croce per fare posto al castello di San Giorgio, opera di Bartolino da Novara.
Nel 1423 per volere del marchese Gianfrancesco Gonzaga, vista la sua attenzione per le arti e la cultura, fu messa a disposizione di Vittorino da Feltre, il più noto pedagogo dell'Umanesimo, che il signore volle a Mantova e che qui fondò una scuola-convitto di impostazione umanistica destinata ai rampolli di casa Gonzaga e delle altre casate principesche italiane, ma frequentata anche da allievi selezionati in base al valore, sia mantovani sia stranieri, dalla quale uscirono uomini politici, prelati e umanisti.
Insegnò retorica, matematica, filosofia e chiamò a collaborare maestri di canto, di musica, di disegno, di greco e di latino. Accanto all'educazione della mente, considerò di grande importanza l'educazione fisica, che fece svolgere con giochi e gare di scherma, corsa, marce, equitazione, nuoto e gioco del pallone.[2]
Vittorino diresse la scuola mantovana, che contava fra i trenta e i quaranta allievi, sino alla morte, avvenuta a Mantova il 2 febbraio 1446. Nella direzione della scuola e nell'educazione dei figli del marchese Ludovico Gonzaga gli successe l'allievo Iacopo da San Cassiano (che ereditò anche la biblioteca di Vittorino); nel 1449 a Iacopo subentrò Ognibene da Lonigo (detto "il Leoniceno")
Dell'edificio non è rimasta traccia. Con tutta probabilità fu inglobato in epoche successive nelle costruzioni che portarono alla realizzazione di una delle corti più grandi d'Europa.[3]
^La "Casa Gioiosa" prevedeva un'educazione integrale in cui lo studio letterario aveva la sua centralità. L'insegnamento doveva essere amorevole e rispettoso delle esigenze e delle personalità dei discenti, mentre l'apprendimento non doveva essere inteso come rigido processo di acquisizione di regole. Il rapporto con i testi doveva essere diretto, senza mediazioni.
Cesare Cantù, Grande illustrazione del Lombardo-Veneto. Mantova e la sua provincia. Volume quinto, Milano, 1859.
Giuliana Algeri, Il Palazzo ducale di Mantova, Mantova, 2003.
Maroa Rosa Grillo, Il maestro. Umanità e saggezza, Roma, 2003.
Giuseppe Amadei;Ercolano Marani (a cura di), I Gonzaga a Mantova, Milano, 1975. ISBN non esistente.
Carlo de' Rosmini, Idea dell'ottimo precettore nella vita e disciplina di Vittorino da Feltre e de' suoi discepoli, Rovereto, 1801, ISBN non esistente.