A partire dalla stagione 1992-1993 Aamodt si collocò stabilmente ai vertici della Coppa del Mondo: ottenne nove podi in tre diverse specialità (supergigante, slalom gigante, slalom speciale) con sei vittorie, quattro delle quali conquistate consecutivamente tra il 21 e il 27 marzo, e si aggiudicò sia la Coppa del Mondo di supergigante, sia quella di slalom gigante, mentre in classifica generale fu secondo con 1 347 punti, staccato di appena 32 punti dal vincitore Marc Girardelli. Partecipò inoltre ai Mondiali di Morioka, dove vinse la medaglia d'oro nello slalom gigante e nello slalom speciale e quella d'argento nella combinata.
Nelle stagioni 1994-1995 e 1995-1996 attraversò un periodo di relativa flessione in Coppa del Mondo, ottenendo in entrambe le annate solo due podi (nessuna vittoria nel 1995, una nel 1996) e classificandosi rispettivamente al 5º e al 10º posto nelle classifiche generali. Ai Mondiali della Sierra Nevada del 1996 incrementò tuttavia il suo palmarès vincendo la medaglia di bronzo nel supergigante e si classificò 27º nella discesa libera, 11º nello slalom gigante, 8º nello slalom speciale e 6º nella combinata.
Nel 1996-1997 tornò a competere per la Coppa del Mondo generale: vinse una sola gara (il prestigioso slalom gigante della Chuenisbärgli di Adelboden), ma con sei podi complessivi e un rendimento costante riuscì a chiudere al secondo posto nella classifica generale con 1 096 punti, 34 in meno del vincitore Luc Alphand, e al primo in quella di combinata. Sempre in combinata vinse un'altra medaglia d'oro ai Mondiali di Sestriere 1997, dove si anche classificò 9º nella discesa libera, 8º nel supergigante, 6º nello slalom gigante e non concluse lo slalom speciale.
Nel 1998-1999 contese la coppa di cristallo generale al compagno di squadra Lasse Kjus, che a fine stagione s'impose con 23 punti in più; quell'anno Aamodt ottenne otto podi, con una vittoria (ancora nella combinata di Kitzbühel), e il primo posto nella classifica di combinata. Ai Mondiali di Vail/Beaver Creek 1999 vinse un'altra medaglia d'oro nella combinata e quella di bronzo nella discesa libera, mentre fu 9º nel supergigante, 7º nello slalom speciale e non completò lo slalom gigante.
Stagioni 2000-2001
Anche nella stagione 1999-2000 Aamodt battagliò per la conquista della Coppa del Mondo generale, questa volta con Hermann Maier che alla fine s'impose con oltre cinquecento punti di vantaggio; il campione norvegese tuttavia vinse la Coppa del Mondo di slalom speciale (l'unica Coppa di specialità non andata quell'anno a Maier), la classifica di combinata e tre gare (tra le quali lo slalom della Männlichen/Jungfrau di Wengen), con otto podi complessivi.
Nella stagione 2000-2001 rimase lontano dai vertici della Coppa del Mondo, cogliendo appena due terzi posti e chiudendo 7º nella graduatoria generale; nella rassegna iridata di Sankt Anton am Arlberg 2001 fu invece nuovamente campione del mondo nella combinata e vinse la medaglia d'argento nello slalom gigante, oltre a piazzarsi 18º nel supergigante e 7º nello slalom speciale.
La stagione 2002-2003 fu l'ultima che vide Aamodt ai vertici della Coppa del Mondo: vinse la sua ultima gara nel massimo circuito internazionale il 19 gennaio (ancora la combinata di Wengen), colse in totale quattro podi e chiuse la classifica generale al terzo posto. Ai Mondiali di Sankt Moritz 2003 vinse le sue ultime medaglie iridate - l'argento nella discesa libera e il bronzo nella combinata - e si piazzò 5º nel supergigante, 24º nello slalom gigante e 9º nello slalom speciale.
Stagioni 2004-2006
Inattivo per tutta la stagione 2003-2004, in quella 2004-2005 non ottenne risultati di rilievo né in Coppa del Mondo né ai Mondiali di Bormio, dove fu 23º nella discesa libera, 22º nel supergigante, 14º nello slalom speciale e non portò a termine lo slalom gigante.
Nella stagione agonistica d'addio, 2005-2006, Aamodt conquistò ancora tre podi in Coppa del Mondo (l'ultimo, un terzo posto, il 29 gennaio sulla Kandahar di Garmisch-Partenkirchen in supergigante) e soprattutto l'oro olimpico nel supergigante ai XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006, dove si classificò anche 4º nella discesa libera. La sua ultima gara in carriera fu il supergigante di Coppa del Mondo disputato a Åre il 16 marzo, chiuso all'8º posto; annunciò il ritiro a 35 anni nel gennaio del 2007, durante la sua premiazione come atleta norvegese dell'anno per il 2006,[senza fonte] titolo di cui era stato insignito grazie alla vittoria olimpica di Torino.
22 ori (supergigante, combinata nel 1990; supergigante, slalom gigante nel 1992; supergigante, slalom gigante nel 1993; slalom gigante nel 1994; discesa libera, supergigante, combinata nel 1997; discesa libera nel 1998; slalom gigante, slalom speciale nel 1999; discesa libera, combinata nel 2000; supergigante nel 2001; discesa libera, supergigante, combinata nel 2002; supergigante nel 2003; discesa libera, combinata nel 2005)[4]
^ Alessio Barbieri, Kjetil André Aamodt, in Road to Sochi 2014, 30 ottobre 2013. URL consultato il 26 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2014).
^La Coppa del Mondo di combinata in quelle stagioni non venne assegnata; Aamodt quindi vinse cinque volte la classifica di combinata senza ricevere alcun trofeo.