Sciatore completo, aveva anche un eccezionale senso del tempo: in ogni fase della gara sapeva valutare la propria posizione, capiva i momenti in cui poteva risparmiarsi e altri in cui doveva affrontare dei rischi. Fu innovativo anche dal punto di vista tecnico, contribuendo alla scomparsa della curva telemark.
Sempre abbronzato, con i capelli un po' lunghi, occhi azzurri, era diventato presto un personaggio sia sulle piste dello sci che fuori. Fu anche il primo campione dello sci francese a ricevere la Legion d'onore[senza fonte].
Carriera sciistica
Stagioni 1935-1936
Allais si dedicò alle competizioni di sci alpino dopo aver concluso il servizio militare, nel 1932[1]; ai Mondiali 1935 vinse due argenti, in discesa libera e in combinata.
Dopo Chamonix, ai Mondiali di Engelberg del 1938 arrotondò il suo bottino di medaglie vincendo l'oro nella combinata e l'argento sia in discesa libera sia in slalom speciale.
Carriera da allenatore
Nel 1938 pubblicò con P. Gignoux il Manuel officiel d'enseignement ("Manuale ufficiale di insegnamento"), un testo didattico sulle tecniche di discesa. Al nome di Allais è legata anche una "figura" dello slalom speciale consistente nel piazzare quattro porte successive in cui la prima e la terza, la seconda e la quarta, sono poste su due linee verticali affiancate[senza fonte].
Durante la Seconda guerra mondiale partecipò alla Resistenza francese, combattendo sulle Alpi[1]. Nel 1944, accompagna Sandro Pertini e i suoi compagni in Italia, attraversando il massiccio del Monte Bianco. Come racconterà Pertini: "Dico che ho fatto tante volte i 4.000 metri, e invece non era vero… c’era Émile Allais, un campione del mondo di sci, che dopo la guerra accenderà la fiaccola olimpica. Mi misero ai piedi delle racchette mai viste prima… e cado testa in giù… Allais mi prende in braccio… Di notte saltammo un crepaccio; lui con gli sci, io legato a lui… Regalo una borraccia d’argento a Emile Allais. Lui va via. Noi scendiamo verso Entrèves" (Fondazione Turati, Archivio Sandro Pertini, “Intervista del Presidente della Repubblica alla Radio Televisione Aosta”, Roma, 18 gennaio 1979).
A carriera finita si trasferì sulla Costa Azzurra ma senza dimenticare la montagna, la neve e lo sci. Superati abbondantemente i 75 anni, inviò a Cervinia la richiesta d'iscrizione ad Azzurrissimo, la gara di sci alpino più lunga del mondo[senza fonte]. Morì nel 2012, sette mesi dopo il suo centesimo compleanno[1][2].
4 argenti (discesa libera, combinata a Mürren 1935; discesa libera, slalom speciale a Engelberg 1938)
Note
^abcdefProfilo sports-reference.com, su sports-reference.com. URL consultato il 20 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2014).
^abc(EN) French ski legend dies, in planetski.eu, 19 ottobre 2012. URL consultato il 20 luglio 2014.
Bibliografia
Comitato Organizzatore, IV. Olympische Winterspiele 1936 Amtlicher Bericht, Reichssportverlag Berlin SW 68, 1936 ( versione digitalizzata (PDF) (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2007).)