Il nome generico (Inula) potrebbe derivare da un analogo vocabolo latino usato dai Romani per indicare proprio queste piante. Altri autori propongono un'altra etimologia: una derivazione da un vocabolo greco enàein (= purificare) facendo riferimento ovviamente alle presunte proprietà mediche della pianta[1].
L'epiteto specifico (helenium) potrebbe derivare da Elena: ci sono delle leggende che collegano questa pianta alla moglie di Menelao.
Il binomio scientifico attualmente accettato (Inula helenium) è stato proposto da Carl von Linné nella pubblicazione Species Plantarum del 1753.
Descrizione
Si tratta di una pianta erbacea perenne la cui altezza può variare da 10 a 18 dm (massimo 200 cm). La forma biologica della specie è emicriptofita scaposa (H scap); ossia è una pianta perennante con gemme poste al livello del suolo con fusto allungato e mediamente foglioso.
Radici
La radice è grossa e carnosa; è inoltre aromatico-amara.
Fusto
Il fusto è eretto ed ha una sezione grossa, la superficie è striata e villosa (setole patenti alla base, meno pubescente in alto). Può essere alto fino a 1,5 m. La parte ipogea consiste in un rizoma.
Foglie
Tutte le foglie sono irregolarmente dentate (o seghettate quelle superiori) con margini callosi, pubescente-scabre sulla pagina superiore, mentre sono tomentose sulla pagina inferiore. Lungo il fusto sono disposte in modo alterno.
Foglie basali: le foglie inferiori (o radicali) hanno una forma ovato-spatolata oppure oblunga, e sono lungamente picciolate. Dimensioni delle foglie inferiori: larghezza 10 – 20 cm; lunghezza 40 – 80 cm.
L'infiorescenza è formata da grandi capolini sia solitari ma anche in formazioni corimbose che normalmente sovrastano l'apparato fogliare. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae : un peduncolo sorregge un involucro emisferico (che in questo caso è nudo e fimbriato, ma cigliato) composto da più squame (in 3 - 4 serie) embricate, tomentose, che fanno da protezione al ricettacolo basale sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni ligulati (di colore giallo dorato) e quelli interni tubulosi (di colore giallo accentuato). Le squame esterne, carnose alla base, si presentano con una appendice fogliacea di forma ovalo-acuta, spatolata e ricurva verso l'esterno; quelle interne sono progressivamente più ristrette. Diametro dell'involucro: 30 – 40 mm. Dimensione delle squame esterne di tipo fogliaceo: larghezza 3 – 8 mm; lunghezza 12 – 20 mm.
Corolla: i fiori periferici (ligulati) sono nastriformi (provvisti di lunghe linguette – sono decisamente più lunghi dell'involucro), raggianti, terminanti con due dentelli e disposti su un unico rango; il loro numero varia da 50 a 100. Quelli del disco centrale (tubulosi) hanno delle corolle tubulari a 5 denti. Dimensione delle ligule: larghezza 1 – 2 mm; lunghezza 3 cm.
Androceo: gli stami sono 5 con dei filamenti liberi; le antere invece sono saldate fra di loro e formano un manicotto che circonda lo stilo. Le antere alla base sono prolungate in una appendice filiforme.
I frutti sono degli acheniglabri con quattro o cinque costolature; sono provvisti di pappo senza coroncina a setole dentate disposte su un unico rango (numero delle setole: 50 - 60). Dimensione degli acheni: 5 – 10 mm. Lunghezza delle setole: 6 – 10 mm.
Habitat: predilige i luoghi ruderali e boscaglie umide, ambienti cedui e fossi; ma anche i prati e pascoli igrofili. Il substrato preferito è sia calcareo che siliceo, con terreno a pH neutro e alti valori nutrizionali e mediamente umido.
Diffusione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare dai 500 ai 1200 ms.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e montano.
Fitosociologia
Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa scheda appartiene alla seguente comunità vegetale[6]:
Formazione : comunità delle macro- e megaforbie terrestri
Classe : Filipendulo-Convolvuletea
Ordine : Convolvuletalia Tuxen
Alleanza : Convolvulion sepium
Tassonomia
La famiglia di appartenenza della Inula helenium (Asteraceae) è la più numerosa nel mondo vegetale, organizzata in quasi 1000 generi per un totale di circa 20.000 specie. Nelle classificazioni più vecchie la famiglia delle Asteraceae viene chiamata anche Compositae.
Il genere di appartenenza (Inula) è mediamente numeroso comprendente circa un centinaio di specie, diffuse quasi unicamente nell'emisfero boreale (Europa, Asia e Africa del Nord), delle quali una dozzina circa sono proprie della flora italiana.
All'interno della famiglia delle Asteraceae le “Inule” fanno pare della sottofamiglia delle Tubiflore; sottofamiglia caratterizzata dall'avere capolini con fiori ligulati alla periferia e fiori tubulosi al centro, squame dell'involucro ben sviluppate e tutte più o meno di uguale lunghezza e frutti con pappo biancastro e morbido; mentre all'interno del genere la Inula helenium appartiene alla sezione Corvisartia caratterizzata dall'avere frutti acheni di forma prismatico-tetra-pentagonale e ricettacolofimbriato con capolini di 6 – 7 cm e foglie radicali molto grandi.
Sinonimi
La specie di questa scheda ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco che segue indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Farmacia
Sostanze presenti: piccole quantità di olio etereo insieme con 1 – 3% di sostanza cristallina (questa è l'essenza dell'Inula). Sono presenti inoltre alte percentuali (19 - 45%) di inulina[1]. Alcune sostanze di questa pianta (come i lattoni sesquiterpenici) possono causare dermatiti allergiche da contatto; elevate quantità di queste sostanze possono causare vomito e diarrea.
Proprietà curative: un tempo la radice di questa pianta veniva usata dai medici come stomachica (agevola la funzione digestiva), vermifuga (elimina i vermi intestinali), tonica (rafforza l'organismo in generale), diuretica (facilita il rilascio dell'urina) e risolutiva in generale. Queste piante hanno inoltre delle proprietà balsamiche calmanti della tosse (bronchite acuta e cronica). Come uso esterno viene indicata valida per risolvere problemi della pelle come eczema oppure herpes labiale (ma anche punture di insetti). Recentemente è stata dimostrata anche una certa attività antibatterica.
Parti usate: soprattutto la radice dalla quale si ricavava conserve, estratti e acqua distillata. Periodo di raccolta: autunno o inizio primavera da piante adulte.
Giardinaggio
L'utilità delle piante di questa scheda si estende anche al giardinaggio e alla ornamentazione tramite fiore reciso. Anche se il loro aspetto è un po' grossolano sono facili da coltivare ed hanno un forte sviluppo vegetativo.
Industria
“Enula campana” viene usata per tinture in blu.
Cucina
Nell'antichità veniva usata per preparare alcuni liquori e bevande a base di vino. In Francia e Svizzera è utilizzata nella fabbricazione dell'assenzio.
AA.VV., Flora Alpina. Volume secondo, Bologna, Zanichelli, 2004, p. 456.
F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, pag.114, ISBN88-7621-458-5.