In biologia la parola sessilità può avere due distinti significati, uno riguardante la botanica e l'altro la zoologia. In botanica è sessile un organo privo di stelo. In zoologia invece è sessile un organismo che vive ancorato al substrato e che non è capace di muoversi, e il termine è il contrario di vagile.
Un terzo significato è applicabile a livello cellulare, descrivendo come sessili tipologie cellulari associate a strutture (non facendone parte) come ad esempio alcune popolazioni cellulari dendritiche associate ai linfonodi, in contrapposizione ad altre dendritiche con alta capacità migratoria come le cellule dendritiche plasmacitoidi.
Botanica
Nelle piante, sono sessili i fiori e i frutti privi di peduncolo e le foglie prive di picciolo. Gli organi crescono direttamente attaccati allo stelo principale.
Inoltre, nell'anatomia del fiore, è sessile lo stimma privo di stilo e che quindi si attacca direttamente all'ovario.
In zoologia sono sessili gli animali, generalmente acquatici, incapaci di movimento e che vivono ancorati ad un qualche tipo di substrato solido come per esempio rocce, scafi di imbarcazioni, piante, alghe o altri animali.
Generalmente tutti questi organismi allo stadio larvale sono in grado di muoversi, per potere colonizzare nuovi ambienti.
Al contrario, molte meduse nei primi stadi della loro vita crescono come polipi sessili. Dai polipi, con un processo detto strobilazione, nasceranno le meduse.
Molti organismi sessili, come per esempio le spugne, sono in grado di formare colonie.
In alcuni casi, anche in zoologia la parola può assumere lo stesso significato della botanica, come per esempio nel caso dell'addome degli imenotteri, che può essere o no attaccato al torace per mezzo di un peduncolo. Nel secondo caso l'addome è sessile.