Il nome di Guazzora deriva da sguazzo, guazzatoria o dai guadi che, obbligatoriamente, si dovevano attraversare per trasferirsi a piedi, o con barche, dal Tortonese alla Lomellina, al Vogherese, al Pavese separati dai fiumi Tanaro e Scrivia qui confluenti nel Po.
L'abitato vero e proprio venne eretto nel XIII secolo e dipese amministrativamente dal comune e dal principato di Pavia, nonostante la sua vicinanza a Tortona. Fino al 1100 vi regnò la signoria nobiliare vogherese dei Corti, a cui Matteo Visconti assegnò, nel 1314, il castello di Montemerso, il controllo dei passaggi sul Po e la custodia dei porti. Alla fine del XV secolo Michele dei Nobili di Guazzatoria stabilì un nuovo transito verso l'isola di Garda. Nel 1507 i nobili Corti risultavano ancora abitare nella zona, mentre un secolo più tardi, nel 1644, risultavano trasferiti a Pavia. Nel 1700 venne infeudata ai nobili Biglia.[5]
Storicamente e culturalmente legata al Pavese fin dai suoi inizi, nel 1748 Guazzora passò al Piemonte e fu integrata nella provincia di Voghera da cui fu separata amministrativamente con il regio editto del 10 novembre 1818 per essere unita al Circondario di Tortona nel mandamento di Sale.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone del comune di Guazzora sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 25 giugno 1990.[6]
«Partito: nel primo, di azzurro, alla torre di rosso, mattonata di nero, merlata alla guelfa di cinque, chiusa e finestrata di uno rotonda, di nero, fondata sulla pianura di verde, sormontata dalla lettera capitale G d'oro; nel secondo, di rosso, alla cornucopia d’oro, posta in palo, con la punta all'ingiù, coronata con spighe di grano d'oro, colma di frutta al naturale. Ornamenti esteriori di Comune.»
Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di azzurro.