Il comune è situato sulla destra del torrente Curone.
Storia
Feudo dei Malaspina, dei Fieschi e dei Doria (1565), passò sotto il protettorato dei Savoia nel 1735, pur mantenendo la propria autoomia con i principi Doria Pamphili Landi, e divenne comune nel 1818. Durante il periodo fascista fu inglobato nel comune di San Sebastiano Curone.
Simboli
«Partito: nel primo, di rosso, all'albero sradicato, al naturale, sormontato dalle tre spighe di grano, impugnate d'oro; nel secondo, d'azzurro, alla torre medioevale di Grumiasco, al naturale, fondata sulla pianura d'oro e sormontata dallo scudetto di rosso, alla banda d'oro, accompagnata da due gigli dello stesso; alla stella di sei raggi, d'oro, posta in capo sulla partizione. Ornamenti esteriori da Comune.»
(D.P.R. 29 agosto 1986)
Nello scudetto al di sopra della torre è riprodotto il blasone della famiglia Colombassi. Sono poi rappresentati: un albero e le spighe, che simboleggiano le attività della valle; la torre medioevale presente nel centro del paese; una stella che rappresenta la fede religiosa.[5]
Amministrazione
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
La chiesa parrocchiale fu riedificata nel 1697 su una preesistente pieve romanica. L'interno è a navata unica con cappelle laterali, in stile barocco.
Su un lato dell'abside attuale, si conserva tuttora l'abside romanica, in pietra lavorata, un tempo usata come ripostiglio e oggi, restaurata, adibita alla custodia del Santissimo Sacramento.
Esempio di dialetto gremiaschese
IL PADRE NOSTRO.
Pôre nòstru,
che t'jé int'u sjé,
c'u tò nòme u sèja sèmpre sauntu;
c'u véna u tò régnu;
c'u vaga tüttu cmè che t'vö téi,
int'u sjé e int'a tèra aséi.
Maundne e pau incö e tüti i dì,
e làsa andô i nòstri débti cmè nujôtri a i lasm'andô a quèj ch'i g'aun da dône a nui.
Mèttne méja in tentasiou
ma vôrdne da e mô.
E c'u séja pareggiu.