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Ha iniziato la sua carriera teatrale con la compagnia perugina Carthago Teatro sotto i consigli del regista Mehdi Kraiem.
Ha lavorato al Centro per la Sperimentazione e la Ricerca teatrale di Pontedera, con Dario Marconcini, in Paolo di Tarso; con Cesare Ronconi del Teatro Valdoca di Cesena in Fuoco Centrale ed Ero bellissimo, avevo le ali; con Robert Wilson in G.A. Story; ha partecipato allo studio preparatorio condotto da Pippo Delbono per lo spettacolo La Rabbia.
Nel 1996, con l'attore Silvano Voltolina e lo scenografo Giacomo Strada, fonda Bobby Kent & Margot, collettivo teatrale che sviluppa ricerche sul rapporto tra corpo e spazio ispirate alle riflessioni di Pavel Florenskij[1].
Nello stesso anno inizia la collaborazione con Giorgio Barberio Corsetti, nella sua compagnia teatrale, dove è primo attore in numerose produzioni tra cui Woyzeck nel 2001, nel quale interpreta il soldato Franz Woyzeck, l'«eroe proletario che dà il titolo al capolavoro di Georg Büchner»[2]; nel 2004 è in Paradiso[3] – riscrittura di Paradiso
perduto di John Milton – interpretando Satana e in Metafisico cabaret, «nel ruolo di un acrobatico capocomico glitter sui tacchi alti»[4].
In teatro è stato diretto anche da Anton Milenin, Paola Rota e Massimo Giovara, Elio De Capitani, Aleksandr Popowski e Laurent Pelli. Nel 2005 debutta al teatro India di Roma, per la regia di Giorgio Barberio Corsetti, con La vita bestia[5], adattamento teatrale da lui stesso curato del suo primo romanzo Tuttalpiù muoio. La rielaborazione è stata preceduta da un laboratorio-seminario tenuto al teatro Ateneo dell'Università degli Studi "La Sapienza" di Roma[6].
Nel 2009 è autore, con Stefania De Santis, de Il popolo non ha il pane? Diamogli le brioche[7], prosa teatrale che lo vede regista e principale interprete nel ruolo di Amleto[8].
Lo spettacolo, riproposto per oltre due anni nei teatri di tutta Italia, con continue variazioni sceniche e testuali, fa registrare ovunque il "tutto esaurito" e lo consacra tra gli attori e autori di teatro italiani più stimati da critica e pubblico.
Nel marzo 2011 è in scena, al teatro Franco Parenti di Milano, con lo spettacolo da lui scritto, diretto e interpretato: Favola. C'era una volta una bambina, e dico c'era perché ora non c'è più[9].
Le numerose repliche milanesi sono solo l'anteprima di una tournée che, dopo il debutto a Roma (tra novembre e dicembre 2011) e il ritorno nel teatro milanese della regista Andrée Ruth Shammah (tra dicembre 2011 e gennaio 2012), porterà lo spettacolo in molte città d'Italia nel corso del 2012, replicando il successo ottenuto con Il popolo non ha il pane? Diamogli le brioche.
Un mese prima, circa, del debutto, ha condotto una Master class con gli allievi del teatro scuola Paolo Grassi di Milano[10]. Nel luglio 2011 presenta – nell'ambito del Festival dei due Mondi di Spoleto – la prima teatrale di Giuliett'e Romeo. M'engolfi 'l core, amore[11], riduzione in volgare perugino dell'opera di William Shakespeare e da lui scritta, diretta e interpretata.
Nel 2012 è protagonista della stagione estiva SummerTimi del teatro Franco Parenti di Milano, dove ripropone gli spettacoli Amleto² (nuova edizione de Il popolo non ha il pane? Diamogli le brioche, ora prodotto dal Franco Parenti stesso e dal Teatro stabile dell'Umbria), Favola. C'era una volta una bambina, e dico c'era perché ora non c'è più e Giuliett'e Romeo. M'engolfi 'l core, amore.
Al Torino Film Festival del 2012, fuori concorso, è stata presentata la trasposizione cinematografica di Amleto² con regia televisiva di Felice Cappa[12].
Il 27 febbraio 2013 debutta al teatro Franco Parenti di Milano con la personale versione del Don Giovanni, con il sottotitolo vivere è un abuso, mai un diritto.
A marzo 2014, sempre al teatro Franco Parenti di Milano, debutta il nuovo spettacolo teatrale Skianto, sempre nella veste di scrittore e protagonista, prodotto dal teatro Parenti e dal teatro Stabile dell'Umbria.
I suoi esordi cinematografici lo vedono protagonista di alcune pellicole surreali (Ottarde di Giacomo Oliva, Lorenzo Feligioni, Pietro Zanchi e Sara Lanzi: cortometraggio del 1995, vincitore nell'anno successivo della rassegna concorso della Fondazione Umbria Spettacolo, che mette in scena, in uno spazio claustrofobico, una sorta di danza amorosa di un uomo-uccello per la conquista di sé, del proprio corpo e della libertà), oniriche (Il tocco degli angeli, corto di Katia Assuntini del 1998, dove la consegna di un pacco affidata a un giovane postino segna l'inizio di un viaggio tra realtà e sogno, tra presente e passato), evocative (Virtus F.C., corto del 1998 di Roberto Costantini e Luca Labarile, che ambienta all'interno di uno spogliatoio, durante l'intervallo di una partita di calcio amatoriale, un piccolo grande dramma, sportivo e umano).[13]
A fine anni novanta comincia il sodalizio artistico con Tonino De Bernardi[14], regista di cinema indipendente e di sperimentazione. Con il cineasta underground, dal 1999 al 2004, gira molti film, ma è soprattutto con il personaggio di Antonello Rosatigre (in Rosatigre[15] del 2000 e in Fare la vita[16] del 2001), un travestito giocoliere, ballerino, musicista e cantante, maschera malinconica e ribelle in lotta contro l'emarginazione, che Filippo Timi interpreta al meglio la poetica del regista torinese, cantore di passioni e solitudini estreme, un «vitale e atipico teppista dei sentimenti»[17].
Nel 2006 è nel cast del film Saturno contro[18] di Ferzan Özpetek, nel ruolo del poliziotto Roberto, marito di Neval, interpretata dalla caratterista turca Serra Yılmaz; poi è protagonista dell'intenso cortometraggio di Matteo Rovere, Homo homini lupus[19] – vincitore del Nastro d'argento2007 per il cortometraggio –, che racconta le ultime ore di vita di un partigiano. Nel 2007 è il seminarista tormentato e ribelle Zanna nel film di Saverio CostanzoIn memoria di me[20]; in Signorina Effe di Wilma Labate interpreta Sergio, giovane operaio militante che partecipa allo storico sciopero del 1980 contro i licenziamenti della FIAT[21].
Nel 2008 ne I demoni di San Pietroburgo[22] di Giuliano Montaldo veste i panni del visionario Gusiev, che rivelerà al protagonista, il celebre scrittore Fëdor Michajlovič Dostoevskij, il nome del responsabile dell'attentato a un membro della famiglia dello Zar. Sempre nel 2008 è protagonista, con il giovane Alvaro Caleca e con Elio Germano, del film Come Dio comanda[23] di Gabriele Salvatores (tratto dall'omonimo libro di Niccolò Ammaniti), dove interpreta l'operaio disoccupato e violento Rino Zena, che cerca di crescere il figlio quattordicenne Cristiano insegnandogli «l'odio con tanto amore»[24]. Dall'esperienza del set cinematografico diretto dal regista napoletano nasce il suo terzo libro, Peggio che diventare famoso[25].
Nel 2009 interpreta il doppio ruolo di Benito Mussolini e di suo figlio Benito Albino ("Benitino"), avuto da Ida Dalser prima del matrimonio con Rachele, in Vincere[26] di Marco Bellocchio, unico film italiano in concorso al Festival di Cannes del 2009[27]. Il film e l'interpretazione di Filippo Timi e Giovanna Mezzogiorno (nel ruolo dell'infelice, prima "moglie" del Duce, sedotta, poi ripudiata e infine fatta internare in manicomio) ottengono apprezzamenti anche all'estero[28].
A gennaio 2011 è di nuovo al cinema con Vallanzasca - Gli angeli del male[32], di Michele Placido, dove interpreta il controverso Enzo, amico d'infanzia del bandito milanese. L'uscita del film, presentato fuori concorso alla 67ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia2010, è stata preceduta da molte polemiche e da un acceso dibattito sulla legittimità artistica e morale di un'opera incentrata su un eroe negativo come il bel René[33].
Il 2011 si chiude con Filippo Timi interprete di numerosi film: Quando la notte, a fianco di Claudia Pandolfi e diretto da Cristina Comencini, in concorso alla 68ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia 2011; Missione di pace[34], opera prima di Francesco Lagi, presentato, fuori concorso, alla Mostra di Venezia 2011, all'interno della rassegna Settimana internazionale della Critica; Ruggine[35], tratto dal romanzo di Stefano Massaron, per la regia di Daniele Gaglianone (presentato alla Mostra di Venezia 2011, nella sezione Giornate degli Autori); Piazza Garibaldi[36], documentario di Davide Ferrario (presentato alla Mostra di Venezia 2011, nella sezione Controcampo italiano)[37], dedicato al 150º anniversario dell'Unità d'Italia.
Nel 2006 esce il suo primo libro, Tuttalpiù muoio – scritto con Edoardo Albinati –, un romanzo di formazione parzialmente autobiografico (protagonista è il giovane Filo di Ponte San Giovanni, paese alle porte di Perugia) dal cui soggetto ha tratto e interpretato l'adattamento teatrale La vita bestia. L'inquieto, istrionico, tormentato protagonista del libro, le sue coraggiose sfide agli ostacoli della vita –
che affronta con inesauribile e straripante capacità di amare, bruciando la paura della morte – contribuiscono a fare di questo esordio letterario un piccolo fenomeno di culto[39].
Nel 2007 pubblica il secondo libro, E lasciamole cadere queste stelle, una raccolta di profili al femminile, pensati e scritti dal punto di vista della «terra più distante»: sono gli stati d'animo delle donne che compongono l'intenso «femminario» di Timi. Attraverso i volti, i ritratti, le storie di caduta e rinascita delle «stelle» incontrate, conosciute o solo immaginate, l'autore ripensa il rapporto con la sofferenza e con l'amore, sentimento puro e assoluto che «non ci fa né maschi né femmine ma bambini», e «dipinge un inno poetico alla natura femmina»[40].
Al centro dei suoi racconti si erge dunque, in tutta la sua indecifrabile bellezza, il mistero della «donna-angelo, che si frantuma in una miriade di volti, di voci e di corpi che risultano… inconoscibili nella loro pienezza»[41], ma che riescono sempre a «luccicare di cielo», anche quando sembrano restare a terra per sempre, quando «perdono la vita che avevano comunque nel cuore». Del 2008 è il terzo libro, Peggio che diventare famoso, che segue la lavorazione del film Come Dio comanda[42].
L'esperienza del set cinematografico diretto dal regista Gabriele Salvatores, la sfida rappresentata dall'asprezza degli ambienti di posa (l'inverno in Friuli) e dall'immedesimazione in un personaggio complesso e profondo come quello di Rino Zena, sono il pretesto narrativo su cui si innestano riflessioni intorno all'idea di cinema, ma anche ricognizioni, dense di paradossale umorismo, e ritorni (ancora Filo e Perugia) nel mondo dell'adolescenza, sfondo ideale per descrivere, con marcata autoironia, l'impatto difficile e surreale con la celebrità e con il divismo[43].
È in fase di lavorazione il nuovo romanzo[ancora?]. Nel corso del 2010 ne sono stati presentati due estratti in occasione di importanti festival letterari: Com'è amara a volte la dolcezza[44], recitato al Festival Internazionale Letterature di Roma, e Neve[45], proposto al pubblico di Officina Italia, appuntamento culturale milanese[13].
Nel 2011 il suo contributo Fra le bestie, l'uomo è la più feroce viene pubblicato nella raccolta Io manifesto per la libertà: 25 poster e 25 storie raccontano 50 anni di Amnesty International.
Nel 2012 scrive - assieme a Pupi Avati, Sergio Castellitto e Claudia Gerini - la presentazione del libro Pronto soccorso cinematografico per cuori infranti. 70 film per scoprire quanto il cinema faccia bene, anche all'amore di Manlio Castagna .
Nel 2013 l'editore Roses in the Air pubblica gli ebook in formato EPUB Il Don Giovanni, Favola e Amleto², testi degli omonimi spettacoli teatrali scritti, diretti e interpretati da Filippo Timi.
Da maggio 2007 fino a dicembre 2010 Filippo Timi firma la rubrica mensile La fiera del cinghiale per l'edizione italiana della rivista Rolling Stone; da gennaio 2011 la collaborazione prosegue con la rubrica Cielo! Mi manca, che dal marzo 2012 diventa Cattive Filo/sofie.
Regia
Nel 1999, con la compagnia teatrale Bobby Kent & Margot, assieme a Federica Santoro, cura la regia di Medea e di F. di O., spettacolo ispirato alla figura di san Francesco, entrambi prodotti dalla compagnia teatrale di Giorgio Barberio Corsetti[46]. Nel 2000 gira il cortometraggio Atomique. Les trois portes, che presenta al Bellaria Film Festival[47].
Nel 2003 dirige e interpreta con Federica Santoro The age of consent[48], versione italiana del doppio monologo del commediografo americano Peter Morris. Nel 2004 è regista della videopoesia in volgare perugino, da lui scritta e interpretata, O mae si tu me vedesse 'l core[49].
Nel 2007 è regista dello sceneggiato radiofonico per RAI Radio 2, Mister Love non crede all'oroscopo[50]. Nel 2009 è alla regia dello spettacolo teatrale Il popolo non ha il pane? Diamogli le brioche, da lui scritto – assieme a Stefania De Santis –, diretto e interpretato.
Nel 2011 scrive, dirige e interpreta Favola. C'era una volta una bambina, e dico c'era perché ora non c'è più e Giuliett'e Romeo. M'engolfi 'l core, amore.
Nel 2013 scrive, dirige e interpreta Il Don Giovanni: vivere è un abuso, mai un diritto.
Nel 2007 è stato ospite del programma di RAI Radio 3 Fahrenheit[51] per presentare il libro E lasciamole cadere queste stelle, e nel 2009 per presentare Peggio che diventare famoso[52]. Nello stesso anno è stato autore e regista dello sceneggiato radiofonico, andato in onda su Rai Radio 2, Mister Love non crede all'oroscopo[53].
Nel 2009 ha condotto, assieme al giornalista e critico Dario Zonta, alcune puntate della trasmissione radio di Rai Radio 3 Hollywood Party[54]. Nel 2010 ha curato per Il Teatro di Radio 3 la "mise en espace" dello spettacolo Il popolo non ha il pane? Diamogli le brioche[55], preceduta dal commento del critico cinematografico e teatrale italiano Goffredo Fofi. Sempre per lo stesso programma, nel 2011 ha presentato la riduzione radiofonica dei primi due atti dello spettacolo Favola. C'era una volta una bambina, e dico c'era perché ora non c'è più[56].
Ancora nel 2010 partecipa all'episodio La qualità non basta della terza stagione di Boris ed è ospite fisso della trasmissione di LA7Crozza Alive, in cui interpreta vari personaggi, tra i quali il travestito Mimouche e la parodia del Trota (Renzo Bossi, figlio di Umberto) nella parodia della saga della Padania Excalidür.
A marzo del 2014 interpreta il monologo della campagna pubblicitaria italiana della Toyota dedicata alla sua produzione automobilistica ibrida[58]. A settembre, invece, è protagonista della serie TV Il candidato - Zucca presidente, in onda su Rai 3 dopo Ballarò.
Il suo primo one man show televisivo risale al 2016, quando su Nove esordisce Tadà, un mini-programma dalla durata di soli cinque minuti finalizzato ad omaggiare gli anni '60 tramite sketch e canzoni celebri di quel periodo. Hanno partecipato alla trasmissione in qualità di house band i Calibro 35 e ospiti d'onore come Elio, Marco Mengoni, Nina Zilli e Malika Ayane.
Nel 2010 è testimonial dell'evento Demetrio Stratos, la voce e il sogno[61] presso l'Aula Magna dell'Università per stranieri di Perugia, assieme al pianista e compositore Patrizio Fariselli del gruppo musicale italiano Area, al giornalista Luca Frazzi della rivista italiana Rumore e all'ideatore dell'evento Giuseppe Sterparelli dell'Alive Music Festival. Nel 2012 è stato giudice speciale della finale di MTV Spit, il programma sulla musica rap condotto da Marracash.
Sempre nel 2012 partecipa anche al secondo volume del cd Parole Note, nuovo dialogo tra musica e poesia, ideato ancora Maurizio Rossato (regista radiofonico di Radio Deejay), con la lettura del componimento di Cesare PaveseVerrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Letture e autori di riferimento
Tra i riconoscimenti ricevuti da Filippo Timi fuori del mondo teatrale e cinematografico spicca quello assegnato nel 2010 dalla rivista Lo Straniero, diretta da Goffredo Fofi[47], proprio perché nell'indicarlo come «nome di punta del sistema culturale e spettacolare italiano» testimonia la profondità della proposta artistica dell'attore e autore perugino, oltre che la sua personale predilezione per la ricerca e l'approfondimento di carattere filosofico. Il premio annovera nell'Albo d'oro, tra gli altri, il regista Giorgio Diritti e il pensatore Giorgio Agamben.
E proprio del filosofo italiano, autore di Che cos'è il contemporaneo?[62], Filippo Timi è un lettore attento, essendo convinto assertore, secondo la lezione di Carmelo Bene, del connubio tra teatro e filosofia[63].
Per la drammaturgia un punto di riferimento importante è il teatro integrale di Antonin Artaud, soprattutto nella rilettura fatta da Carmelo Bene che resta l'unico, riconosciuto, maestro: un «rivoluzionario dell'arte»[67].
Premi e riconoscimenti
Nel 2000 ha ricevuto il 2º premio al Bellaria Film Festival[68] con il cortometraggio Atomique. Les trois portes da lui diretto e interpretato assieme a Tonino De Bernardi. Nel 2004 ha vinto il Premio Ubu come miglior attore under 30[69] per le interpretazioni di alcuni tra i suoi primi importanti lavori teatrali, fra cui Metafisco cabaret. Nel 2005 ha ricevuto il Premio della Critica teatrale[70], promosso dall'ANCT (Associazione Nazionale Critici di Teatro), che «segnala gli artisti […] capaci di indicare una linea di originale rinnovamento nella vita teatrale del nostro Paese».
Nel 2007 ha ricevuto la menzione speciale come miglior attore protagonista all'Overlook International Short Film Festival – festival internazionale di cortometraggi, documentari e animazione – e al Genova Film Festival[71] per il cortometraggio Homo homini lupus di Matteo Rovere. Sempre nel 2007 ha ricevuto il premio FICE (Federazione italiana cinema d'Essai)[72] come «miglior interprete d'essai dell'anno».
Ancora nel 2009 ha ricevuto il premio The Most Beautiful Hollywood face[77], nell'ambito dei Martini Première Award, riconoscimento destinato «all'attore italiano in grado di competere con le star di Hollywood», e il premio Kineo Diamanti al Cinema italiano[78] come miglior attore protagonista per il film Vincere. Nel 2010, sempre per Vincere ottiene la candidatura al David di Donatello nella categoria di miglior attore protagonista[79], e riceve il premio Golden Graal[80] come miglior attore drammatico di cinema per i film La doppia ora di Giuseppe Capotondi e Vincere di Marco Bellocchio.
Sempre nel 2010 ha ricevuto il premio Premio Hystrio – Teatro Festival Mantova come «personaggio spettacolare a tutto tondo»[81], e il premio Lo Straniero assegnato dall'omonima rivista diretta da Goffredo Fofi, come «nome di punta del sistema culturale e spettacolare italiano»[82]. Nel 2010 si aggiudica anche il premio cinematografico (correlato al concorso letterario) Giacomo Casanova-Cavaliere di Seingalt[83], titolo assegnato a un uomo che, come il celebre letterato seduttore veneziano del '700, «per poliedricità, eccellente cultura, flessibile arte di vivere, rappresenti l'ideale di uomo elegante del nostro tempo, meritando la stima del mondo femminile».
La città di Perugia, sempre nel 2010, lo iscrive all'Albo d'Oro[84], onorificenza riservata ai cittadini che si sono distinti in vari settori culturali[85]. Ed è ancora la sua terra a rendergli omaggio, consegnandogli nel gennaio 2011 il primo Etrusco d'Oro 2010[86], assegnato dall'associazione perugina Pro Ponte a un «personaggio dell'Etruria che si è distinto in ambito nazionale», e a novembre dello stesso anno il Premio alla cultura[87] dell'Accademia del Dónca[88], poiché «ha saputo egregiamente declinare una sentita appartenenza alla peruginità nelle molteplici forme della comunicazione, della cultura, della letteratura e dello spettacolo».
Nel 2011 riceve, alla sua prima edizione, il Premium Cinema Talent[89], riconoscimento che il canale Cinema di Mediaset Premium ha deciso di assegnare a un attore o a una attrice che abbiano espresso particolare talento nel cinema, in teatro e in televisione, «per le particolari doti di eclettismo e poliedricità ampiamente dimostrate».
Nel 2014 una giuria presieduta dalla regista Catherine Corsini, composta dalle attrici Maria de Medeiros ed Elisa Lasowski, dalla sceneggiatrice Anne-Louise Trividic, dal regista Nadir Moknèche e dall'attore Bruno Todeschini, gli assegna a il Premio Jean Carmet come miglior Interprete per I corpi estranei al Festival Premiers Plans d'Angers[90].
La vita bestia, di Filippo Timi ed Edoardo Albinati, regia di Giorgio Barberio Corsetti (2006)
Il colore bianco, di Giorgio Barberio Corsetti, Fatou Traoré ed Edoardo Albinati, con Fortunato Cerlino e Peppino Mazzotta, regia di Giorgio Barberio Corsetti (2006)
Il popolo non ha il pane? Diamogli le brioche, di Filippo Timi e Stefania De Santis, con Lucia Mascino e Marina Rocco, regia di Filippo Timi (2009)
Favola. C'era una volta una bambina, e dico c'era perché ora non c'è più, di Filippo Timi, con Lucia Mascino, regia di Filippo Timi (2011)
Giuliett'e Romeo. M'engolfi 'l core, amore (ovvero Storia di due innamorati in volgare perugino), liberamente tratto da William Shakespeare, adattamento e regia di Filippo Timi (2011)
Amleto², liberamente tratto da William Shakespeare, con Lucia Mascino, Elena Lietti e Marina Rocco, regia di Filippo Timi (2012)
Il Don Giovanni: vivere è un abuso, mai un diritto, liberamente tratto da Molière, con Lucia Mascino, Elena Lietti e Marina Rocco, regia di Filippo Timi (2013)
Skianto, scritto e diretto da Filippo Timi (2014-2019)[94]
La sirenetta. Per la riqualificazione del Centro Balneare Caimi, liberamente tratto da Hans Christian Andersen, con Marina Rocco e Lucia Mascino, scritto e diretto da Filippo Timi (2014)
Fra le bestie, l'uomo è la più feroce in Io manifesto per la libertà: 25 poster e 25 storie raccontano 50 anni di Amnesty International, a cura di Amnesty International Italia, Fandango Libri, 2011, ISBN 978-88-6044-198-0
Le Biblioteche comunali di Perugia da settembre 2009 hanno avviato il Progetto Filippo Timi, finalizzato alla costituzione per motivi di studio e ricerca dell'archivio cartaceo e multimediale della produzione artistica e del background culturale dell'attore, scrittore e regista perugino[95].
Nel corso della giornata di presentazione[96] del progetto al pubblico, il 24 luglio 2010, Filippo Timi ha recitato una riduzione in volgare perugino[97] della prima parte della poesia La nuvola in calzoni di Vladimir Vladimirovič Majakovskij.
^L'Unità (ed. Roma), 28 agosto 2004, pag. V; Il Patalogo: annuario dello spettacolo: cinema, teatro, musica, televisione, Ubulibri, Il Formichiere, n. 28 (Teatro. Stagione 2004/2005), pag. 51
^Enciclopedia del cinema, a cura di Gianni Canova, Garzanti, 2009, pagg. 1370-1371; L'Unità, 10 febbraio 2004, pag. V; Il Patalogo: annuario dello spettacolo: cinema, teatro, musica, televisione, Ubulibri, Il Formichiere, n. 29 (Teatro. Stagione 2005/2006), pag. 53
^Il Patalogo: annuario dello spettacolo: cinema, teatro, musica, televisione, Ubulibri, Il Formichiere, n. 29 (Teatro. Stagione 2005/2006), pag. 45; L'Unità (ed. Roma), 15 novembre 2005, pag. V
^La Nazione (ed. Perugia), 18 giugno 2011, pagg. 30-31; Il Giornale dell'Umbria, 18 giugno 2011, pag. 28
^Copia archiviata, su torinofilmfest.org. URL consultato il 29 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2014). Scheda del film presente nel sito del TFF
^abArchivio video Progetto Filippo Timi, Biblioteche comunali di Perugia
^Dizionario dei registi del cinema mondiale, a cura di Gian Piero Brunetta, Einaudi, 2007, pagg. 451-452
^Vallanzasca, la polemica non ferma il set ma il Ministero nega i finanziamenti in Il Giorno, 12 gennaio 2010, pag. 15; Attenti al fiore del bel Renè. Senza pudore? in Il Riformista, 18 febbraio 2010; Il lato oscuro del bel Renè in Il Tempo, 3 marzo 2010, pag. 26; Vallanzasca? Un bandito. Ma non si fanno film solo su padre Pio in La Repubblica, 2 marzo 2010, pag. 59; Placido su Vallanzasca: non assolvo un criminale in Corriere della sera, 2 marzo 2010, pag. 45
^Video: RAI3, Sede regionale Umbria, TGR Il Settimanale, Suoni e voci dall'Umbria, 11 novembre 2006; Video: Letture e azioni da Tuttalpiù muoio, reading di Edoardo Albinati e Filippo Timi del libro Tuttalpiù muoio, Roma, Villa Poniatowski, 4 maggio 2006
^Poesia. Mensile internazionale di cultura poetica, Fondazione Poesia, Crocetti, maggio 2010
^La Nazione (ed. Perugia), 19 aprile 2010, pagg. 24-25; Il Giornale dell'Umbria, 20 aprile 2010, pag. 33
^Che cos'è il contemporaneo, Giorgio Agamben, Nottetempo, 2008
^Ridere e ammettere tutta la meravigliosa miseria che siamo, in Liberazione, 10 marzo 2010, pag. 9
^Logica della sensazione, Gilles Deleuze, Quodlibet, 2008
^Hystrio: trimestrale di teatro e spettacolo, Histryo-Associazione per la diffusione della Cultura Teatrale, 3/2011, pagg. 12-14
^Il 2 novembre 2010, nell'ambito della Piccola Rassegna Pasolini, organizzata dal teatro Franco Parenti di Milano in occasione del 35º anniversario della morte del poeta, Filippo Timi ha dato vita a una lettura recitata delle Lettere a Silvana
^Come rivivere cento e un Amleto, in Alias. Il Manifesto, 12 giugno 2010
^Copia archiviata, su bellariafilmfestival.org. URL consultato il 29 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2011).; cfr. Tuttalpiù muoio, Edoardo Albinati e Filippo Timi, Fandango, 2006, pagg. 342-343