L'11 dicembre 1893 De Lucia debuttò al Metropolitan di New York con i Pagliacci di Leoncavallo, al fianco di Nellie Melba e di Mario Ancona, e il 15 marzo 1897 tornò alla Scala per una lunghissima serie di rappresentazioni de La bohème di Puccini, con i sopraniAngelica Pandolfini e Camilla Pasini, e sotto la direzione di Leopoldo Mugnone. Tuttavia, la conversione stilistica costò a De Lucia un prematuro decadimento delle qualità vocali; infatti, per tutto l'inizio del XX secolo, dopo numerosi successi, il tenore iniziò drasticamente a diminuire i suoi impegni. Nel 1917, dopo essersi esibito per l'ultima volta nella sua Napoli ne L'amico Fritz di Mascagni, decise di chiudere la sua carriera.
Il 4 agosto 1921, nella Basilica di San Francesco di Paola, ai funerali di Enrico Caruso, De Lucia cantò il Pietà, Signore di Niedermeyer (fu prima interpellata Luisa Tetrazzini, ma la Chiesa vietò l'esibizione di una donna). Nel 1922 apparì per l'ultima volta in pubblico, nel corso di un concerto di beneficenza, dopodiché si diede all'insegnamento, prima al Conservatorio di San Pietro a Majella e poi privatamente, avendo tra i suoi allievi Gianna Pederzini e Georges Thill.