Royal (1959-1964) Durium (1965-1969) Hello (1970) King Universal (1971) Presence (1971-1976) RCA Italiana (1977) Polifon (1978-1983) M.E.A. Sud (1984-1986) Visco Disc (1986-1989) Zeus Record (1971, 1992-1995, 2008) Mea Sound (1995-1998) JustLife Records (2011)
Dotato di una calda voce[1], arriva al successo nel 1959, debuttando alla Festa di Piedigrotta con Si ce lassammo, per poi passare, nel 1961, al Giugno della Canzone Napoletana dove presenta il suo primo successo internazionale: Mare verde. Nel 1960 debutta al Festival di Napoli, dove, nel 1963, è primo interprete del famoso brano Indifferentemente. La sua poliedrica attività artistica lo vede cimentarsi dal repertorio della Canzone classica napoletana, ai brani napoletani degli anni '60, nella sceneggiata degli anni '70, sino alla rielaborazione del Turbo-folk serbo, rivisitato in chiave napoletana. Nel corso della sua carriera ha venduto venti milioni di dischi.[2]
Grazie ai suoi meriti artistici, in occasione dei suoi ottant'anni riceve dal sindaco di Napoli la Medaglia della Città di Napoli.[3][4][5]
In giovane età iniziò a lavorare come muratore. Nelle Opere dei Pupi, aperte nelle cantine del suo paese, lo facevano entrare gratis purché cantasse per intrattenere il pubblico.[6] Il piccolo Agostino trovò un posto da commesso in un negozio di tessuti a piazza Nicola Amore a Napoli ma non abbandonò il canto, in particolare la passione per Sergio Bruni.[7] A 14 anni iniziò a studiare canto con il maestro Attilio Staffelli, professore al Conservatorio di San Pietro a Majella.
Tradotta e incisa non solo in inglese ma anche in tunisino dalla cantante M'Barka Ben Taleb. Nel 2010 la canzone è stata inserita nel film Passione di John Turturro, cantata da Mísia[12]. Il 18 aprile 2011 Mario Trevi interpreta una nuova versione della canzone, incisa nel disco Napoli Turbo Folk, un progetto nato dallo spettacolo MARIO TREVI Lunabianca in concerto, con il quale debutta il 17 aprile 2010.
Nel 1964 partecipa al programma Napoli contro tutti con il brano 'O marenariello, vincendo la puntata "Napoli contro Londra".[14] Lo stesso anno partecipa al programma culturale Canzone mia, un secolo di canzoni italiane, esibendosi con il brano Scetate.[15]
Con lo pseudonimo "Iverta" (Trevi letto al contrario, con l'aggiunta della "a" finale), dal 1962 fino alla prima metà degli anni sessanta, Mario Trevi scriverà, con la collaborazione di altri autori, alcuni brani da lui stesso interpretati.
In questi anni collaborò, involontariamente, alla prima esibizione in pubblico di Mario Merola: Trevi, allora diciassettenne ma già con una certa fama, si doveva esibire nella piazzetta nei pressi della chiesa di Sant'Anna alle Paludi in occasione dei festeggiamenti della Madonna, ma arrivò con una decina di minuti di ritardo. In quell'attesa i colleghi di Merola, il quale si trovava ad assistere alla manifestazione durante la pausa pranzo del suo mestiere di scaricatore di porto, invogliarono quest'ultimo a salire sul palco ed esibirsi.[18]
Finito il Festival di Napoli, nel 1971 partecipa alla trasmissione Napoli ieri e oggi, dove presenta il brano Serenata ammartenata. Nel 1973 partecipa alla Piedigrotta: Le nuove Canzoni di Napoli con il brano Astrignete a mme e nel 1974 alla Festa di Piedigrotta con Quanta rose.[10]
Dal 1971 inizia una collaborazione con l'autore Antonio Moxedano e il maestro d'orchestra Tony Iglio che durerà per tutto il decennio.
Dal 1973 si dedicò ad un genere musicale che nasceva in quel tempo, le cosiddette "canzoni di cronaca", e alle "canzoni di giacca" e sceneggiate napoletana in teatro, ritornate in voga in quegli anni.
Fonda la Compagnia Mario Trevi e porta in scena, in otto anni, ventuno sceneggiate; tra queste ultime, da ricordare 'A paggella[20], da cui venne tratto un film.
Nel 1976, per commemorare la scomparsa del compositore Salvatore Mazzocco, la casa discografica Durium dedica a quest'ultimo l'album La Napoli di Salvatore Mazzocco: cantano Aurelio Fierro, Mirna Doris, Mario Trevi.[21]
Nel 1981 fu girato, da Silvio Amadio, il film Il carabiniere, tratto dalla sceneggiata di Mario Trevi 'O carabiniere del 1973[22], con Massimo Ranieri, Fabio Testi ed Enrico Maria Salerno; Trevi, il quale doveva recitare il ruolo del protagonista, non apprezzando le modifiche della trama, decise di rinunciare al ruolo, e il suo personaggio fu interpretato da Fabio Testi.[8]
Sempre nel 1978 effettua una tournée in USA e Canada. A New York canta al Madison Square Garden, all'Accademia della Musica di Brooklyn e al Teatro Kenkiol, dove in seguito Mike Bongiorno riproporrà il Festival della Canzone Napoletana. Segue una tournée in Europa con altri artisti italiani: Luciano Tajoli, Nilla Pizzi, Claudio Villa. Lo spettacolo è formato da una parte in italiano e un'in napoletano: questa seconda viene totalmente affidata a lui.
Intrapreso da cinque anni il genere teatrale della sceneggiata, nel 1977, parallelamente all'uscita del brano omonimo, Mario Trevi porterà in scena la sceneggiata 'A pagella. Grazie a questo spettacolo, la compagnia Mario Trevi verrà nominata la "compagnia dei dieci milioni"; questo era l'incasso serale della sceneggiata su un biglietto d'ingresso che costava dalle 1500 alle 2000 lire.
Tra il 1977 e il 1978 la sceneggiata 'A pagella verrà portata in centottanta teatri in giro per l'Italia. Nel 1980 viene portata anche al cinema: diretto da Ninì Grassia, Mario Trevi vestirà i panni del protagonista del film La pagella. L'incasso del film al botteghino sarà di un miliardo e ottocento milioni di lire.[8][23]
Gli anni ottanta
Andando a terminare la corrente artistica delle sceneggiate, contemporaneamente, a Napoli, nascono le prime emittenti televisive private. Tra le emittenti più importanti vi è Napoli Canale 21, fondata nel 1976, dove Trevi proporrà le proiezione televisiva di alcune delle sue sceneggiate in teatro, come 'O carabiniere (del 1971 e riportata in scena nel '79), e di alcuni programmi da lui diretti e presentati in quel decennio, come Stasera Napoli, Trevi più Trevi uguale Napoli e Appuntamento con Mario Trevi. Nel 1981 parteciperà al 2⁰ Festival di Napoli e Nuove Tendenze, trasmesso dal Teatro Politeama su Napoli Canale 21, dove si esibirà con la canzone 'O tesoro. Nel 1984 è la volta del concorso Dieci big per dieci nuove canzoni, dove presenta il brano 'O mare d' 'a tranquillità e nel 1985 partecipa al Festival nazionale della canzone napoletana con il brano 'A vesta 'e sposa.[10] Nel 1986 pubblica il disco Ancora io dove presenta canzoni come Lasciarsi o no (scritta da Nino D'Angelo) e Alla mia donna (dedicata alla moglie Teresa).
Nel 1989 incide l'album I miei successi di ieri... cantati oggi.
Dal 1989 al 1990 partecipa alla trasmissione Mezzo secolo di canzoni napoletane, andata in onda su Napoli Canale 21.
Dall'album I miei successi di ieri... cantati oggi, Trevi dà inizio ad una serie di album dedicati alla re-incisione di brani napoletani classici, antecedenti agli anni '50 e appartenenti al suo repertorio degli anni sessanta, riarrangiati con l'uso di strumenti elettrofoni. Con la stessa impronta, tra il 1992 e il 1994, incide un'antologia della canzone napoletana intitolata Cento canzoni da ricordare, che segue nel 1995 con l'album Nustalgia. Nel 1994 partecipa al lavoro discografico Sempre del fratello Franco Moreno, incidendo la canzone 'Nu frate grande.[24] A questa canzone ne seguirà un'altra nel 1998, nell'album di Franco Moreno Millenovecentonovantotto, intitolata Pronto Mario.[25]
Nel decennio ritorna in Rai partecipando a varie edizioni del programma Napoli prima e dopo.
Il 4 luglio 2003 partecipa alla storica manifestazione canora napoletana del Rione Sanità dedicata a San Vincenzo Ferreri, detta " 'A festa 'o munacone".[39][40]
Su iniziativa della Divisione Radiofonia della Rai, in collaborazione con Regione Campania, Comune e provincia di Napoli, il 1º luglio 2004 viene inaugurato l'Archivio Sonoro della Canzone Napoletana,[41] dove è presente anche Trevi, con oltre 250 documenti audio e 39 documenti video.[42]
Altri 176 documenti audio sono presenti nell'archivio dell'Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi.[43]
Tra la fine del 2005 e l'inizio del 2006 ritorna in televisione e presenta, in compagnia del fratello Franco Moreno, il programma 'Nu frate grande show, trasmissione andata in onda sull'emittente satellitare Napoli International.
Il 12 agosto 2006 è tra i protagonisti dello spettacolo Incantanapoli, esibendosi in concerto alla rotonda Armando Diaz, adiacente alla Villa comunale di Napoli, insieme ai colleghi Mario Da Vinci e Mirna Doris.[45]. Il 13 settembre dello stesso anno sarà la volta dello spettacolo InCanto napoletano, tenutosi al Vomero; ancora una volta verrà affiancato dalla collega Doris.[46][47]
Il 20 maggio 2008, dopo quasi dieci anni dal suo ultimo lavoro discografico, esce Il capitano e il marinaio, lavoro creato con il fratello Franco Moreno e con arrangiamenti del maestro Augusto Visco.
Il 24 settembre 2009 partecipa al premio Carosone 2009, tenutosi all'arena Flegrea della Mostra d'Oltremare a Napoli, dove si esibisce, accompagnato dai Kantango, con le canzoni Indifferentemente, Scalinatella e Giacca rossa 'e russetto. Dopo le sue interpretazioni, consegna il premio alla carriera al cantautore Vinicio Capossela.
Gli anni dieci
«Non piacerà a tutti, deluderà i tradizionalisti, ma piace ai giovani, e questo piace a me, perché il mondo è dei giovani»
(Mario Trevi spiega così il suo cambiamento artistico in occasione della presentazione del disco Napoli Turbo Folk[48][49])
Nel 2010 Mario Trevi cambia genere musicale, avvicinandosi a nuovi ritmi e ad un pubblico giovane e contornandosi di giovani musicisti: Il 17 aprile 2010 debutta con lo spettacolo Mario Trevi Lunabianca in concerto.
Dal melodico al turbo folk: Mario Trevi Lunabianca in concerto
«Renato Carosone l'ha fatto nel dopoguerra, Renzo Arbore l'ha fatto nel dopo terremoto, quando la Canzone napoletana non la sopportava quasi più nessuno, ridotta a retorica, Mario Trevi lo fa oggi quando, tra Gomorra e "munnezza" siamo messi pure bene. Ha chiesto ai giovani una botta di energia.»
(il giornalista Federico Vacalebre nell'intervista fatta a Mario Trevi alla trasmissione radiofonica Cantanapoli su Rai Radio 1 del 9 maggio 2011[64])
Alla fine del 2009 Mario Trevi, con l'imprenditore e musicista Giovanni Brignola, realizzano lo spettacolo Mario Trevi Lunabianca in concerto, debuttando il 17 aprile 2010.
Nello spettacolo Trevi è accompagnato da sei giovani musicisti, i Lunabianca, e da due giovani voci, Marco Sentieri ed Angela Lettieri (successivamente Stefano Larizza e Rossella Bruno), esibendosi con la rivisitazione di canzoni classiche napoletane attraverso nuovi arrangiamenti all'avanguardia[65][66] composti da ritmi accelerati combinati con il folklore e la storia della Canzone napoletana, ispirato dal genere musicale serbo del Turbo-folk, in chiave napoletana. L'idea è quella di affiancare la tradizione canora napoletana di Mario Trevi con i ritmi dei giovani musicisti Lunabianca.
Nello spettacolo vengono rielaborate le interpretazioni di grandi brani della canzone napoletana come Luna rossa, Dicitencello vuje, Lazzarella, 'O sole mio, sino ad arrivare ad Indifferentemente dello stesso Trevi.
La sigla dello spettacolo, Luna bianca, è stata scritta dal cantautore Tony Tammaro.[67]
Dallo spettacolo, l'anno successivo, nascerà il disco Napoli Turbo Folk[49], realizzato con i Lunabianca, pubblicato il 18 aprile 2011 e presentato ufficialmente al pubblico alla Fnac del Vomero, a Napoli, il 6 maggio 2011.[68][69][70][71][72][73]
Il 9 maggio presenterà l'album su Rai Radio 1, alla trasmissione Cantanapoli.[74][75]
Mario Trevi al Conservatorio
Il 2 dicembre 2019, al Conservatorio Statale di Musica "Nicola Sala" di Benevento, nel Corso "Classico Napoletano - Didattica dell'ascolto", si tiene una lezione sui "Cantanti Festivalieri Maschi", diretta dal docente, maestro Luigi Ottaiano. La lezione è dedicata in gran parte a Mario Trevi, il quale interviene per l'occasione.[76] Durante la lezione vengono ascoltate incisioni di Trevi, che saranno oggetto di esame per gli studenti: 'A luciana, Chitarrella chitarrè, Indifferentemente, Mare verde, Mierolo affurtunato, Cara busciarda, Catena, Suonne sunnato, Vierno, Scalinatella.
Gli anni venti
Interrotte le tournée per via della pandemia, l'attività artistica di Trevi durante il 2021 continua ugualmente attraverso la pubblicazione della sua autobiografia Indifferentemente e ricevendo la "Medaglia della città di Napoli" da parte del sindaco Gaetano Manfredi.
Il 16 marzo 2022, in occasione dei 130 anni del quotidiano Il Mattino, partecipa, con altri artisti napoletani come Nino D'Angelo, Gigi D'Alessio, Massimo Ranieri, Peppino di Capri, Peppino Gagliardi, al video di auguri pubblicato online dal giornale.[77]
Il 18 ottobre 2023, in occasione dei sessant'anni della presentazione del suo brano Indifferentemente, omaggia l'anniversario realizzando un breve video, pubblicato sulle sue pagine social.[2][78]
Il 23 novembre 2023 la versione di Trevi di Indifferentemente registrata nel 1963 è inserita nella colonna sonora dell'ultima puntata della quarta stagione della serie I bastardi di Pizzofalcone.[79] Il 27 settembre 2024, su Rai 3, è presente nel docufilm 'O Festivàl, dove, con artisti come Aurelio Fierro, Claudio Villa, Nunzio Gallo, Domenico Modugno, Ornella Vanoni e Peppino Di Capri, Trevi è testimone del Festival di Napoli attraverso filmati storici, con il brano Indifferentemente (presentato da Mario Abbate e Mario Trevi al Festival di Napoli 1963) cantato nella quinta puntata della trasmissione Scala reale del 1966.[80]
Indifferentemente: l'autobiografia
Nel 2021 pubblica la sua autobiografia Indifferentemente, scritta con il nipote Salvatore Architravo, dove raccoglie ricordi del suo debutto artistico negli anni '50, delle partecipazioni al Festival di Napoli, le tournée all'estero, le esperienze teatrali e cinematografiche, gli incontri con vari personaggi del mondo dello spettacolo.[81]
Medaglia della città di Napoli
Il 22 dicembre 2021, a Palazzo San Giacomo, in occasione dei suoi ottant'anni, riceve dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi la "Medaglia della città di Napoli" per i suoi meriti artistici, con la seguente motivazione: "La città di Napoli al Maestro Mario Trevi in segno di grande affetto ed ammirazione per la Sua fulgida, brillante carriera di autentico interprete dell'immenso patrimonio musicale della canzone napoletana e di profonda gratitudine per aver portato e tenuto alto il nome di Napoli in Europa e nel Mondo intero."[3][4][5]
Vita privata
Primo dei nove figli di Domenico Capozzi e Maddalena Ciletti, vive la sua infanzia nella miseria dell'Italia del secondo dopoguerra.
Nel 1961 sposa Titina Spagnuolo, proveniente da una famiglia di negozianti di dischi attiva a Napoli dagli inizi del Novecento. Dal matrimonio, nel 1963, nascerà la prima figlia. Nel 1965, due giorni dopo la nascita della loro seconda bambina, un'embolia cerebrale toglierà la vita a Titina. Ai funerali fecero gli onori in tanti, fra questi anche Sergio Bruni e Mario Abbate. In omaggio della moglie prematuramente scomparsa, Trevi le dedicherà i brani Sulo e senza e te (Arrichiello-Genta)[82] e Buon Natale/Stella d'oriente (Riccardi-Iverta-Sorrentino)[83]
Nel 1967 Trevi sposa la sorella minore di Titina, Teresa, dalla quale avrà altre due figlie.[8][9]
Il 3 agosto 2020 un grave lutto colpisce Trevi, con l'improvvisa morte, a 56 anni, della primogenita Angela.[84][85]
I Capozzi
Mario Trevi è il capostipite di una famiglia di cantanti napoletani, i Capozzi. È fratello di Lino Capozzi (1951-2017), Stefano Fani (1956-1997), Franco Moreno e Franco Sereno, zio di Gianluca Capozzi, Salvatore Capozzi, Mimmo Moreno, del musicista Massimo Capozzi, dell'attrice Simona Capozzi, e nonno del cantante Tony Mariano e del regista Salvatore Architravo.[86]
Omaggi
Il 23 gennaio 2014 i Sangue Mostro pubblicano l'album Cuo-Rap. Il brano Magliari contiene la voce campionata di Mario Trevi, estratta dal brano del 1962 'O magliaro.[87][88][89]
Vittorio Paliotti, Storia della canzone napoletana: i primi canti popolari, le antiche villanelle, le melodie celebri in tutto il mondo..., Newton Compton, 1992.
Pino Farinotti, Dizionario degli attori, tutti gli attori e i loro film, Varese, Sugarco Edizioni, 1993.
Salvatore Tolino, Mostra storica permanente della Poesia, del Teatro e della Canzone Napoletana, Istituto Grafico Editoriale Italiano, 1999.
Renato Caserta, Canzoni e Risse - così finì il festival di Napoli, ABA edizioni, 1999.
Guido Liguori e Antonio Smargiasse, Ciak, si gioca!: calcio e tifo nel cinema italiano, p. 270, Milano, Baldini e Castoldi, 2000.
Joe Vitale, Viaggio nell'etnomusica: Manuale di musica popolare, Palermo, Ila Palma, 2000.
Giovanni Alfano, Napule è 'na canzone, Antologia della canzone napoletana, Salerno, Palladio Editrice, marzo 2001.
Antonio Napolitano, Totò, uno e centomila, Tempo lungo, 2001.
Dario Salvatori, Dizionario della canzoni italiane, Roma, Elle U Multimedia, 2001.
Pasquale Scialò, La Sceneggiata, rappresentazione di un genere popolare, Napoli, Guida, 2002.
Enrico Careri e Pasquale Scialò, Studi sulla canzone napoletana classica, Libreria musicale italiana, 2008.
Lorenza Fruci, Mala femmena: la canzone di Totò, Roma, Donzelli, 2009.
Tiziano Tarli e Pierpaolo De Iulis, Vesuvio Pop, la nuova canzone melodica napoletana, Roma, Arcana Editore, 2009.
Salvatore Palomba e Stefano Fedele, Le Canzoni di Napoli, Napoli, L'Ancora del Mediterraneo, 2009.
Daniele Magni, Silvio Giobbio e Marco Grassidonio, ancora più... CINICI INFAMI E VIOLENTI, Dizionario dei film polizieschi italiani anni '70, Milano, Bloodbuster, 2010.
Pasquale Scialò, Storie di musica, Napoli, Guida, 2010.
Antonio Sciotti, Cantanapoli. Enciclopedia del Festival della Canzone Napoletana 1952-1981, Napoli, Luca Torre editore, 2010, ISBN978-88-906138-0-7.