Il territorio si estende su 14.665 km² ed è suddiviso in 631 parrocchie, raggruppate in otto regioni, a loro volta suddivise in 33 decanati.
Storia
Fra il VII e l'VIII secolo il cristianesimo poté diffondersi e consolidarsi nel territorio grazie all'opera dei monaci missionari irlandesi, tra i quali l'abate san Colombano fondatore dell'abbazia di Luxeuil nel 590, una delle più importanti e conosciute del Regno Franco e matrice di centinaia di monasteri in tutto il regno grazie ai suoi tanti monaci, fra cui spicca san Gallo, fondatore dell'abbazia omonima (612), inoltre Ratisbona fu al centro dell'evangelizzazione della Baviera ad opera di vescovi itineranti di scuola irlandese come sant'Emmerano († 652)[3], san Ruperto (circa 697), detto l'apostolo della Baviera, sant'Erardo (circa 700-720) e il beato Alberto (circa 720).
Nel 798 Salisburgo fu innalzata a sede metropolitana e la diocesi di Ratisbona ne divenne suffraganea.
Nel IX secolo l'azione evangelizzatrice si sposta verso est, dove sono stanziati gli slavi e un'area molto vasta che comprendeva la Boemia, la Moravia, parte dell'odierna Slovacchia e parte della Pannonia iniziò a gravitare attorno alla diocesi di Ratisbona. Il primo successo dell'evangelizzazione fu il battesimo di quattordici principi boemi nell'847 ad opera del vescovo Baturico.
Nel 975 fu fondato il celebre coro della cattedrale di Ratisbona, i Regensburger Domspatzen che ininterrottamente accompagnerà la storia della diocesi.
Nel primo trentennio del XVI secolo il vescovo Giovanni III si oppose efficacemente alla riforma protestante, ma il successore Pankraz von Sinzenhofen lasciò dilagare le nuove dottrine a tal punto che la cattedrale fu distrutta dai protestanti. Lo scenario mutò a favore dei cattolici nella seconda metà del secolo, sia per l'evolversi della situazione politica, sia per la predicazione dei gesuiti, che fondarono a Ratisbona un collegio nel 1589. Alcune parrocchie fecero ritorno al cattolicesimo nel 1614.
Successivamente la Guerra dei trent'anni causò molti danni alla città e alla diocesi, che vide rapinati i suoi beni, vessato il clero e imprigionato il vescovo.
Alberto Sigismondo nel 1668 iniziò la serie dei vescovi della Casa di Baviera, che si susseguiranno sulla cattedra di Ratisbona per 95 anni.
Nel 1803 Napoleone trasferì l'arcivescovo di Magonza a Ratisbona con il titolo di arcivescovo di Ratisbona e primate di Germania. Queste decisioni furono ratificate da papa Pio VII il 1º febbraio 1805 con la bollaIn universalis Ecclesiae.
Nel 1817, alla morte dell'arcivescovo, Ratisbona ritornò ad essere una diocesi suffraganea, assegnata alla nuova sede metropolitana di Monaco e Frisinga in seguito al Concordato del 1817-1818.
Nel corso del XX secolo la diocesi ha subito parecchie piccole variazioni territoriali. Il 29 dicembre 1910 furono mutati i confini delle parrocchie di Schönau e di Neuhofen nella diocesi di Passavia e di quella di Falkenberg nella diocesi di Ratisbona.[4] Il 6 aprile 1922 la parrocchia di Kirchenthumbach si ingrandì, acquisendo alcune località che erano appartenute alla parrocchia di Hopfenohe, nell'arcidiocesi di Bamberga.[5] Il 21 maggio 1917 la parrocchia di Geisenfeld della diocesi di Ratisbona cedette alcune località alla parrocchia di Fahlenbach della diocesi di Augusta.[6] Il 6 aprile 1922 la parrocchia di Hebertsfelden nella diocesi di Ratisbona cedette alcune località alla parrocchia di Neuhofen.[7] Il 9 febbraio 1925 la parrocchia di Egglkofen cedette alcune località alla parrocchia di Schönberg nell'arcidiocesi di Monaco e Frisinga.[8] Il 14 aprile 1926 avvenne uno scambio di territori con la diocesi di Eichstätt, che coinvolse le parrocchie di Ursensollen, Hörmannsdorf e Lenting di quella diocesi e di San Giorgio della frazione Hausen di Ursensollen, Lupburg e Kösching nella diocesi di Ratisbona.[9][10] Il 30 luglio dello stesso anno la parrocchia di Au cedette una località alla parrocchia di Reichertshausen nell'arcidiocesi di Monaco e Frisinga.[11] Il 22 aprile 1927 la parrocchia di Geisenhausen della diocesi di Ratisbona si ingrandì per una cessione territoriale da parte della parrocchia di Förnbach dell'arcidiocesi di Monaco e Frisinga.[12]
Il 7 gennaio 1930 una località della parrocchia di Appertshofen della diocesi di Ratisbona fu ceduta alla parrocchia di Denkendorf nella diocesi di Eichstätt.[13] Il 19 dicembre 1936 una località della parrocchia di Geisenfeld della diocesi di Ratisbona fu ceduta alla parrocchia di Manching nella diocesi di Augusta.[14] Il 7 gennaio 1957 la parrocchia di Volkenschwand della diocesi di Ratisbona si ingrandì per una cessione territoriale da parte della parrocchia di Margarethenried dell'arcidiocesi di Monaco e Frisinga.[15] Il 2 maggio 1966 alcune località della soppressa parrocchia di Pielenhofen e altre località della parrocchia di Utzenhofen nella diocesi di Ratisbona passarono alla diocesi di Eichstätt.[16] L'11 giugno 1968 ha ceduto altre località presso Lupburg alla diocesi di Eichstätt.[17]