Il Catalogo di Lampria (in greco antico Πίναξ ὧν ὁ Πλούταρχος ἔγραψε, letteralmente "Catalogo di quanto scrisse Plutarco") è un antico elenco degli scritti di Plutarco.
Il Πίναξ (Pinax), ossia il catalogo delle opere complete di Plutarco, viene definito "di Lampria" in base ad una notizia del lessico Suda[1] su un presunto figlio di Plutarco:
«Lampria, figlio di Plutarco di Cheronea, compose un Catalogo di quanto suo padre scrisse su tutta la storia greca e romana.»
In realtà, è certo che Lampria era il nome del nonno e del fratello di Plutarco, che non ebbe figli con quel nome; inoltre il codice più antico del Catalogo[2] non contiene la lettera che lo accompagna in altri manoscritti[3]:
«Non dimentico assolutamente la nostra amicizia in Asia, nè tantomeno il tuo entusiasmo per la pedagogia e l'attenzione ai tuoi amici, e ora che ho appena ricevuto la tua lettera ho riconosciuto il tuo nome, avendo appreso con il più grande piacere che tu stia bene e ti ricordi di me.
In cambio, sono lieto di inviarti i miei saluti e di dirti che ti ho allegato la lista degli scritti di mio padre, come desideravi. Spero che tutto vada bene.»
(trad. A. D'Andria)
Se ne desume, dunque, che la lettera, che ha un inizio ex abrupto e non contiene né il nome dello scrivente, né del destinatario, sia un falso compilato per accompagnare un pinax tardoantico creato a partire dalla testimonianza di Suda, quindi almeno nel XIII o XIV secolo[4].
La lista inizia con le Vite parallele, seguite da altre biografie, compresa la spuria Vite dei dieci oratori. Seguono i Moralia, ordinati alla rinfusa: unico principio di catalogazione sembra quello secondo il quale le opere in un singolo libro sono elencate prima di quelle in più volumi, anche se ci sono gruppi legati per soggetto, come, ad esempio, quattro degli scritti anti-stoici[5] e tre di quelli anti-epicurei[6]. Tre titoli rimandano ad altrettante opere spurie conservate[7].
Analisi critica
L'elenco, quindi, riporta 227 scritti, di cui a noi sono giunti solo 83, compresi in 87 libri, mentre sono perdute 144 opere[8]: tuttavia, il Catalogo omette 18 scritti conservati per tradizione diretta e 6 di cui restano frammenti[9]. Da quanto riportato, comunque, si deduce che con il nome di Plutarco circolavano 251 opere, per un totale di circa 300 volumina[10].
A proposito degli scritti non pervenuti, si ritiene utile riportare proprio i titoli delle opere presenti nel catalogo di Lampria che sono andate perdute completamente o in parte[11]:
42. Studi omerici, 4 libri (Ὁμηρικῶν μελετῶν βιβλία δ΄), frr. 122-127
43. Su Empedocle, 10 libri (Εἰς Ἐμπεδοκλέα βιβλία ι΄), fr. 24
44. Sulla quinta sostanza, 5 libri (Περὶ τῆς πεμπτῆς 2 οὐσίας βιβλία ε΄)
45. Sulla discussione di entrambi gli aspetti di una domanda, 5 libri (Περὶ τῆς εἰς ἑκάτερον ἐπιχειρήσεως βιβλία ε΄)
46. Storie, 3 libri (Μύθων βιβλία γʹ)
47. Sulla retorica, 3 libri (Περὶ ῥητορικῆς βιβλία γʹ)
48. Introduzione all'anima, 3 libri (Περὶ ψυχῆς εἰσαγωγῆς βιβλία γʹ)
49. Sui sensi, 3 volumi (Περὶ αἰσθήσεων βιβλία γʹ)
50. Estratti dai filosofi, 2 volumi (Ἐκλογὴ φιλοσόφων, βιβλία β΄)
51. Benefici delle (o alle) città, 3 libri (Πόλεων εὐεργεσίαι, βιβλία γʹ)
52-53. Sull'opera di Teofrasto Πρὸς τοὺς καιροὺς, 2 libri (Περὶ Θεοφράστου πρὸς τοὺς καιροὺς πολιτικῶν βιβλία βʹ)
54. Sulla storia trascurata, 4 libri (Περὶ παρειμένης ἱστορίας βιβλία δʹ)
55. Proverbi, 2 libri (Παροιμιῶν βιβλία βʹ)
56. I Topici di Aristotele, 8 libri (Τῶν Ἀριστοτέλους τοπικῶν2 βιβλία ηʹ)
57. Sosicle, 2 libri (Σωσικλῆς, βιβλία βʹ.)
58. Sul fato, 2 libri (Περὶ εἱμαρμένης βιβλία βʹ)
59. Sulla giustizia, contro Crisippo, 3 libri (Περὶ δικαιοσύνης πρὸς Χρύσιππον βιβλία γʹ)
60. Sulla poesia (Περὶ ποιητικῆς)
62. Miscellanea di estratti, storici e poetici (Στρωματεῖς ἱστορικοὶ καὶ ποιητικοὶ)
63. Sull'unità dell'Accademia dal tempo di Platone (Περὶ τοῦ μίαν εἶναι ἀπὸ τοῦ Πλάτωνος Ἀκαδήμειαν)
64. Sulle differenze tra i Pirroniani e gli Accademici (Περὶ τῆς διαφορᾶς τῶν Πυρρωνείων καὶ Ἀκαδημαϊκῶν)
66. Sul fatto che nella visione di Platone l'universo aveva un inizio (Περὶ τοῦ γεγονέναι κατὰ Πλάτωνα τὸν κόσμον)
67. Dove sono le forme? (Ποῦ εἰσιν αἱ ἰδέαι;)
68. Il modo della partecipazione della materia alle forme (Πῶς ἡ ὕλη τῶν ἰδεῶν μετείληφεν; ὅτι τὰ πρῶτα σώματα ποιεῖ)
69a. (dubbio) A (o contro) Alcidamante (Πρὸς Ἀλκιδάμαντα)
70. In difesa (o a proposito) del Teagete di Platone (Ὑπὲρ τοῦ Πλάτωνος Θεάγους)
71. Sul fatto che la filosofia accademica permetta la realtà della profezia (Περὶ μαντικῆς ὅτι σῴζεται κατὰ τοὺς Ἀκαδημαϊκούς), frr. 21-23
74. Se sia migliore il numero pari o dispari (Πότερον ὁ περισσὸς ἀριθμὸς ἢ ὁ ἄρτιος ἀμείνων)
78. Sull'uso comune, contro gli Stoici (Περὶ συνηθείας πρὸς τοὺς Στωικούς)
80. Contro la lezione di Epicuro sugli dei (Πρὸς τὴν τοῦ Ἐπικούρου ἀκρόασιν περὶ θεῶν)
83. Sull'amicizia, per Bitino (Πρὸς Βιθυνὸν περὶ φιλίας)
84. Ammonio, o sul non trovare piacere nell'aver rapporti col vizio (Ἀμμώνιος, ἢ περὶ τοῦ μὴ ἡδέως τῇ κακίᾳ συνεῖναι)
86. La retorica è una virtù? (Εἰ ἀρετὴ ἡ ῥητορική)
93. Sull'ira (Περὶ ὀργῆς), fr. 148
99. Sulle comete (Περὶ κομητῶν)
100. Quale dei tre nomi di un uomo è il suo nome proprio? (Περὶ τῶν τριῶν ὀνομάτων, τί κύριον;)
105. Sui modi di vita. Secondo un'altra copia il titolo è La vita come un gioco a dadi (Περὶ βίων· ἐν ἄλλῳ δὲ Περὶ τοῦ τὸν βίον ἐοικέναι κυβείᾳ)
106. L'uso corretto degli esercizi della scuola (Πῶς δεῖ τοῖς σχολικοῖς γυμνάσμασι χρῆσθαι;)
109. Sul proprio corpo (Περὶ τοῦ ἰδιόυ σώματος)
111. Consolazione ad Asclepiade (Παραμυθητικὸς πρὸς Ἀσκληπιάδην)
113. Sulla passione per l'ornamento di sé (Περὶ φιλοκοσμιάς)
114. La balia (Τιτθευτικός)
119. Spiegazioni dei Pronostici di Arato (Αἰτίαι τῶν Ἀράτου Διοσημειῶν), frr. 13-20
120. Note ai Theriaká di Nicandro (Εἰς τὰ Νικάνδρου Θηριακά), frr. 113-115
123. Sulla data dell'Iliade (Περὶ τοῦ χρόνου τῆς Ἰλιάδος)
124. Come giudicare la vera storia (Πῶς κρινοῦμεν τὴν ἀληθῆ ἱστορίαν;)
125. Memorabili (Ἀπομνημονεύματα)
129. Sulle inconsistenze epicuree (Περὶ τῶν Ἐπικουρείων ἐναντιωμάτων)
131. Sul fatto che non ci sia conflitto tra i principi dell'Accademia e l'arte della profezia (Περὶ τοῦ μὴ μάχεσθαι τῇ μαντικῇ τὸν Ἀκαδημαϊκὸν λόγον)
132. Lettera a Favorino sull'amicizia. Secondo un'altra copia il titolo è Sull'uso da farsi degli amici (Ἐπιστολὴ πρὸς Φαβωρῖνον περὶ φιλίας· ἐν ἄλλῳ δὲ Περὶ φίλων χρήσεως), frr. 159-171
133. Contro Epicuro sul libero arbitrio (Περὶ τοῦ ἐφ᾿ ἡμῖν πρὸς Ἐπίκουρον)
134. Lezioni accademiche (Σχολαὶ Ἀκαδημαϊκαί)
135. Gli animali possono pensare? (Εἰ λόγον ἔχει τὰ ζῷα)
137. Come può un uomo attivo negli affari evitare la reputazione di curioso? (Πῶς ἄν τις ἐν πράγμασι φιλοπράγμονος δόξαν διαφύγοι;)
139. Spiegazione delle tradizioni straniere (Αἰτίαι βαρβαρικαί)
140. Sul kestos della madre degli dei (Περὶ τοῦ κέστου τῆς μητρὸς τῶν θεῶν)
141. Sui principi primi di Protagora (Πρωταγόρου περὶ τῶν πρώτων)
202. Raccolta di introduzioni ai problemi letterari (Φιλολόγων παρασκευῶν)
203. Sulla nobiltà di nascita (Περὶ εὐγενείας), frr. 139-141
204. Risposta a Dione pronunciata ad Olimpia (Ὁ πρὸς Δίωνα ῥηθεὶς ἐν Ὀλυμπίᾳ)
205. Sul problema delle credenze di Eraclito (Περὶ τοῦ τί ἔδοξεν Ἡρακλείτῳ)
207. Protrettico, ad un giovane ricco (Προτρεπτικὸς πρὸς νέον πλούσιον)
209. Sull'anima (Περὶ ψυχῆς), frr. 173-178
210. Se non pronunciare il giudizio coinvolga l'inattività (Εἰ ἄπρακτος ὁ περὶ πάντων ἐπέχων)
212. Sui terremoti (Περὶ σεισμῶν)
213. Come uno spartano debba combattere (Πῶς δεῖ Λάκωνα μάχεσθαι;)
214. Protrettico, ad Asclepiade di Pergamo (Προτρεπτικὸς εἰς Ἀσκληπιάδην Περγαμηνό)
216. Sulla caccia (Περὶ κυνηγετικῆς)
217. Contro coloro che tentanto l'inganno (Πρὸς τοὺς ἐξαπατᾶν πειρωμένους)
219. Contro coloro che non si occupano di filosofia perché si esercitano nella retorica (Πρὸς τοὺς διὰ τὸ ῥητορεύειν μὴ φιλοσοφοῦντας)
220. Che attenzione bisogna prestare alla poesia? (Περὶ ποιημάτων, τίς ἡ αὐτῶν ἐπιμέλεια;)
221. Qual è il fine per Platone? (Τί τὸ κατὰ Πλάτωνα τέλος;)
223. Libro di esercizi introduttivi alla filosofia (Φιλοσόφων παρασκευῶν)
224. Su Euripide (Περὶ Εὐριπίδου)
225. Come dobbiamo determinare la verità? (Πῶς κρινοῦμεν τὴν ἀλήθειαν;)
226. Se l'anima sia immortale (Ὅτι ἄφθαρτος ἡ ψυχή)
227. Discorso in risposta a Dione (Διάλεξις πρὸς Δίωνα)
Come detto, inoltre, abbiamo titoli non compresi nel Catalogo e citati da altri. Ad esempio, Fozio cita due titoli[12] non presenti nel catalogo di Lampria, entrambi perduti: Sulla dote naturale ed il duro lavoro (Περὶ φύσεως καὶ πόνων), fr. 172; Su (o contro) la ricchezza (Περὶ πλούτου), frr. 149-152.
Ancora, altre fonti hanno conservato titoli non ricordati dal Catalogo di Lampria né da Fozio: Commento alle Opere e i giorni di Esiodo, frr. 25-112; Contro il piacere, frr. 116-120[13]; Contro la forza fisica, fr. 121; Anche una donna dovrebbe essere istruita, frr. 128-133; Sull'amore, frr. 134-138; Sulla quiete, fr. 143; Sulla bellezza, frr. 144-146[14]; Sull'arte della profezia, fr. 147[15]; Sulla calunnia, frr. 153-156[16]; Stromateis, fr. 179[17]. A parte si situano due frammenti, pubblicati nel 1773 dallo studioso Thomas Tyrwhitt da due opere che ritenne plutarchee[18]: Desiderio e dolore; Se una parte o una facoltà dell'anima sia soggetta alle affezioni.
Esistono, comunque, differenze di testo nel Catalogo di Lampria e alcune precisazioni.
Per quanto concerne i titoli delle opere pervenute e il modo in cui sono citate nel Catalogo, il Sui ritardi della punizione divina presenta una titolatura greca diversa (Περὶ βραδέως κολαζομένων ὑπὸ τοῦ θείου) rispetto a quella presente nei manoscritti (Περὶ τῶν ὑπὸ τοῦ θείου βραδέως τιμωρουμένων) o ancora, L'arte di ascoltare presenta l'aggiunta τῶν φιλοσόφων assente in tutti i manoscritti che riportano l'opuscolo.
Altre opere presentano titoli più completi: il De Iside et Osiride presenta la forma Περὶ τοῦ κατ'Ἷσιν λόγου καὶ Σάραπιν, così come l'opera che passa sotto il titolo di Bruta animalia ratione uti (Περὶ τοῦ τὰ ἄλογα λόγῳ χρῆσθαι) presenta la dicitura Περὶ ζῴων ἀλόγων ποιητικός (in realtà, questo scritto dialogico è anche noto con il titolo di Grillo dal nome di uno dei personaggi che prendono parte alla discussione), mentre il De sollertia animalium possiede il più calzante titolo Se siano più intelligenti gli animali terrestri, volatili o acquatici, il De superstitione presenta il sottotitolo Contro Epicuro e gli Apoftegmi spartani sono, in realtà, suddivisi di tre sezioni: 1) i Detti degli Spartani (solitamente re); 2) i Detti delle Spartane; 3) i cosiddetti Instituta Laconica, così come il Sulla fortuna di Alessandro Magno (II) compare nella forma Sulla virtù di Alessandro Magno, anche se in realtà si preferisce considerare il trattato come diviso in due precipue sezioni [21a-b]. Infine, le Amatoriae narrationes presentano il sottotitolo Contro gli amanti, in quanto si tratta di una serie di brevissimi racconti su amori infelici.
Il Catalogo, dunque, nonostante le sue manchevolezze, è una fonte di prim'ordine per ricostruire, almeno nelle linee generali, gli argomenti dell'intera produzione plutarchea.
^Contro il piacere (frr. 116-120 Sandbach); Contro la forza fisica (fr. 121 Sandbach); Sulla bellezza (frr. 144-146 Sandbach); Contro la ricchezza (frr. 149-152 Sandbach); Sulla calunnia (frr. 153-156 Sandbach); Su natura e dolore (fr. 172 Sandbach).
^A. Barigazzi, Introduzione generale, in Plutarco, Vite parallele, Torino, UTET, 1992 (rist. 2005), vol. 1, p. 27.
^Il numero che precede il titolo è la posizione dell'opera nel catalogo di Lampria, mentre eventuali frammenti sono indicati dopo il titolo originale, con la numerazione di Sandbach.