Di ruolo difensore centrale,[3] è bravo nei colpi di testa.[3][4] Vanta dei buoni piedi che gli permettono di effettuare precisi lanci lunghi oltreché essere un buon esecutore di calci di punizione.[5]
Carriera
Giocatore
Club
Gli inizi, Porto
Debutta nel Varzim, prima di essere ingaggiato dal Porto all'età di 16 anni. Dopo essersi messo in luce nella squadra delle riserve del club lusitano viene ceduto in prestito al Farense nel 2001, al Vitória Guimarães nel 2003 e all'AEK Atene, allenato a quel tempo dal connazionale Fernando Santos, nel 2005.
Nello stesso anno rientra al Porto dove viene impiegato come riserva dei due centrali titolari Ricardo Costa e João Paulo, disputando 7 partite in Primeira Liga. Il 15 ottobre 2005, nella sconfitta per 0-2 contro il Benfica, viene espulso dopo aver rifilato una testata a Nuno Gomes. Nel 2006 viene nominato allenatore del PortoJesualdo Ferreira, che decide di promuovere Alves e Pepecentrali titolari. Il 7 aprile 2009, durante una partita di Champions League contro il Manchester United, un errore di Alves ha permesso a Wayne Rooney di segnare il gol dell'1-0; la partita terminerà 2-2 e i Red Devils, in virtù della vittoria per 1-0 nella gara di andata, passeranno il turno eliminando il Porto. Il successivo 10 maggio, tuttavia, un suo gol permette ai lusitani di sconfiggere il Nacional e di vincere il loro quarto titolo consecutivo.
Il 5 giugno 2013 viene acquistato per 5,5 milioni di euro dal Fenerbahçe. Debutta il 31 luglio seguente nel terzo turno qualificatorio di Europa League, contro il Salisburgo, giocando poi la prima in campionato il 24 agosto contro l'Eskisehirspor. Nella giornata seguente, il 31 agosto, arriva anche il primo gol con la nuova maglia, nella partita vinta 5-2 contro il Sivasspor. Nel giugno 2016 termina la sua esperienza in Turchia, dopo aver vinto un campionato e una Supercoppa, entrambi nel 2014.
Cagliari e Rangers
Il 6 giugno 2016, dopo essersi svincolato dal Fenerbahçe, a 34 anni firma per il Cagliari, neopromosso in Serie A.[7] Il 21 agosto 2016 gioca la sua prima gara in assoluto in A, esordendo in Genoa-Cagliari (3-1).[8] Segna su punizione il suo primo (e unico) gol in maglia rossoblù l'11 settembre, nella sconfitta esterna per 2-1 col Bologna.[9] Il 31 maggio 2017, dopo una sola stagione in cui gioca 36 delle 38 partite degli isolani, rescinde il contratto con la squadra sarda.[10]
Il giorno stesso in cui lascia Cagliari si accorda con i Rangers di Glasgow,[11][12] con i quali gioca per una stagione.
Parma
Il 12 luglio 2018 torna in Italia accasandosi al Parma, neopromosso in Serie A. Bruno Alves viene designato come leader della squadra ed eredita la fascia di capitano da Alessandro Lucarelli appena ritirato. Debutta con gli emiliani il successivo 19 agosto, in occasione della prima di campionato con l'Udinese (2-2). Il 25 novembre segna il suo primo gol con i ducali, contribuendo al successo sul Sassuolo (2-1).[13]
Dopo due stagioni da titolare, nella terza annata gioca di meno anche per colpa di qualche acciacco; negativo è anche il campionato del club crociato, che chiude all'ultimo posto della classifica e retrocede in Serie B. Ciò nonostante il 16 maggio 2021, nella sconfitta interna contro il Sassuolo (1-3), trova il gol della bandiera diventando, a 39 anni e 170 giorni, il giocatore più anziano a segnare una rete per i gialloblù in massima serie, superando il precedente record del connazionale Fernando Couto (37 anni e 263 giorni).[14]
Apollon Smyrnīs e ritiro
Il 1º luglio 2021 Alves torna in Portogallo firmando un biennale con il Famalicão,[15] tuttavia tre settimane dopo rescinde il contratto.[16] Viene quindi ingaggiato dalla squadra greca Apollōn Smyrnīs, ritornando in Grecia 16 anni dopo aver giocato con l'AEK Atene.[17]
Al termine della stagione, il 5 giugno 2022 comunica tramite i social il suo ritiro dal calcio giocato.[18]
Nazionale
Esordisce con il nazionale maggiore portoghese in gare ufficiali il 22 agosto 2007, all'età di 25 anni, contro l'Armenia. Successivamente viene convocato per l'Europeo 2008, dove non riesce a trovare spazio e disputa solo una partita; la sua squadra viene eliminata ai quarti di finale dalla Germania.
Partecipa quindi al Mondiale 2010, dove disputa da titolare tutte le partite del Portogallo, eliminato agli ottavi di finale dalla Spagna.
Guida la difesa del Portogallo insieme all'ex compagno di squadra Pepe anche all'Europeo 2012, dove, nella semifinale contro la Spagna, un suo errore nel corso della serie dei tiri di rigore causa l'eliminazione della sua nazionale.
Partecipa poi al Mondiale 2014 in Brasile, dove il Portogallo viene eliminato alla fase a gironi.
Convocato per l'Europeo 2016 in Francia, disputa, da titolare, la semifinale contro il Galles, vinta per 2-0 dai lusitani.[19][20] Il 10 luglio 2016 si laurea campione d'Europa dopo la vittoria del Portogallo in finale sulla Francia padrona di casa per 1-0, ottenuta grazie al gol decisivo di Éder durante i tempi supplementari.[21]
All'età di 36 anni viene selezionato anche per il Mondiale 2018,[22] ma non raccoglie presenze in campo.
Dirigente
Il 7 giugno 2022, due giorni dopo aver annunciato il suo ritiro, viene ingaggiato come nuovo direttore sportivo dell'AEK Atene, squadra in cui ha militato da calciatore.[23]