Ereditò uno stato in guerra con l'Egitto, che venne combattuta principalmente lungo le coste dell'Asia Minore (la "Seconda guerra siriaca"). Antioco fece inoltre alcuni tentativi di sbarcare in Tracia,[2] durante i quali gli venne dato il titolo "Teo" che significa "Dio" in greco, dopo aver liberato i Milesi dal tiranno Timarco.
In Battriana, il suo satrapo Diodoto si ribellò nel 250 a.C., fondando uno stato, che si sarebbe espanso in India, con un'interessante fusione delle culture greca e indiana. Poco dopo, nel 248 a.C., Arsace I guidò una rivolta in Partia, che privò Antioco anche di questi territori.
In quel periodo, Antioco fece pace con l'Egitto di Tolomeo II Filadelfo, ponendo fine alla seconda guerra siriaca, che aveva avuto esito positivo per il re seleucide poiché era entrato in possesso della Panfilia, della Cilicia e della Ionia. Per sigillare la pace ripudiò nel 250 a.C. la moglie Laodice I e sposò la figlia di Tolomeo, Berenice. Tuttavia, dopo la morte di Tolomeo, Antioco richiamò Laodice, che gli fece riconoscere come erede al trono il suo primogenito Seleuco II Callinico; Berenice e il figlioletto vennero uccisi dopo poco tempo.
Morì avvelenato da Laodice e gli succedette il figlio Seleuco.[3]
^ Dr. Jordan Iliev, "The Campaign of Antiochus II Theos in Thrace" (PDF), in History Studies. International Journal of History, 2013, pp. 211-222 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2014).