Tra il 260 e il 253 a.C., Tolomeo II combatté la seconda guerra siriaca contro l'impero seleucide, governato da Antioco II Teo; avendo perso la guerra, Tolomeo promise in sposa Berenice, sua unica figlia, ad Antioco II, insieme a una grande dote in oro e argento, che le valse di soprannome di Φερνοφόρος (Phernophòros, "portatrice di dote").[1] Nella primavera del 252 a.C., Berenice venne lasciata dal padre a Pelusio e da lì proseguì fino ai confini del regno, a Sidone, accompagnata dal diecetaApollonio, che la consegnò al nuovo marito.[2] Per sposare Berenice, Antioco II aveva dovuto ripudiare la moglie Laodice I, sua cugina, dalla quale aveva avuto già cinque figli, tra cui Seleuco e Antioco Ierace.[3]
Laodice, quindi, decise di andare via da Antiochia, la capitale dell'impero, e di spostarsi nella città occidentale di Efeso.[4] Nel 251 a.C. Berenice diede alla luce un figlio, Antioco, che venne dichiarato erede da Antioco II; tuttavia questi, poco dopo, andò a Efeso da Laodice e nominò Seleuco, il loro figlio maggiore, unico legittimo erede al trono.[5] Nel gennaio del 246 a.C. morì Tolomeo II e pochi mesi dopo, ad agosto, morì anche Antioco II e Berenice, che si trovava ancora ad Antiochia, dichiarò che Laodice avesse avvelenato il marito e si proclamò reggente per il figlio ancora infante.[6] Laodice corruppe il capo magistrato di Antiochia per fargli rapire il piccolo Antioco, il figlio di Berenice, e il bambino morì insieme al suo rapitore durante l'azione.[7] Berenice quindi si rifugiò in un palazzo a Dafne, un sobborgo di Antiochia, aspettando l'arrivo del fratello Tolomeo III, nel frattempo asceso al trono egizio, e portando con lei la sua guardia di soldati galati.[8] Tuttavia i sicari di Laodice riuscirono a raggiungere Berenice e la uccisero prima che potesse essere salvata dal fratello, che appena entrò nell'impero seleucide iniziò la terza guerra siriaca, appoggiato da tutti i sostenitori di Berenice.[9]