Il nome deriverebbe dal gentilizio Alfius[4]. Probabilmente è collegato col toponimo Alfeiòs, Αλφειός in greco antico.
Storia
Di origine medievale, è documentato per la prima volta nel 1309. Dopo essere stato feudo dei Sanseverino e in seguito proprietà del demanio regio, nel 1427 venne assegnato come baronia a Cirello Dal Verme, nel 1496 fu assegnato al conte Giovanni Carafa, ma tornò ai Dal Verme. Nel 1561 Muzio Dal Verme denunziò la morte del padre che aveva Alfano in feudo. Nel 1566 G. Battista Carafa, conte di Policastro, rinunziò alla lite mossa contro di lui da Muzio Del Verme, circa la giurisdizione di Alfano che venne confermata ai Dal Verme. Nel 1588 Alfano fu acquistata da Paolo Brancaccio. Nel 1594 lo teneva in feudo Orsino Carrano di Diano, come appare da un documento conservato nell'archivio Carrano di Diano odierna Teggiano. Dal 1619 il feudo passò ai Bernalla che lo possedettero quasi ininterrottamente fino al XVIII secolo.[4]
D'oro alla lettera A, delineata con il carattere lapidario romano, di nero, accompagnata da due palle di rosso. Ornamenti esteriori da Comune
Gonfalone
Drappo partito di rosso e di nero riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma sopra descritto con l'iscrizione centrata in argento: Comune di Alfano
(D.P.R. del 18 maggio 1984)
Monumenti e luoghi d'interesse
Chiesa di San Nicola di Mira
Palazzo baronale Speranza (inizio XVIII secolo)
Palazzo Baronale Novelli (inizio del XVIII secolo)