La 24 Ore di Le Mans 2003 è stata la 71ª maratona automobilistica svoltasi sul Circuit de la Sarthe di Le Mans, in Francia, il 14 e il 15 giugno 2003. Hanno gareggiato assieme 5 classi di automobili da competizione, ognuna delle quali ha avuto il suo vincitore. Le vetture più veloci, appartenenti alle classi LM-P900, LM-GTP e LM-P675, erano sportprototipi di categoria Le Mans Prototype appositamente progettati e costruiti per le gare, mentre le più lente classi GTS e GT comprendevano vetture derivate da automobili GT stradali.
Contesto
La 24 Ore di Le Mans 2003 rappresenta per la Bentley il terzo e probabilmente anche l'ultimo tentativo di vincere la gara, dopo due edizioni di apprendistato la squadra schiera una rinnovata Speed 8, riprogettata nel telaio, aerodinamica rivista ed equipaggiata con nuovi pneumatici Michelin. L'Audi non è presente in veste ufficiale, dopo tre successi consecutivi nelle edizioni precedenti, lascia spazio alla Bentley (marchio di sua proprietà) concedendo alla squadra inglese tre dei suoi piloti migliori per guidare le due Speed 8; vi sono tuttavia 3 squadre private di alto livello che schierano ciascuna le sempre competitive Audi R8. Un altro prototipo di buon livello è la Dome motorizzata Judd del team Racing for Holland.
In questa edizione il regolamento tecnico ha imposto una riduzione delle flange sui condotti di aspirazione dei motori, comportando una diminuzione delle potenze nell'ordine del 10%. La Bentley appartenendo alla classe LM-GTP dispone per regolamento di maggior potenza, ma anche di pneumatici con un battistrada più stretto, per battere le sport LMP-900 deve riuscire a costruire un margine di vantaggio sufficientemente ampio considerando che dovrà necessariamente compiere più soste a box in virtù dei maggiori consumi di carburante e per il maggior deterioramento delle proprie gomme.
Gara
Le Bentley molto competitive partono in pole position, impongono subito un ritmo elevato, le tre Audi R8 Sport private, non sono in grado di impensierirli come tempi sul giro, possono solo cercare di limitare i distacchi; grave errore di Frank Biela che, nel tentativo di tener testa alle Bentley puntando su una strategia di consumo minimo, si arresta poco dopo Mulsanne con il serbatoio della benzina vuoto dopo appena 15 giri di gara, a meno di 5 km dai box.
Alla fine le due Bentley, senza avversari in grado di impensierirli, conquistano agevolmente il primo e secondo posto assoluti, la vittoria va all'equipaggio Guy Smith, Rinaldo Capello e Tom Kristensen, le Audi arrivano terza e quarta. Questo risultato è il coronamento del progetto iniziale, dopo tale risultato la Bentley si ritira dalle competizioni. Con la vittoria del 2003 salgono a sei i trionfi Bentley alla 24 Ore di Le Mans, dopo le cinque vittorie ottenute tra il 1924 e il 1930.
Nella classe GTS, quella delle Granturismo più veloci, la Ferrari (altro marchio prestigioso da tempo assente) coglie una bella vittoria grazie alla 550 Maranello allestita dal team inglese Prodrive di David Richards e pilotata da Tomáš Enge, Peter Kox e Jamie Davies, che concludono al decimo posto assoluto. Tale vettura, quindi, non è espressione del reparto corse di Maranello, ma frutto di un'iniziativa privata, riesce tuttavia a battere la squadra ufficiale Corvette Racing, che piazza le sue due vetture all'undicesimo e dodicesimo posto assoluto, a dieci giri di distacco dalla Ferrari.
Nelle altre classi, vittoria alla Porsche 996 GT3-RS del team Alex Job Racing tra le GT, che riesce a mettersi alle spalle i vincitori della classe LMP675 (i prototipi più piccoli), cioè la Reynard spinta dal motore Volkswagen 2.0L Turbo del Noël del Bello Racing.
Classifica finale
I vincitori di Classe sono marcati in grassetto. Le vetture che hanno terminato la gara ma non hanno coperto il 75% della distanza del vincitore sono considerate non classificate (NC).[1]
(FR, EN) Sito Ufficiale della 24 Ore di Le Mans, su lemans.org. URL consultato il 22 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2009).