La zecca e monetazione di Antiochia (Moneta) era l'edificio presso il quale vi fu la prima coniazione di monete sia in epoca seleucide sia in epoca imperiale romana ad Antiochia. Nel primo caso a partire da Antioco I (dal 281-280 a.C.), nel secondo caso a partire dall'ImperatoreVespasiano nel 69, come ci racconta qui sotto lo stesso Tacito:
«Prima misura di guerra fu quella di arruolare soldati e di richiamare i veterani. Si scelsero città importanti per riattivare gli arsenali, ad Antiochia si coniò oro e argento e tutto, gestito da agenti capaci, si svolse ovunque con sollecitudine.»
Non conosciamo con precisione dove si trovasse l'edificio della zecca di Antiochia, possiamo solo presumere che si trovasse a fianco del forum (piazza principale) dell'antica Antakya, in modo similare a quanto accadde a Mediolanum.
Zeus seduto sul trono, rivolto verso sinistra; tiene una Nike nella sua mano destra, uno scettro nella sinistra; ΙΣΙ a sinistra, una stella e una A sotto il trono.
ETOVC QK NIKHS, Tyche seduta verso destra, tiene un ramo di palma in mano; sotto il dio-fiume Oronte che nuota verso destra; sul campo verso destra i monogrammi UPATOS, poi IG e AVT.
TCAESIMPVESP PO-N TR POT, testa laureata e busto con drappeggio.
Un giudeo seduto a lutto sulla destra all'ombra di una palma, Tito in piedi sulla sinistra della palma in abito militare, ai piedi un elmo, tiene una lancia ed il parazonium.
AVT • NEPOVAΣ • KAIΣ • ΣEB • ΓEPM • testa laureata e busto con drappeggio.
ETOVΣ NEOV • IEPOV (in esergo), un'aquila in piedi dritta su un fulmine, con le ali aperte; una fronda di palma a destra, una lettera B barrata sopra l'ala sinistra.
La zecca fu probabilmente chiusa da Settimio Severo, che punì la città di Antiochia spostando la capitale siriaca nella vicina Laodicea per alcuni anni, fino a quando il figlio Caracalla non convinse il padre a perdonare i suoi abitanti per aver parteggiato per Pescennio Nigro. In seguito la zecca fu aperta per un'emissione temporanea a favore di Eliogabalo della dinastia dei Severi.
ANTWNINOC • CC • B • AVT K M A, testa laureata e busto con corazza e drappeggio verso sinistra.
•DHMARC EX • UPATO • TO • D •, un'aquila in piedi di fronte, la testa verso destra con le ali aperte, tiene una corolla nel becco, • D • • E • sotto ogni ala.
SANCT DEO SOLI, una quadriga orientata verso destra porta una pietra di Emesa, al di sopra della quale un'aquila, quattro parasoli ai lati; ELAGABAL in esergo.
Durante il periodo dell'anarchia militare (235-286)
La riapertura della zecca di Antiochia avvenne molto probabilmente al tempo di Gordiano III, quando quest'ultimo emise una serie di antoniniani, continuata poi anche da Filippo l'Arabo. In Oriente con l'arrivo di Valeriano ad Antiochia nel 254 (sua nuova sede imperiale), la preesistente zecca non era più sufficiente a coniare moneta per i militari dell'area. Si rese così necessaria la costruzione di una seconda officina (nel 255). Con la sconfitta di Valeriano del 260, la zecca smise di battere moneta dal 262 per alcuni anni,[4] forse fino a Claudio II che riattiverà la zecca.[5]
Durante il regno di Aureliano, quest'ultimo dopo la vittoria ottenuta sulla regina di Palmira, Zenobia, emise ad Antiochia una nuova serie di aurei che ne celebrassero il trionfo sulla stessa ed il figlio Vaballato.[6]
IMPAURELIANUSAUG, testa laureata e busto con corazza e drappeggio verso destra di Aureliano; in esergo Δ;
VABALATHUS VCRIMDR (forse il significato è: Valabathvs V[ice]C[aesar]R[omani]IM[peri]D[estinatvs]R[ector]), testa laureata con drappeggio e corazza verso destra di Vaballato.
IVNO REGINA, la regina Giunone in piedi verso sinistra, tiene una patera nella mano destra e uno scettro nella sinistra; ai piedi verso sinistra, un pavone in peidi verso sinistra; una stella a sinistra.
Dopo il 274 la zecca potrebbe essere stata nuovamente chiusa per un lungo periodo,[7] a parte alcune coniazioni temporanee come: quando Diocleziano divenne Imperatore nel 285[8] o quando trascorse alcuni inverni nella capitale siriana durante le campagne sasanidi di Galerio (tra il 293 ed il 298).[9]
IOVI CONS-ERVATORI, Giove in piedi verso sinistra, tiene una lancia appoggiata a terra nella sinistra e nella destra una Vittoria; a sinistra una stella, a destra H, in esergo ANT.
CONSTANTI-NVSMAX AVG, testa con diadema, busto con drappeggio e corazza verso destra;
VICTORIA CO-NSTANTINI AVG, la Vittoria avanza verso sinistra, tiene un trofeo nella destra ed una fronda di palma nella sinistra, appoggiata al braccio; (Cristogramma)-LXXII//SMAN in esergo.
VICTORIA AVGUSTORVM, la Victoria seduta verso destra su una corazza, su cui è scritto VOT/XV/MVLT/XX su quattro linee su uno scudo che tiene in mano, aiutata da un picco genio; SMANΔ in esergo. Con questa moneta vengono celebrati i quindici anni di regno.
VICTORIA AVGVSTORVM, Vittoria seduta verso destra sta scrivendo su uno scudo, in quattro righe la scritta VOT/V/MVL/X; cristogramma a destra; ANOBE in esergo.
^Franco Panvini Rosati & Herbert Adolph Cahn, La moneta greca e romana, Roma 2000, p. 68.
^Questa moneta fu coniata quando Antiochiafu occupata dalle dell'espatriato romano Quinto Labieno e dal generale particoPacoro I. Per questo motivo l'emissione usa nuovamente il sistema di datazione dell'era seleucica anziché di quella cesarica. Questa è l'ultima volta che un'emissione di Antiochia reca questo tipo di datazione.