San Vittorino (zona di Roma)

Z. XI San Vittorino
Panorama del borgo di San Vittorino
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Lazio
Provincia  Roma
Città Roma Capitale
CircoscrizioneMunicipio Roma VI
Data istituzione13 settembre 1961
Codice411
Superficie28,66 km²
Abitanti7 966 ab.
Densità278 ab./km²
Mappa dei quartieri di
Mappa dei quartieri di

San Vittorino
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Lazio
Provincia  Roma
Città Roma Capitale
CircoscrizioneMunicipio Roma VI
Data istituzione30 luglio 1977
Codice08H
Superficie36,47 km²
Abitanti13 894 ab.
Densità380,97 ab./km²
Mappa dei quartieri di
Mappa dei quartieri di

Il castello Barberini
La chiesa di San Vittorino e la piazza del Castello Barberini

San Vittorino (detta anche San Vittorino Romano) è l'undicesima zona di Roma nell'Agro romano, indicata con Z. XI.

Il toponimo indica anche una frazione di Roma Capitale e la zona urbanistica 8H del Municipio Roma VI.

Geografia fisica

Territorio

È la zona più orientale del comune di Roma.

La borgata di San Vittorino, che prende il nome dal santo omonimo vescovo e martire, sorge su un costone tufaceo delimitato da due valli adiacenti sorte dalla perenne erosione di due piccoli torrenti; è un'area di olivi e boschi selvatici, situata a circa 30 km dal centro della capitale, a 150 metri s.l.m.

La zona confina:

La zona urbanistica ha i medesimi confini della zona toponomastica, con la particolarità che si estende anche sulla zona toponomastica di Lunghezza.

Storia

Posseduto dall'abbazia di San Paolo fuori le mura sin dal secolo XI, passò con Corcolle e Passerano nel 1430 quando papa Martino V ne autorizzò la cessione ai Colonna passando poi ad altre famiglie,[2] tra le quali i Barberini e i Colonna Barberini di Sciarra che la tennero per tutto il secolo XIX insieme alle tenute limitrofe di Corcolle e San Giovanni in Camporazio.[3]

Nel Medioevo risultava l'edificazione di una chiesa dedicata al Santo Vittorino sull'antico Fundum Balbinianum, posto non molto distante da Ponte Lucano. Tra le più antiche testimonianze medievali vi è la notizia che dapprima fu la Chiesa di Tivoli a possedere alcuni beni presenti nell'area, poi che nel fondo era stato costruito un casale appartenente al Monastero dei SS. Alessio e Bonifacio sull'Aventino e, infine, pochi anni dopo, tra la fine del X secolo e la prima metà dell’XI che, a seguito di nuove circostanze politiche ed economiche, il casale di San Vittorino era stato trasformato in castello e consegnato dall'imperatore Enrico II (978-1024) al monastero di S. Paolo Fuori Le Mura di Roma. Il castello condivideva con altri tre fortilizi (i Castelli dell'Osa, di Corcolle e di Passerano) la tipologia del luogo di edificazione, avvenuta su un banco di tufo isolato e con una fondazione avvenuta successivamente alla costruzione di una chiesa. Attorno alla chiesa e al castello si stabilì una comunità molto bene organizzata per la gestione dei territori circostanti sul sistema feudale della curtes con edifici rustici, ricoveri per animali, abitazioni per i coloni e mulini, che tra San Vittorino e Corcolle erano in gran numero. Il fondo era segnato da linee di confine che andavano dal fiume che scorreva sotto Ponte Lucano fino al bosco di S. Giovanni e al vallone con Ponte Lupo nella Tenuta di San Giovanni in Camporazio; poi dall'Osteria delle Capannelle al torrente dell'Acqua Puzza. Nei catasti delle tenute dell'Agro romano, dopo diversi passaggi di proprietà, la Tenuta di S. Vittorino fu tracciata di pertinenza del Principe Barberini e confinante colle tenute di S. Giovanni in Camporazio, Corcolle, San Gregorio da Sàssola, Tivoli e Gallicano e descritta come ricca di vigne, aree boschive e colture.[4]

Nel 2011 la zona di Giardini di Corcolle-Corcolle-San Vittorino venne individuata, insieme al sito di Quadro Alto nel comune di Riano, come possibile nuovo sito della discarica di Roma, in sostituzione dello storico sito di Malagrotta, successivamente alla sua definitiva chiusura, inizialmente decretata per il 31 dicembre 2011, poi avvenuta ufficialmente il 1º ottobre 2013. Un movimento di associazioni e semplici cittadini, portò ad un acceso dibattito sulla tutela integrale del luogo, ricco di memorie storico-archeologiche, paesaggistiche e naturalistiche, con riflessi nazionali e internazionali. Questo determinò l'intervento della Sovrintendenza. Le associazioni continuano il percorso per l'istituzione di un parco nazionale che tuteli queste valli uniche confinanti con Villa Adriana, definitivamente.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture civili

Edificato nel 1074 sui resti dell'antico Castello Corcotulanon, di proprietà prima dei Colonna, poi dei Barberini e per breve tempo dei Corsini.

Architetture religiose

Santuario Nostra Signora di Fatima

Le chiese cattoliche di San Vittorino dipendono dalla diocesi di Tivoli.

Siti archeologici

Nel territorio si trovano anche numerose testimonianze di insediamenti umani dell'Età del rame.

Aree naturali

Cultura

  • Istituto comprensivo San Vittorino-Corcolle, su via Spinetoli. L'istituto comprende cinque scuole distribuite nel territorio di San Vittorino su tre edifici:
    • Scuola dell'Infanzia e Scuola primaria, su via Spinetoli.
    • Scuola secondaria di Primo Grado, su via Cantiano.
    • Scuola primaria e Scuola secondaria di Primo Grado, su via Crucis.

Geografia antropica e popolazione

Il borgo di San Vittorino presenta tutte le caratteristiche sociologiche, culturali e storiche di un antico borgo o di un paese della campagna romana. L'ingresso della piazza storica è costituito da un suggestivo arco di tufo.

Importante centro religioso della zona è il Santuario di Nostra Signora di Fátima, costruito negli anni settanta ed inaugurato il 13 maggio 1979.

Nel borgo propriamente detto, la popolazione residente è pari a 479 abitanti, mentre gli stranieri sono pari a 38, in gran parte provenienti da paesi europei.

Urbanistica

Oltre al borgo di San Vittorino, nel territorio della zona si estendono le frazioni di Roma Capitale di Corcolle, Giardini di Corcolle, Osa, Valle Castiglione, Fosso San Giuliano e Lunghezzina 2.

Note

  1. ^ Separata da via Polense, da via Prenestina a via di Lunghezzina, da questa fino all'immissione sulla autostrada A24.
  2. ^ Pietrantonio Petrini, Josè Maria Fonseca de Evora, Memorie prenestine disposte in forma di annali, p.390
  3. ^ Nicola Maria Nicolai, Memorie, leggi, ed osservazioni sulle campagne e sull'annona..., Vol. 1, pp.246-248
  4. ^ Giuseppina Valletti, Memorie dalla Valle dell'Osa. L'identità storica di un borgo rurale e del suo vicinato, Roma, 2020, pp. 211-225
  5. ^ Marina De Franceschini, cap. 50. Villa dei Giardini di Corcolle, pp. 139.
  6. ^ Marina De Franceschini, cap. 55. Villa di Quarto Cappello del Prete, pp. 161-162.

Bibliografia

  • Marina De Franceschini, Ville dell'Agro romano, Roma, L'Erma di Bretschneider, 2005, ISBN 978-88-8265-311-8.
  • Giuseppina Valletti, Memorie dalla Valle dell'Osa L'identità storica di un borgo rurale e del suo vicinato, Roma, 2020, ISBN 979-12-200-7124-6.

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