Il nome di San Giacomo delle Segnate deriva forse dall'uso dei Longobardi di segnare gli alberi del territorio.[7]
Storia
Parte del territorio comunale fu ricompreso nei legati con cui Tebaldo di Canossa fondò l'abbazia di San Benedetto in Polirone, mentre la corte della Signada passò dal comitatus di Reggio e dal feudo canosdiano di Bondeno di Roncore sotto la giurisdizione della medesima abbazia e del castello di Quistello verso la metà del XIII secolo.[8]
Fino al 1707 le Segnate furono poi dominio dei Gonzaga.
A seguito della terza guerra d'indipendenza italiana e al plebiscito di Venezia, delle province venete e di quella di Mantova, nel 1866 San Giacomo delle Segnate entrò a far parte del Regno d'Italia, divenendo frazione del comune di Quistello. Emanata la legge del 10 agosto 1922, nel 1924 venne istituito il Comune di San Giacomo delle Segnate, con una popolazione di 3 162 abitanti, di cui 907 nel capoluogo e 2255 nei dintorni rurali.[8]
San Giacomo delle Segnate è stato colpito dai terremoti dell'Emilia del 2012, con conseguenze pesanti sia a seguito del sisma del 20 maggio sia a seguito delle scosse del 29 maggio.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 23 marzo 1954.
«Campo di cielo, ad un albero di quercia al naturale, piantato tra due fiumi (Bondeno e Burana) scorrenti su terreno di verde; l'albero accompagnato ai lati del tronco dalle lettere S e B d'oro (Santi Benedicti), ed in punta da sei spighe di grano pure d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»
Nello stemma è raffigurato l'albero che, secondo una tradizione longobarda, veniva "segnato" con un marchio ed assumeva il ruolo di "custodia" dei confini agricoli. La quercia è piantata tra due corsi d'acqua e accostata dalle iniziali di san Benedetto da Norcia poiché furono i monaci dell'abbazia benedettina di Polirone i primi a intraprendere la bonifica delle aree paludose per renderle terreno coltivabile.
È in uso una forma aulica dello stemma — ricamata anche sul gonfalone municipale — con scudo a cartoccio, l'iscrizione SEGNATÆ centrata (cioè convessa verso l'alto) in cuore, le iniziali S e B sulla cornice e le spighe di grano legate da un nastro rosso.
Villa Arrigona. Nel comune di San Giacomo delle Segnate, a circa un chilometro dall'abitato, sulla strada per Poggio Rusco, realizzata tra il 1613 e il 1622. Nel contesto delle ville del contado mantovano l'Arrigona riveste rilevante importanza artistica e storica. Le rilevanti dimensioni del complesso architettonico, che comprende la seicentesca villa con i corpi di fabbrica, l'oratorio tardo barocco, il parco, il terreno coltivato, rendono ancora oggi l'idea della ricchezza e del fasto della nobile famiglia committente, gli Arrigoni. Il progetto della costruzione della villa, realizzata tra il 1613 e il 1622, è da ascrivere all'architetto Antonio Maria Viani, già prefetto delle fabbriche ducali gonzaghesche. Storicamente la tipologia strutturale della villa si differenzia sia dal palazzo di città sia dalla corte rurale. La villa si configura come una dimora signorile di campagna, abitata di norma stagionalmente, con i suoi fabbricati annessi e con il giardino o il parco.
A San Giacomo si trova anche la "Ca' di Pom", casa del pittore Vanni Viviani e due chiese, la parrocchiale in centro al paese e quella situata nella frazione di Malcantone.